di Fernando Bevilacqua
Sono allibito dall’atteggiamento preso intorno alla statale 16 dalla gente. E ancora di più dalle associazioni ambientaliste e da tutti quegli organismi che tanto vantano di essere attenti al territorio, alla sua conservazione, alla sua valorizzazione.
Bene, osservo l’ambaradam che essi stanno sollevando, di certo animati da buoni intenti, per salvare gli oltre 8000 ulivi e tante altre piante, che verranno fatte fuori per la realizzazione di una morte annunciata: la doppia corsia!!!
Ad essa si aggiungono le due complanari, che tutti “dimenticano” di citare: grandi quanto due strade e che invaderanno il territorio per una lunghezza superiore alla strada stessa. Queste due complanari devono entrare nelle campagne per servire strutture produttive create in questi ultimi tempi abusivamente e poi sanate con leggi fatte per i soliti furbi.
Morte annunciata del territorio. Che è la nostra faccia, il nostro sguardo, che è noi! Ed ogni volta che lo guardiamo, ci stupisce sempre di più per la sua bellezza. Sempre di più mi pare che tutti quelli di cui sopra (cittadini, organizzazioni ambientaliste) stiano cercando affannosamente di collocare per trapianti gli organi di un corpo di un condannato a morte non ancora ammazzato, pur sapendo che il condannato è completamente innocente, colpevole solo di essere utile a tutti, ma non ai pochi (qualche politico, qualche speculatore) che di quella ricchezza comune ne fanno mortale speculazione.
Allora mi chiedo se non sia più giusto per voi, adottatori di ulivi e associazioni ambientalistiche e uomini e donne di buona volontà, di riconsiderare la soluzione primaria dicendo, anzi urlando!, che quelle piante siano lasciate lì dove stanno, assolvendo alla natura di questa terra, in equilibrio e saggezza, come solo Madre Terra sa fare (altro che noi). E addirittura omaggiarLa, onorandone la dignità che Le spetta. Come? Difendendone le forme e la vita che su di Essa prospera, non a caso.
Riconsiderare, dico a voi che giustificate e considerate che oramai l’unica azione possibile sia quella dell’adozione, come mai il progetto è stato finanziato; che cosa significa questo?! Che se io in casa mia mi accorgo che sto facendo un azione dissennata non abbia la possibilità di ripensarci? E c’è poi la storia dei tanti lavoratori in cassa integrazione: il ricatto più ignobile che questi approfittatori possono farci.
Sono dell’avviso, anzi certo, che stiamo ancora nel giusto tempo per riconsiderare la gravità che incombe. Possiamo ancora ripensare con il senno del poi ad azioni che portino alla statale 16 e alla comunità dei benefici veri, quali: la messa in sicurezza con le rotatorie e una bella pista ciclabile anche per altre strade, come per esempio la altrettanto pericolosa Martano-Otranto.
Tutta la nostra provincia, a vocazione agricola e turistica, aspetta da tempo questi lavori, che servono per farla diventare più fruibile, a dimensione umana, più moderna e bella. E quindi più appetibile per attrarre economie non invasive; e possibili!
Mamma mia quanto lavoro c’è da fare… E non solo per gli operai, che da tempo sono in attesa di compiere il retruibuito scempio.
se davvero si può ancora fare qualcosa…FACCIAMOLO, per quello che posso mi metto in prima fila..
L’impressione è questa: che si sposti l’attenzione dei più sensibili sulla sorte dei poveri ulivi senza far sorgere la domanda più importante. A che serve una pista da aereoporto tra Maglie e Otranto? Anzi, a chi serve?
Altri 3500 saranno espiantati per la realizzazione (ex novo) della Maglie (anzi Montesano) – Leuca, che insisterà su un territorio intatto dal punto di vista ambientale. E la foto che apre il presente bel contributo si riferisce ad uno dei territori più incontaminati del Salento (tra Montesano e Tricase), a sancire un legame tra le due battaglie che uniscono e lasciano in apprensione due splendidi angoli di Terra D’Otranto.
Un articolo come questo dovrebbe diventare un manifesto cui una ,magia dovredde dare voce ad urlo e soprattutto la capacità di farla entrare nella mente e nella coscienza di chi ci governa ed ha capacità decisonale.
Il ricatto di dare lavoro non giustifica mai lo scempio della nostra bella terra,da amare e valorizzare lasciando intatte tutte le sue splendide peculiarità. Ci auguriamo che la voce della gente salentina giunga ascoltata a chi di dovere.