A Diso, fra arte e devozione popolare

Viaggio nel Salento, a Diso, fra arte e devozione popolare nel saggio di don Adelino Martella

                                                                                              

di Paolo Rausa

Un viaggio alla ricerca delle tradizioni perdute e ritrovate da don Adelino Martella, parroco di Diso nel Salento, provincia di Lecce, che ci invita a intraprendere con il suo ultimo libro ”Il Miracolo e… I Miracoli dei Santi di Diso”, corredato di dati storici, appendici e note di carattere socio-religioso. Don Adelino ci accoglie nella piazza e ci invita a visitarela Parrocchiale dedicata ai cosiddetti “Santi nostri di Diso”, i Santi Apostoli Filippo e Giacomo, a cui la Chiesa è dedicata, il Santo “con la barba” che reca la croce del martirio e il Santo “senza barba”, scaraventato giù dal Tempio e percosso dal bastone. Ci conduce all’interno, desideroso di farci ammirare la navata centrale restaurata “integralmente, senza aggiunte” – ci dice –, ripristinando i colori originali dell’altare e della balaustra antistante in pietra, delle pareti e delle nicchie nonché delle tele realizzate nel settecento da maestranze locali – fra cui quella, imponente, che riproduce la cacciata di Eliodoro dal Tempio misura 8,8 per4,7 metri.

Don Adelino, officiante a Diso fin dal 1986, ci tiene a precisare che il restauro è stato realizzato nel corso di tutti questi anni, sempre con il sostegno attivo e devoto della comunità religiosa locale. La stessa determinazione dimostrata, secondo la leggenda, quando la comunità disina aveva approntato un’imbarcazione per salvare dai marosi  le statue dei Santi collocati su un veliero e li aveva condotti in processione al paese.

La chiesa fu adeguata, con l’edificazione di una struttura architettonica in stile barocco “controllato” – così definita da don Adelino da Andrano, fine predicatore sacro. L’idea del libro nasce proprio in occasione del 250° anniversario di fondazione della parrocchiale (1758-2008) e a coronazione del conseguito restauro di questo gioiello architettonico. Lo stemma dell’agnello sacrificale con bandiera del trionfo e quercia stilizzata accanto, simbolo anche del Comune di Diso, è posto su diverse strutture all’interno e sul pulpito, magnificamente riportato allo splendore originale del legno intarsiato.

Il saggio è una raccolta di testimonianze dirette e indirette di fedeli beneficiati e miracolati dai Santi Apostoli Filippo e Giacomo. Si tratta per lo più di fedeli gravemente malati che si affidano come ultima risorsa alla clemenza e alla benevolenza dei Santi, che intercedono per la loro guarigione. Il rapporto con le figure sacre viene mediato dalla loro visione o dalla apparizione in sogno. Le testimonianze sono autografe e assumono il ruolo di documenti storico-antropologici della cultura popolare, cosiddetta minore, ricca di umanità e di fede cristiana. Preziosa la lunga premessa di carattere teologico sul valore e sul significato dei miracoli, catalogati con puntuale precisione. Non meno significative le note che accompagnano le testimonianze, importanti perché sono delle vere e proprie lezioni della vita e della cultura popolare: si va dalla quantificazione delle offerte alla vestizione in onore dei Santi, dai dati sull’analfabetismo delle nostre popolazioni meridionali alla coltivazione del tabacco, dal fenomeno della migrazione interna per le attività stagionali agricole alla devozione delle partorienti, dal rito della processione a piedi scalzi al camminamento sulla ginocchia.

Un viaggio affascinante in un piccolo paesino agricolo, fondato in sicurezza all’interno del territorio, ma con una presenza fortificata sul mare, la città messapica di Castro, il Castrum Minervae virgiliano, che diede per primo ospitalità in Italia al fuggiasco Enea. Una comunità di provata fede e un territorio ricco di storia e di cultura quindi.

 

Per informazioni: Parrocchia di Diso, tel. 0836/926051.

Il ricavato della vendita del libro è destinato al finanziamento delle Missioni in Africa e all’ampliamento dell’Oratorio parrocchiale.

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