di Paolo Vincenti
Attraversano queste strade, / nell’afoso silenzio pomeridiano, / neri morti di ritorno dalle urne incenerite del tempo / Attraversano queste strade, / nella luce abbacinante di agosto, / nudi morti in lenta processione, / fra i filari di tabacco / e le vigne, pregne di quel rosso umore, / che allieterà, fra non molto, cantine e palmenti, / nell’aria appena rinfrescata di settembre / Attraversano queste strade, / fra cave di tufo / e fichi stesi ad essiccare, / desolati morti, non visti, inascoltati, / nel paese bruciato dal solleone… / e la controra, quando volano streghe / sulle loro scope leggere, / e monacelli saltano fuori dalle calcare, / è solo dei bambini che, sottratti ai loro manga / da grosse madri dialettali, sono costretti a quel sonno, / che non vorrebbero dormire…
Con: Vittorio Bodini (1914-1970)
Tratto da: “Di tanto tempo (Questi sono i giorni)” di Paolo Vincenti (Pensa Editore 2010)
mi fa piangere…
troppo bello
Ebbene, Paolo ha una bacchetta magica!
Rivelazione shock che bisognerebbe verificare tuffandosi nella sua mente rigogliosa. Poesia evocativa dal sapore assolato d’estate. Sotto queste parole arde la magia delle emozioni e sotto le emozioni che egli evoca vive un mondo intero, quello passato per cedere il passo al nostro venire. Provate a fermarvi per qualche minuto in un angolo(magari ancora intatto) delle nostre campagne e vedrete anche voi quest’esercito di visi scavati dal tempo, dal lavoro, dai canti, dalle speranze, ma anche rilassati dalla fantasia, dalle credenze e dalle superstizioni del loro semplice vivere.
Comprovate dunque le virtù magiche di Paolo, possiamo esprimergli gratitudine e ammirazione per aver svelato il mistero delle nostre radici e delle nostre passioni.