di Stefano Manca
“Beh, lo hai trovato o no il nome a questo cagnolino?”, mi chiede mia madre.
“Sì ma’, ho deciso di chiamarlo Bullo”.
“Bullo? Ma che nome è Bullo? È almeno un nome per cani?”
“Mamma, cosa significa ‘nome per cani’?”
“Questo nome, Bullo, non l’ho mai sentito!”.
Questo cagnolino è un fifone. Quindi mi è sembrato divertente dargli un nome che dicesse l’esatto opposto. Avrei voluto giustificare il battesimo citando i fondamentali dell’umorismo, quelli spiegati da Pirandello. Il contrasto tra apparire ed essere. Solo che ho avuto paura che mamma, sentendo il nome Pirandello, mi dicesse: “Bello ‘sto Pirandello. Perché non lo chiami così?”.
La discussione è proseguita il giorno dopo.
“Cambia nome a quel povero cagnolino!”
“Perché ma’?”
“Gli hai dato il nome dei delinquenti! Sono quelli del bullismo, no?”
“Sì, mamma. Sono quelli. Come l’hai saputo?”
“L’hanno detto al telegiornale”.
Per un attimo mi ero illuso. Avevo sperato che, incuriosita dal nuovo lemma, avesse consultato un dizionario. Invece era stata la televisione ad arricchire il suo lessico. Attraverso un significato che lei ha subito fatto suo, a modo suo (“il nome dei delinquenti”).
“Parlare dal video è sempre parlare ex cathedra, anche quando c’è un mascheramento di democraticità”, disse Pasolini intervistato da Enzo Biagi. La seriosità è andata a farsi benedire quando, ramazzando in giardino, mi ha confidato:
“Figlio mio, io all’inizio ho pensato al bullo della macchina”.
Una mamma fantastica, una donna semplicemente naturale! Chissà come lo avrebbe chiamato lei il cagnolino, se avesse potuto: Fido?
Stefano assomiglia a una complessa sopraelevata panoramica, la mamma a una scorciatoia tra gli alberi: il paesaggio si ammira da entrambe le postazioni, la prospettiva cambia pur conservando la sua bellezza.
Il cagnolino sarà felice di avere padroni così cari e attenti, per quanto in conflitto linguistico-generazionale.
E quando il suo nome riecheggerà per strada aprendo le porte al suo passaggio, chissà, forse si sentirà davvero ‘Bullo’ perchè forte di tanto amore.
Ciao a tutti! dove avete trovato questo cagnolino? forse nei pressi del dolmen scusi a Minervino di Lecce? Spero tanto di sì….intorno ai primi di luglio ero lì in vacanza con il mio ragazzo e un cagnolino assolutamente identito a questo ci è venuto incontro lungo il sentiero che porta al domen….si capiva che era stato abbandonato da poco e abbiamo cercato in tutti i modi di trovargli una sistemazione (presso i contadini lì intorno, persino nel villaggio turistico lì vicino). Noi eravamo in albergo e non potevamo portarlo lì. Alla fine (con il consenso di una ragazza della reception ) l’abbiamo lasciato lì nel parco del resort, lei disse che gli avrebbe dato da mangiare e cercato un posto. Ci ho pensato spesso a sto canetto…era adorabile, avrei voluto prenderlo con me. Mi fate sapere per favore dove l’avete trovato? magari è proprio lui…..lascio la mail manueladid82@katamail.com …. grazie mille. ciao!
Non so se sia la tua forma di comunicazione o la realtà familiare a rendere così esilarante quest’opera teatrale! E’ spettacolare ancora sto ridendo. Complimenti!
ciao Manuela, sono il “padrone”(passami il termine) di Bullo, il cane nella foto. E’ nato più o meno ad ottobre 2011 nelle campagne tra Nardò e Lecce, all’altezza di “Pianeta Cinema”. La madre è una randagia della zona. Bullo non ha mai visto il dolmen di Minervino, per ora si è limitato a Piazza Salandra qui a Nardò :-)
Battute a parte, spero che il suo sosia abbia trovato delle persone buone con cui vivere. Ti copio e incollo queste righe alla tua email. Saluti,
Stefano Manca