Brindisi. Le scuole rimarranno aperte, i ragazzi devono riprendersele

di Gianni Ferraris

di Francandrea Leoci

Lutto cittadino domenica 20 e lunedi 21 a Brindisi, “però le scuole rimarranno aperte, i ragazzi devono riprendersele e utilizzare la giornata per parlare, per combattere la paura, perchè la scuola è loro” così il sindaco della città Mimmo Consales. “E chiedo – prosegue – che su ogni finestra ci sia un fiore”. Le scuole rimarranno comunque chiuse nella giornata di martedi, quando a Mesagne ci saranno i funerali di Melissa.

La piazza è gremita all’inverosimile “Sicuramente più di cinquemila persone” mi dice un vigile. Una ragazza accanto a me piange per tutta la durata della manifestazione con il padre che le sta accanto e sembra senza parole. E’ difficile trovarne.

Sul palco ci sono autorità, c’è Vendola, Emiliano, ci sono i sindaci di moltissimi comuni della Puglia, c’è Pietro Grasso, il procuratore antimafia, don Luigi Ciotti, e ancora Ferrarese, Presidente della Provincia di Brindisi, l’Arcivescovo della città, c’è la Camusso, Angeletti, Rocco Buttiglione, il ministro dell’istruzione Profumo. Poi i ragazzi, il rappresentante dell’Unione degli Studenti non parla, chiede solo un minuto di silenzio per ricordare Melissa. Prende poi la parola l’Arcivescovo Rocco Talucci che inizia un intervento “colorito” fatto di ricordi del povero corpo straziato di Melissa, dei capelli bruciati, del volto annerito. I ragazzi in piazza non reggono, partono fischi, interviene il Sindaco Mimmo Consales, eletto da appena cinque giorni e già con un lutto cittadino ed uno scempio di civiltà da gestire, chiede calma, l’arcivescovo termina il suo intervento chiedendo, come da prassi consolidata, il pentimento degli assassini. E’ la volta di due ragazzi che dichiarano la loro paura e di Martina che mostra grinta, rabbia e coraggio da vendere, al punto da far dire a qualcuno che interverrà dopo di lei che la manifestazione potrebbe chiudersi con le sue parole.

“Non dobbiamo più permettere che ci impauriscano, che ci impediscano di andare a scuola. La scuola deve essere zona franca per noi, dobbiamo farci portavoce di legalità ovunque, dentro e fuori, dobbiamo costruire presidi. Le stragi le abbiamo sempre viste in Tv e ne abbiamo parlato da lontano, oggi le viviamo sulla nostra pelle, quelli vogliono la nostra paura per controllarci, noi dobbiamo urlare che non dovrà succedere mai più. Chiamo tutti gli studenti a fare fronte con i cittadini e con i docenti perchè la scuola sia quel che deve essere: presidio di legalità”. Applausi lunghi, lacrime, commozione.

Franco Scoditti, il sindaco di Mesagne, chiede di uscire fuori, ribadisce l’invito di fare fronte istituzione e cittadini. Poi Vendola che ricorda un altro momento in cui ha dovuto vedere zainetti e fogli sparsi e bimbi morti, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia. “I figli alla scuola non vengono parcheggiati, ma affidati perchè studino, socializzino, vogliono toglierci anche questo” dice anche del paventato utilizzo dell’esercito per la sicurezza “Non è militarizzando il paese che si crea sicurezza, è creando sviluppo e cultura. Brindisi oggi è capitale di dolore e di vergogna perchè di fronte a questa morte si prova profonda vergogna per non averla saputa evitare. Da oggi le istituzioni debbono scegliere con chi stare”.

Dovrebbe concludere gli interventi il ministro Profumo ricordando come la scuola debba essere il luogo dove si forma la cittadinanza e che lo Stato deve vincere.

La manifestazione è finita, però la piazza chiama forte don Luigi Ciotti che interviene brevemente e con rabbia per ricordare la necessità di sconfiggere le mafie ovunque, “a partire da Roma”, e termina con una preghiera “mi rivolgo a Dio, mi perdonerà chi non crede, ma chiedo al mio Dio di dare pedate a tutti noi per costringerci ad andare avanti”.

La Piazza rimane ferma, immobile, la manifestazione è terminata ma le migliaia di persone faticano a muoversi. L’appuntamento è per le 20 a Lecce, in Piazza Sant’Oronzo dove ci sono ragazzi seduti in cerchio con le fiaccole e altri che parlano con i passanti, spiegano, raccontano la rabbia e il dolore. La manifestazione verrà ripetuta, domenica, alle 19,30, sempre a Sant’Oronzo “completamente autogestita in quanto le istituzioni locali non hanno organizzato nessun appuntamento, contrariamente a quanto succede in altre parti d’Italia”.

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2 Commenti a Brindisi. Le scuole rimarranno aperte, i ragazzi devono riprendersele

  1. Grazie per questa accorata cronaca di ciò che c’è stato e molti di noi non hanno potuto vedere. Già, ‘vedere’, perchè ‘sentire’ lo abbiamo potuto fare tutti con ogni sentimento attraverso queste parole di Gianni, cronista chiaro, attento e coinvolgente. Mi pare di sentire i fischi della folla lanciati a interrompere la morbosità di irrispettose quanto non volute descrizioni, ho l’impressione di avere addosso tutta la carica di adrenalina di quelle cinquemila persone presenti in piazza. Obiettivo comune, rilanciare la coscienza e l’unione contro la politica della disgregazione e della paura. Care le invocazioni ultime di don Ciotti e se propio dovesse essere necessaria una pedata di Dio per permetterci di andare avanti, ricordiamoci prima di avere delle gambe create per riuscire a farlo da sè e un cuore programmato per volare.

  2. Al Sindaco di Brindisi ed alla Giunta Comunale:

    Scegliete un buon artista, magari salentino, Brindisi si merita un monumento, in un posto centrale della città, dove tutti possano vederlo e riconoscerlo per ricordare.
    Un monumento dedicato a Melissa Bassi ed alle sue compagne ancora vive ma per sempre ferite nel corpo e nell’anima.
    Questo monumento dovrà ricordare e denunciare la verità, le verità…
    e quali sono queste verità? Sono quelle che tutti conosciamo e che nessuno può nascondere:

    queste ragazze sono state nel mirino del terrore perché:

    1 sono donne e noi viviamo in una società maschilista, sessista e misogena.
    2 sono giovani è l’italia è un paese nel quale da sempre le/i giovani non hanno spazio né voce in capitolo.
    3 sono studentesse e noi viviamo in una società che rifiuta il nuovo, la conoscenza, il migliorarsi.
    4 sono meridionali e noi viviamo in un mondo in cui il sud è considerato merda, scarto, rifiuto, vergogna.
    5 sono innocenti e nella storia dell’umanità le/gli innocenti sono sempre accusate/i e pagano i torti altrui.

    Non commettiamo l’errore di pensare a squilibri mentali, pazzia, follia, malattia psichiatrica… qui l’unico responsabile è l’ignoranza, l’arroganza ed il sopruso, qui l’unico responsabile siamo tutte/i noi che concorriamo ad una società che è malata, che è ingiusta, che è distorta e che non vogliamo cambiare per pigrizia, interesse, codardia ed ignoranza.
    Uno solo di noi ha premuto quel tasto…. 7 miliardi di esseri umani lo hanno portato a farlo.
    Non saremo colpevoli, ma siamo responsabili.
    Un monumento che ci ricordi che per noi oggi hanno pagato altre persone è la cosa migliore per indurci a riflettere ogni volta che vi passiamo davanti.

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