BIT Milano: Salento terra talento

di Giuseppe Massari

La Borsa internazionale del turismo, giunta alla sua 32 ^ edizione, in svolgimento a Milano da giovedì 16 febbraio per chiudere i battenti nella giornata di domani, ha mostrato il volto vero della Puglia. Una Puglia aperta, dinamica, vitale nella sua offerta turistica, nella promozione dei suoi prodotti.

In questa cornice e con queste premesse il Salento ha dominato, ha fatto la parte del leone. Un Salento che, stando alle dichiarazioni della vigilia rilasciate dall’assessore provinciale al turismo di Lecce, Francesco Pacella, si è presentato unito, riuscendo a fare di questa terra una sola identità storica, culturale, umana, economica, turistica e commerciale. E’ stata la prima volta, nel corso della cornice milanese, che l’antica terra d’Otranto, con Brindisi e Taranto, hanno parlato un solo linguaggio.

Questo è di buon auspicio per affrontare le sfide future, quelle anche minacciose che vogliono espropriare un territorio, che vogliono snaturare e sfruttare una terra che i nostri italici padri ci hanno consegnato. Una terra di dimensioni notevoli sul piano degli insediamenti archeologici rupestri e marini, storici, ambientali e paesaggistici. Una terra, ancora e  purtroppo ritenuta di conquista, destinata ad essere impoverita, se non ad essere distrutta.

Non dimentichiamo gli ultimi tentativi di scavi nei mari pugliesi per la conquista del petrolio. Non dimentichiamo l’aggressione selvaggia alle coste, con i tentativi, non troppo nascosti, di speculazione e cementificazione, o l’altro tipo di brutale scempio causato dagli enormi e, a volte, incontrollati sbarchi di extracomunitari.

Allora,  ben venga il turismo, la spinta economica più intelligente, che “espropria”, senza danni, cioè si “appropria” provvisoriamente delle nostre “isole e penisole”, ma che arricchisce, lasciando i suoi segni benefici. Infatti, nello stand della Regione Puglia, le tre realtà territoriali e geografiche, fuse in una sola armonia di voci e di colori senza tempo, senza confini, senza spazi, non più  sacrificati in un campanilismo privo di senso e razionalità, hanno saputo dimostrarsi all’altezza di ogni confronto e competizione. Non solo con le altre regioni italiane, con se stesse,  e con tutti quegli altri angoli di Puglia, pronti  a misurarsi in un concentrato o in un pacchetto chiamato Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Accoglienza.

Questi gli ingredienti per attirare turisti, per acchiappare la crisi e strapparla, accantonarla, dimenticarla. In una dimensione fieristica, dove il peso dell’attuale congiuntura economica non si è fatto sentire e né percepire, non solo dall’ottimismo degli operatori, quanto anche da quello dei visitatori, la carta turismo Salento è stata e si è dimostrata vincente, soprattutto perché a quello che questa terra possiede è stato unito il talento di sapersi muovere, organizzare, proiettarsi e presentarsi con le idee chiare, intercettando i gusti, gli interessi e gli indirizzi del grande pubblico.

Questi sforzi, compiuti dagli organismi istituzionali in campo: comuni, province, camere di commercio, aziende di promozione turistica, tendono a ricreare l’attenzione che il territorio merita. Un territorio di qualità ed eccellenza destinato a crescere con il contributo e l’apporto intelligente degli operatori turistici, ai quali va riconosciuto il merito per gli sforzi generosi compiuti.

A questi, però, vanno aggiunti anche quelli di coloro i quali sapranno porsi nella dimensione culturale giusta, cioè nei circuiti della migliore organizzazione per fornire sussidi, apporti con l’ausilio di appositi cartelloni di eventi, manifestazioni proiettate nel corso di ogni intero anno.

La forza scaturita da queste giornate è stata quella di fare del turismo nel Salento non solo la carta estiva della vacanza estemporanea, tra sole e mare, tra terra e benessere fisico, quanto, anche, quella di lasciare le porte sempre aperte in ogni periodo dell’anno.

La Puglia, premiata dall’Unesco per la sua dieta mediterranea, riconosciuta come bene da custodire, far conoscere, degustare ed apprezzare, trova nel Salento l’habitat naturale per poter usare al meglio i prodotti offerti dall’agricoltura sana e genuina, dall’ambiente non ancora compromesso e salvaguardato in ogni suo aspetto essenziale per una sana alimentazione; dai prodotti ittici freschi e non congelati, cioè serviti con il loro odore di mare.

Prima di concludere, e a conferma di quanto si è andato ribadendo, è bene riprendere quello che l’assessore al turismo della provincia di Lecce ha dichiarato al termine delle giornate milanesi in cui una bella e rappresentativa pattuglia di comuni salentini; Melendugno, Porto Cesareo, Castro, Ugento, Cavallino, Gallipoli, Salve,  ha partecipato con entusiasmo ed interesse. “Le giornate della Borsa Internazionale del Turismo di Milano hanno premiato i nostri sforzi costanti rivolti alla creazione di un “sistema-territorio-Salento”, ha dichiarato Pacella, in grado di presentarsi sul difficile mercato del turismo nazionale ed internazionale con un proprio carattere unitario, ben distinguibile. Pensiamo che la nostra positiva esperienza possa rappresentare un segnale verso la creazione di un ‘Grande Salento’ realmente unito nella promozione e nella valorizzazione dei territori, dei propri prodotti e dei propri servizi”.

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