di Rocco Boccadamo
16 giugno 1912 – 16 giugno 2012
Ricorre in questi giorni il centenario della nascita di Agostino Nuzzo, primo cittadino del Comune di Diso, nel sud Salento, dal 1946 al 1951 e dal 1956 al 1963: secondo il sentire popolare, tuttora diffuso nelle fasce degli abitanti di una certa età, il Sindaco per antonomasia.
Uomo, genitore, educatore e pubblico amministratore.
Semplice e insieme autorevole, cordiale con tutti, particolarmente vicino ai più deboli e bisognosi, capace di guidare e di coinvolgere, disponibile ad ascoltare il parere e i consigli degli altri.
Breve l’arcobaleno della sua esistenza terrena – essendosene egli andato a sole cinquantuno primavere, nell’ormai lontano 1963 – e però caratterizzato da sfumature molto intense, in termini di idee, fatti, azioni e interventi per la crescita del territorio affidatogli.
Indubbiamente, una figura che ha saputo volare alto, tanto da divenire polo di riferimento fra i gestori della cosa pubblica anche a livello provinciale.
Molti parlamentari erano soliti confrontarsi e consultarsi con lui, dinnanzi a problematiche nuove e delicate e, di rimando, Agostino Nuzzo, all’occorrenza, poteva agevolmente rivolgersi alle istituzioni superiori, a beneficio del suo Comune, della sua gente.
Si badi bene, erano tempi non di appalti, bensì di cantieri di lavoro, regnava il rapporto, il contatto ravvicinato fra il Municipio e le famiglie, a guisa d’ideale passaggio, da mano a mano, di un pezzo di pane e di integrazione dei mezzi essenziali per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, in speciale modo nei momenti e nelle situazioni difficili, con le giornate di occupazione, regolari, dichiarate, giustappunto sui cantieri di lavoro.
Il Comune di Diso ha recentemente deciso di intitolare, al Sindaco Nuzzo, una via, precisamente l’arteria che, dall’antico e tradizionale rione Ariacorte, conduce sino alla litoranea Castro – Tricase, proprio in corrispondenza della bellissima insenatura “Acquaviva”.
Un atto quanto mai opportuno, a suggello della figura e dell’opera di Agostino Nuzzo.
Ancora altri cenni potrebbe buttar giù l’autore delle presenti righe, giacché ha sentito parlare del “Sindaco “, di don Agostino Nuzzo – insegnante di un suo fratello alle elementari – sin dalla tenera età.
Ma, nella circostanza, più dei rilievi d’impronta personale, si è del parere che valga, di gran lunga maggiormente, una traccia antica, impressa e ancora visibile sulla parete di una casa al centro del paese, segno risalente pressappoco al 1950, sotto forma di una scritta che sembra indelebile: “Viva Agostino Nuzzo”.
Giusto intestargli una strada o meglio una piazza ma non la Via Acquaviva, perchè quella è sarà sempre per tutti i Marittimesi via dell’Acquaviva.