Abstract
Conosciuti e amati dal popolo fino ad un recente passato, i Canti de l’Autra Vita sono stati variamente recepiti da interpreti colti che ne hanno ottimamente evidenziato il radicamento nel sentire popolare, l’umorismo sagace e dal sapore fresco, la pregnanza dell’immaginario e del linguaggio contadino, la forza poetica ed evocativa dei versi vernacolari.
Sul piano dei significati ultimi, privilegiando in genere una lettura a chiave prevalentemente politica, gli studiosi hanno tuttavia circoscritto il senso complessivo dell’opera nei confini ideali di una presunta sensibilità moderata o disincantata dell’autore, refrattario all’illusione utopica di un rivolgimento sociale rivoluzionario o addirittura reazionario e conservatore. Scopo di questo saggio è emancipare il capolavoro del De Dominicis dalle coordinate socio-politiche suggerite dai commentatori, trasponendone la dimensione interpretativa primaria su un piano propriamente coscienziale in cui il senso complessivo dalla narrazione appare prescindere dalle cornici del pensiero politico e dal discorso sulle concrete forme dell’organizzazione sociale per confluire in un significato ultimo etico dalle tinte cristiano-spiritualiste. La chiave ermeneutica proposta permette sia di ribaltare il senso immediato del racconto stesso – che, in tale luce, non appare più come il fallimentare destino di una rivolta all’ordine costituito cui segue una restaurazione politica, ma, al contrario, come il pieno compimento di un’autentica seppur intima e latente rivoluzione spirituale – sia di accordare all’autore un sentire complesso, squisitamente affine al sentimento della propria gente e al contempo carico delle suggestioni tardo romantiche tipiche del più ampio milieu europeo del suo tempo storico.
ENGLISH
Well known and loved by people until recent past, the writings “Canti de l’Autra Vita” were variously acknowledged by cultured interpreters who have well highlighted their grounding inside popular feeling, witty humor and fresh taste ,their richness of peasant imagination and language,poetic and suggestive strength of vernacular verse. In terms of last meanings,generally preferring mostly political interpretation key, researchers however, limited the overall meaning of work into ideal borders of a supposed moderate or disenchanted sensibility in the author, refractory himself to utopian illusion of a revolutionary social upheaval or even reactionary and conservative. Purpose of this essay is to emancipate the masterpiece by DeDominicis from socio-politica coordinates suggested by commentators, transposing its primary interpretative dimension on a proper conscious plan where overall sense of narration seems to prescind from political thought frame and from discussion on practical forms of social organization to merge into a final ethical meaning in Christian-spiritualist hues . Hermeneutical clue given here allows both to overturn immediate sense of story – that, in this light, no longer appears as a destined failure of a rebellion to established order followed by a political restoration, but,on the contrary, as the full realization of a genuine although inner and hidden spiritual revolution- and to give the author a complex feeling, purely related to his people feelings full of late-romantic charms as well typical of the wider European milieu of his historical period.