Musei di Terra d’Otranto. Il Museo Diocesano di Nardò-Gallipoli. Sezione di Gallipoli
di Alessandro Potenza
Il museo diocesano – sezione di Gallipoli è allestito nella sede dell’antico seminario diocesano, realizzato in un lasso di tempo che va dal 1751 al 1759. Si tratta di un immobile architettonicamente pregevole, collocato alle spalle della cattedrale e in contiguità con essa; un edificio giunto fino a noi pressoché integro e che, attraverso alterne vicende, perdendo negli anni ’70 del secolo scorso la sua originaria destinazione a causa del calo delle vocazioni ecclesiastiche, oggi accoglie la recente istituzione.
Il museo raccoglie 553 manufatti, comprendenti sculture, dipinti, argenteria e oreficeria liturgica, paramenti sacri e materiale archeologico.
Le opere esposte provengono in gran parte dal tesoro della basilica concattedrale e dal palazzo vescovile di Gallipoli. Vi sono anche manufatti provenienti dall’ex-chiesa di Sant’Angelo, dalle chiese della B.V.M. del Rosario e di S. Maria dell’Alizza e dal patrimonio del seminario.
Il museo si sviluppa su tre piani e gli spazi espositivi sono costituiti da 12 sale, quattro saloni, l’ex-cappella del Seminario, l’antico refettorio, per una superficie complessiva di 900 mq circa. Vi è una sala multimediale e un punto di ristoro, collocato sulla terrazza dell’edificio, con uno spettacolare belvedere.
Al piano terra, oltre ai servizi di accoglienza (biglietteria, bookshop) e alla direzione, vi sono: l’antico refettorio del seminario, rivestito in legno intarsiato; un salone occupato da due grandi tele: l’Assunta, capolavoro del 1737 di Francesco De Mura e l’Immacolata del gallipolino Gian Domenico Catalano (1560c.–1624c.); la sala multimediale. Due cippi funerari di epoca imperiale fanno memoria dell’antichità della città. Due tombe bizantine, rinvenute presso la locale chiesa di S.Giuseppe picciccu, rappresentano le più antiche testimonianze monumentali cristiane del territorio. Una serie di campane rievocano l’arte dei fonditori gallipolini (tra i quali i Roscho e Patitari), attestata fin dal sec. XI.
Il primo piano raccoglie i manufatti illustrativi delle devozioni popolari del luogo. Nell’antica cappella del seminario sono esposti i busti argentei dei patroni: S. Agata (1759) e S. Sebastiano (Filippo Del Giudice, 1770), i preziosi reliquiari con reliquie dei medesimi santi, oltre alla reliquia della Santa Croce. Nella prima sala sono esposte due tavole dipinte, raffiguranti i miracoli di San Domenico (sec. XVII) ed una statua di S.Giovanna d’Arco di Agesilao Flora (1863-1952), esponente di primo piano dell’arte della cartapesta leccese, oltre che rinomato pittore.
La seconda sala presenta un’ampia selezione di reliquiari, alcuni in argento e altri in legno; da segnalare in particolare la statua-reliquiario in legno raffigurante S. Sebastiano (sec. XVII). Un’altra sala è dedicata alla devozione per la passione di Cristo, con una pregevole croce processionale del sec. XV e una statua dell’Addolorata del menzionato Flora. In altro ambiente, dedicato al culto mariano, è esposto un artistico quadro dell’Immacolata, in argento e lapislazzuli, dono del vescovo Danisi (sec. XVIII), e una statua della Madonna di Sanarica, pregevole esempio di scultura in cartapesta del sec. XVIII.
Al secondo piano sono allestiti i manufatti di uso liturgico. In due sale è esposta la ricca argenteria, tra cui sono da segnalare tre monumentali cartegloria (Filippo Del Giudice, 1768), un calice in argento con pietre (Ignazio Athamaral, 1738) e un calice in argento e coralli (manifattura siciliana, inizi del sec. XVIII). Altre due sale sono dedicate al culto eucaristico e presentano tra gli altri oggetti un ostensorio-reliquiario (sec. XVI) e un imponente tronetto eucaristico (Francesco Avellino, 1733). Due grandi saloni contengono altrettante gallerie di ricchi paramenti sacri dei secc. XVIII e XIX, esempi del mecenatismo di vescovi munificentissimi come Oronzo Filomarini (1700/1741); vi sono pure esposti alcuni esemplari di oreficeria vescovile, tra cui alcune croci pettorali con smeraldi e ametiste degli inizi del sec. XVIII. In un altro salone sono allestiti un grandioso baldacchino vescovile in tessuto ricamato (inizi sec. XVIII), un maestoso trono vescovile in legno intagliato e indorato con relativi sgabelli (inizi del sec. XVIII), una delle cinque copie della Sacra Sindone (metà del sec. XVI), un’imponente croce d’altare in argento (Gabriele Sisinnio, 1830). Una serie di manichini presentano gli abiti e le insegne vescovili in uso prima del Concilio Vaticano II, appartenuti al vescovo Pasquale Quaremba (1956-1982). Completa l’allestimento l’intera serie degli stemmi dei 73 vescovi che hanno retto le sede di Gallipoli dalle origini fino all’unificazione con quella di Nardò.
Nei corridoi sono esposti i ritratti dei vescovi di Gallipoli dal sec. XVII in poi, mentre alcuni pannelli didattici, distribuiti per tutto il percorso museale, forniscono le informazioni essenziali sui diversi manufatti e il loro uso liturgico collocandoli dentro la storia della diocesi.
Visitare questo museo è come entrare in stretto contatto con la storia ecclesiale dell’antica diocesi di Gallipoli e di immergersi nell’anima religiosa di un popolo che ha espresso attraverso l’arte devozionale, gli arredi sacri e i manufatti di uso liturgico, le proprie profonde radici cristiane. Scorrere lo sguardo nelle diverse sale espositive consente di immergersi in una storia che può apparire lontana e dimenticata, ma che invece è intrecciata intimamente con le nostre tradizioni e con la nostra cultura religioso-popolare. Le sue preziose testimonianze, che accolgono il visitatore già nella sala del primo piano, trovano nello sguardo fortemente materno della Vergine Immacolata e della Vergine Assunta, tutto proteso verso il mistero di Dio, la rivelazione più profonda e efficace.
MUSEO DIOCESANO
ex Seminario Vescovile
Via Antonietta de Pace, 51 73014 GALLIPOLI (LE)
Tel./fax 0833.512690
Sito: www.ameipuglia.it
E-mail: museodiocesano.gallipoli@cslpuglia.net
Info
Apertura: giugno-settembre: tutti i giorni 17.30/23.00
lunedì chiuso
ottobre-maggio: giorni feriali 9.00/12.30
sabato, domenica e festivi 9.00/12.30 – 15.30/18.30
lunedì chiuso
Sussidi per il visitatore e strutture annesse: sala multimediale – bookshop – visite guidate.
pubblicato su Spicilegia Sallentina n°6
Aggiungerei che dal dicembre 2011 il Museo diocesano è gestito dall’Associazione Gallipoli Nostra che ne cura la divulgazione capillare anche attraverso web (www.gallipolinostra.it) e depliant illustrativi.
Per prenotazioni e informazioni – Tel.0833261918 – Cell. 3488956109
Orari di visita:
Da Gennaio ad Aprile e da Ottobre a Dicembre Tutti i Sabati e le Domeniche dalle ore 10 alle 12 ;
Maggio ore 10-13/16-19 Giugno 10-13/16-20 Luglio 10-13/18-24 Agosto 10-13/18-24 Settembre 10-13/16-21