di Maria Vittoria Mastrangelo
Tra il 1230 e il 1249 due violente scosse telluriche lesionarono gravemente tutta la navata a nord. I monaci benedettini che intrapresero i primi interventi di restauro fecero ricostruire la navata a nord, secondo lo stile gotico, con archi a sesto acuto, visibilmente assai diversi da quelli a tutto sesto della navata di destra.
E’ cosi spiegata l’anomalia evidente, dettata dall’esigenza (come affermava Cosimo De Giorgi) e non voluta intenzionalmente (come invece sosteneva Giacomo Boni).
Dal punto di vista tecnico, gli archi a sesto acuto hanno diversi vantaggi rispetto a quelli a tutto sesto. Il materiale utilizzato fu il carparo, materiale più duro e che fa miglior presa con le malte rispetto alla pietra leccese, utilizzata in precedenza.
I capitelli e le cornici delle semicolonne addossate ai pilastri vennero tutti realizzati in pietra leccese, pietra friabile e facilmente lavorabile.
Nel 1249 l’abate Goffredo fece restaurare la venerata immagine della Madonna della Sanità, affrescata su una lastra di carparo. Lo attestava un’epigrafe dell’epoca, oggi scomparsa, che riportava anche il nome del pittore (Bisardo) e del restauratore (Baylardo).
Alla fine del XIII secolo, i benedettini ripresero la costruzione del campanile in stile tipicamente normanno e staccato dal corpo della chiesa. Di forma quadrangolare, su due ordini sovrapposti, con bifore sui lati, fu anch’esso costruito in carparo, utilizzando le soluzioni decorative tipiche dell’età angioina. La posizione del campanile fu quasi certamente obbligata: occorreva un terreno stabile, e probabilmente la leggera rotazione che esso presenta rispetto al perimetro della chiesa non è casuale.
Between 1230 and 1249 two violent earthquakes seriously damaged the northern aisle. During the restoration works the Benedictine monks rebuilt the northern aisle following the gothic style, with lancet arches that appeared hence clearly different from the round-headed arches of the right aisle.
This is the reason of the glaring asymmetry that was imposed by needs (as Cosimo De Giorgi said) and not intentionally wanted (as Giacomo Boni affirmed).
From a technical point of view, lancet arches have more advantages than the round-headed ones. The material used for the new arches was “carparo”, harder than the previously used stone of Lecce. On the other hand, the capitals and cornices of the semi-columns leant upon pillars were all made of the stone of Lecce (pietra leccese), a rag stone easier to be worked.
In 1249 the abbot Goffredo gave order to restore the worshiped image of the “Madonna of Sanità” frescoed by the painter Bisardo on a slab made of carparo and restored by Baylardo, as documented by a today lost inscription.
At the end of the XIII century the Benedictine Fathers restarted building the bell tower in typical Norman style, detached from the building of the church. Quadrangular, on two orders laid one on top of the other, with twin lancet windows, was built using carparo and the decorative solutions typical of the Angevin period.
The tower was sited in consideration of the soil stability. The light rotation as regards the perimeter of the church is perhaps due to this reason.
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