LECCE SBAROCCA
DI FRANCO UNGARO (Besa Editrice)
17 febbraio 2012 ore 19,00
Teatro Comunale di Nardò in Corso Vittorio Emanuele
Franco Ungaro, presenterà il suo libro Lecce Sbarocca (Besa editrice) il 17 febbraio alle ore 19,00 presso il Teatro Comunale di Nardò in Corso Vittorio Emanuele.
L’appuntamento è promosso da Comune di Nardò, Besa editrice e Presidi del Libro. Dialogano con l’autore il Sindaco Marcello Risi e Mauro Vaglio, responsabile Centro Servizi Culturali e Bibliotecari. Modera Antonio Muci, caporedattore del Nuovo Quotidiano di Puglia.
Franco Ungaro (1952) Lavora, a tempo più che pieno, ai Cantieri Teatrali Koreja diLecce. Nel 2006 ha pubblicato Dimettersi dal Sud.
Ogni regione, ogni capoluogo, e quasi ogni paese ha in Italia e forse in tutta Europa il suo cantore, il suo storico, il suo linguista, il suo poeta dialettale, i suoi innamorati. Ma gli innamorati non sono tutti eguali, ci sono gli innamorati entusiasti e ci sono anche gli innamorati delusi, e gli innamorati non della città ma della possibilità di conquistarla, di imporvisi.Lecce non è da meno, ieri come oggi. Le librerie di Lecce hanno necessariamente la loro vetrina e il loro scaffale dedicati all’editoria locale. Ci sono le guide turistiche, i libri di cucina e di folklore, i libri di storia, i dischi di pizzica, i romanzi di autori del luogo o sul luogo, i poeti vernacolari, le memorie paesane, le cartoline firmate e talora dei ninnoli, l’artigianato locale, le statuine di cartapesta, e magari le buste di taralli e di biscotti…Tra questi libri troverà senz’altro posto questo di Franco Ungaro, che è alla confluenza di più generi, ma che appartiene alla schiera delle dichiarazioni d’amore esigenti. E se un innamorato o innamorata non sa vedere e considerare i difetti dell’amata o dell’amato insieme ai suoi pregi, e se non amerebbe veder sparire i difetti e trionfare i pregi, che razza d’amore è mai il suo? Un amore stupido, un amore melenso, un amore ipocrita. Franco Ungaro è un innamorato esigente, e sa vedere di Lecce il buono e il cattivo, il bello e il brutto. Sa vedere e sa giudicare.
(dalla Postfazione di Goffredo Fofi)