di Giovanni Lacorte
“Dove passa l’economia selvaggia non cresce più erba!… Sicuri che il barbaro fosse Attila?”. Potrebbe tradursi in questa “frase-slogan” l’ impressione, continuamente e da ogni versante percettibile, di un mondo in piena deriva culturale, economica e sociale, in piena crisi d’identità, un mondo dove, davvero, fisicamente, non si riesce quasi più a far “crescere” l’erba, a preservarela Natura.
Ma il catastrofismo fine a se stesso, senza segnali e stimoli di reazioni alcune, come si sa, non ha molto senso e, allora, non è davvero il caso di ripercorrere tutti i dissennati episodi di violazione, alterazione e distruzione del nostro pianeta di cui ci siamo macchiati e resi protagonisti, tutti quanti, come uomini, nella nostra storia recente e recentissima, no…non è il caso, perché qui invece si vuole raccontare di un piccolo progetto di rinascita, di un risveglio, non di un ripiegamento pessimistico su tutto ciò che nel mondo non va!
Certo, il titolo dell’evento inaugurativo che qui si presenta è “Abiti(amo) la Natura”, un titolo significativo, che assomma parecchi spunti interpretativi e che contiene dentro di sè sia la problematica del secolare e complicato rapporto “Uomo-Abitazione-Natura”, sia l’unica via di uscita per una maggiore consapevolezza e coscienza critica dell’uomo verso la propria “Mater” che lo ingloba e lo ospita. E dunque: sì, è vero, è un dato di fatto, l’uomo abita la natura…ma quanto la ama??? Il gioco di parole, qui proposto di proposito nel titolo scelto, ha lo scopo di farci riflettere sull’approccio via via sempre più egoistico che ogni uomo ha voluto stabilire con la Natura(dunque, automaticamente, anche egoismo e violenza verso sé stesso, dato che di essa egli è parte integrante e importante ma certamente non unica parte!!), un approccio (ahinoi) tutto votato al singolare, che ci ha costretto così (anche se, vogliamo crederci, ancora per poco e con facoltà di riscatto) a confinare in “tristi e buie” parentesi, che hanno il sapore amaro della separazione, il verbo “amo”, un verbo che anche al singolare dovrebbe avere valore di plurale, poiché il verbo “amore”, più di ogni altro, significa prima di tutto rispetto e attenzione premurosa tra soggetti e soggetti e/o tra soggetti e oggetti dell’amore.
Un amore plurale dunque, che nel rispetto delle pluralità e delle varie diversità proprie della Natura, nella nostra fattispecie intrecciata “Uomo-Natura”, dovrebbe essere configurato nell’idea della comune casa, della comune abitazione, in un’ottica di un’ unica partecipazione al “ciclo naturale”, senza prevaricazioni di “proprietà”.
La via d’uscita allora, l’unica a disposizione dell’uomo se vuole continuare a credere nella sopravvivenza della propria specie (e sì, perché la natura prima o poi vince sempre su tutto, è scientificamente provato!), sarà quella della conoscenza profonda di ciò che ci circonda, per arrivare a conoscere e a ripensare ciò che siamo in realtà noi stessi, nell’auspicio di poter avanzare con un successivo e ulteriore passo, da “Abiti(amo)” la Naturaad AbitiAmo la Natura, senza più alcune forzature e parentesi limitative.
La conoscenza, quindi, potrà rappresentare il solo elemento che riuscirà a schiudere le porte alla memoria e alla coscienza al fine di una maggiore consapevolezza; ed allora non c’è più tempo da perdere, corriamo tutti quanti: “à la recherche de la nature perdue”.
Partendo da queste considerazioni, l’Associazione culturale “Bozzetti di Viaggio” propone una giornata “biodiversa”, in occasione dell’inaugurazione della Masseria sociale e didattica “Quattro Pizzure”. Incontri, approfondimenti e spettacoli, si succederanno al fine di sensibilizzare e coinvolgere gli interessati, gli appassionati, o anche solo i semplici curiosi, che desiderano approcciarsi a tematiche relative il rapporto Uomo-Natura e a come esso possa e, anzi debba rappresentare, specie per le giovani generazioni, un diverso modello di vita da scegliere. Un occhio di riguardo sarà anche rivolto a soggetti svantaggiati che potrebbero trarre benefici da un rinnovato e più diretto contatto con la natura.
Programma
ore 16.00 Accoglienza:
– visita al percorso sensoriale;
– dimostrazioni di equitazione e ippoterapia a cura del centro terapia equestre Ipposalento;
– presentazione dei laboratori didattici.
ore 17.30 Conferenza
Interverranno:
Prof. Ferdinando Boero (presenterà il suo libro”economia senza natura. La grande truffa”);
Prof. Silvano Marchiori (direttore del Museo ortobotanico dell’Università Del Salento);
Dott. Cristian Casili (agronomo);
Giuseppe Pellegrino (azienda agricola “Piccapane”).
ore 18.30 Cerimonia di inaugurazione
Nell’occasione ci sarà un buffet a base di pasticciotti gentilmente offerto dalla pasticceria Cherì di Campi Salentina.
ore 19.00
-Esibizione Capoeira
ore 20.00
-Balletto tipico messo in scena da bambini dello Sri Lanka.
ore 21.00
Concerto finale dei “Fonarà” di Corigliano D’Otranto.
La Tenuta “Quattro Pizzure” e il forno “Sapori Salentini” di Arnesano, offriranno ai convenuti delle degustazioni.
Per tutta la durata dell’evento ci saranno stands espositivi di realtà aderenti ai circuiti dell’agricoltura biologica, della eco-sostenibilità, del consumo critico, del commercio equo e solidale, della produzione artigianale e naturale.
Dove: Masseria sociale e didattica “Quattro Pizzure”, strada comunale Capelluto – Novoli (LE)
Quando: Sabato 2 giugno dalle ore 16.00 alle 24.00
Info: bozzettidiviaggio@libero.it – cell. 3471999885 – 3297945980
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