LUCI E COLORI NELL’ ARTE
di Giovanni De Salvatore (1906-1988)
A cura di Milena e Gabriella De Salvatore
Biblioteca Dergano-Bovisa
Via Baldinucci 76 – 20158 Milano
Inaugurazione sabato 14 aprile 2012, ore 18.30
Presentazione di Camillo Russo del Liceo Artistico Brera.
La mostra prosegue fino a sabato 28 aprile 2012.
È possibile visitare la mostra negli orari di apertura della biblioteca
Ingresso libero
Cenni biografici:
Giovanni De Salvatore è nato nel 1906 a Corigliano d’Otranto (Lecce); visse e operò a Milano, dove morì nel 1988.
Nel corso della sua carriera artistica ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui l’Oscar Italia, l’Oscar Leonardo da Vinci, la Medaglia d’oro del parlamento Internazionale USA.
Compare in numerose ed importanti edizioni d’arte, tra cui Annuario Comanducci, Panorama d’Arte, Dizionario Artisti Europei Contemporanei, Maestri del XX secolo e molti altri.
Giovanni De Salvatore è nato nel 1906 a Corigliano d’Otranto (Lecce); visse e operò a Milano, dove morì nel 1988.
Nel corso della sua carriera artistica ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui l’Oscar Italia, l’Oscar Leonardo da Vinci, la Medaglia d’oro del parlamento Internazionale USA.
Compare in numerose ed importanti edizioni d’arte, tra cui Annuario Comanducci, Panorama d’Arte, Dizionario Artisti Europei Contemporanei, Maestri del XX secolo e molti altri.
Cenni critici:
“I nudi ci mostrano l’irrompere delle pure forme classiche con una plasticità di grande rilievo e respiro” (G. Ara)
“Ha vissuto le vicende di una pittura che non ha mai tradito la fedeltà all’immagine. Cosi il paesaggio sulla scia di suggerimenti derivati dall’impressionismo ha acquisito una particolare dolcezza nei toni caldi e rosati” (Mario Monteverdi).
“I nudi ci mostrano l’irrompere delle pure forme classiche con una plasticità di grande rilievo e respiro” (G. Ara)
“Ha vissuto le vicende di una pittura che non ha mai tradito la fedeltà all’immagine. Cosi il paesaggio sulla scia di suggerimenti derivati dall’impressionismo ha acquisito una particolare dolcezza nei toni caldi e rosati” (Mario Monteverdi).