di Silvana Bissoli
Ti guardo Amico mio e in te vedo l’uomo straziato che si accascia a terra, vedo il suo capo rivolto al cielo, le sue braccia tese a congiungere le mani nella preghiera supplice a un Dio che tutto può.
Tu sei urlo alla disperazione inconsolabile, tu sei preghiera che chiede grazia, tu sei angoscia di chi piange per la sua famiglia, rimasta senza un tetto, per quegli oggetti senza valore, eppure così insostituibili, che la terra nel suo sussulto ha inghiottito, insieme al suo lavoro, andato in frantumi.
Dal tuo cuore smembrato, che conosce bene quanto è difficile sopravvivere al dolore, si eleva la tua voce implorante.
Ed ecco la tua essenza, trasformarsi in speranza: ti guardo Amico mio e vedo il raggio di sole che illumina la figura alle tue spalle, presenza di luce che consolerà il tuo cuore…