Un grande salentino orgoglioso delle sue radici:
Francesco Giacomo Pignatelli
canonista – teologo – erudito del secolo XVII
di Rosario Quaranta
L’insigne canonista Francesco Giacomo Pignatelli nacque a Grottaglie il 2 aprile 1625 da Vincenzo e da Donata D’Alessandro e fu battezzato 1’8 seguente da D. Orazio Greco essendo padrino il marchese di Monteiasi Carlo Ungaro. Appresi i primi rudimenti letterari nel paese e nel seminario di Taranto, venne aggregato al Capitolo della Collegiata grottagliese l’11 giugno 1639. Si portò poi a Roma per seguire gli studi filosofici e teologici, rivelando particolare inclinazione per la poesia e per il diritto. Fu ascritto all’Accademia dei Fantastici dando anche saggi di attività poetica e si addottorò in utroque jure meravigliando fortemente i professori della Minerva per la sua dottrina.
Creato parroco per le specchiate virtù e per le sterminate cognizioni, fu onorato in seguito con la dignità di camerlengo del clero romano. Per ben otto volte gli fu proposto il vescovado che rifiutò per modestia e per dedicarsi agli studi giuridici. La nona volta accettò il vescovado di Gravina (1685), ma, accusato ingiustamente, non poté essere consacrato, né prendere possesso della diocesi. Venne poi nominato parroco della chiesa romana di S. Maria in Monticelli che resse fino alla morte avvenuta il 2 dicembre 1699.
Il suo corpo fu tumulato nella stessa chiesa e sulla tomba fu posta la seguente iscrizione:
IACOBVS PIGNATELLI
E CRYPTALEIS IN SALENTINIS
OB LIBROS EDITOS
OB EPISCOPATOS RENVNTIATOS
CELEBRIS HVIVS ECCLESIAE CVRATVS
FESSVS A CVRIS
HIC EXPECTAT CARNIS RESVRRECTIONEM
(Giacomo Pignatelli, di Grottaglie, nel Salento, celebre per i libri editi e per i vescovadi rifiutati, parroco di questa chiesa, sfinito dalle fatiche, qui aspetta la resurrezione della carne).
Anche il Capitolo grottagliese volle onorare la sua memoria con un ritratto alla cui base è il distico:
ME CRYPTAE GENVERE, FOVET NVNC ROMA SEPVLCHRO
BIS PAROCHVS, JVRIS PLVRIMA SCRIPTA DEDI.
(Mi generò Grottaglie, ora mi tiene Roma nel sepolcro; parroco per due volte, ho scritto moltissime opere di diritto).
Le opere richiamate nell’iscrizione sono:
- Le declamazioni teologiche e morali di Giacomo Pignatelli sopra la Grazia diuina. Prima parte.. In Roma, per il Colligni, 1653.
- Il Principe cristiano …Roma, per Angiolo Bernabò, 1668.
- L’Anno Santo di Giacomo Pignatelli, spiegato in brieve con altre indulgenze, In Roma, nella stamparia della Reverenda Camera Apostolica, 1675 (altra edizione: 1700).
- Consultationes canonicae. Roma 1668 e 1675, (altre edizioni: Venezia 1687, 1694, 1695, 1704, (tomi10 in folio), 1736; Colonia 1700, Lione 1718), in folio.
- R.P.D. Thomae Del Bene … De immunitate, et iurisdictione Ecclesiastica, …partim ab eruditissimo viro d. Iacobo Pignatello ad annum vsque 1673 … Lione 1674, 2 v. in fol.
- R.P.D. Thomae Del Bene, … De officio S. Inquisitionis circa haeresim: Lione 1680, 2 v. in fol.
- Il Giubileo dell’Anno Santo spiegato in brieve …In Roma1700.
- Novissimae consultationes canonicae. Cosmopoli, Porto Ferrajo 1711 (altre edizioni: Venezia 1723. 2 v.; Roma 1723, Venezia 1736 (tomi2 in folio); Colonia 1719), in fol.
- Compendium seu index ad consultationes canonicas, a cura dell’ab. Carmine Tommaso Pascucci, Roma 1699 (altre edizioni: Colonia 1700 e 1723; Venezia 1733), in fol.
- Appendix ad decimum tomum Consultationum Canonicarum Jacobi Pignatelli. Opus posthumum, Venetiis: ex typographia Balloniana,1722, in fol.
- Consultationes novae et novissime, Venezia 1724 e 1736 (tomi13 in folio).
È da ricordare che le suddette opere ebbero larga e meritata fama e godettero autorità nelle sacre congregazioni romane, nei tribunali ecclesiastici, nelle cancellerie vescovili e presso gli scrittori di diritto canonico, come il Ferraris e lo stesso Benedetto XIV che lo cita spesso con l’espressione uti Pignatellius noster in Consultationibus (cioè: “come scrive il nostro Pignatelli nelle sue Consultazioni”).
Francesco Giacomo Pignatelli è sicuramente il personaggio grottagliese più noto e presente con le sue opere nelle biblioteche e negli istituti di cultura; nondimeno, ed è questo che qui si vuole sottolineare, egli nei frontespizi ampollosi delle sue opere e dei suoi ritratti, e perfino sulla sua tomba, non trascurò mai di ricordare la sua patria e le sue origini: Iacobus Pignatelli e Cryptaleis in Salentinis (cioè: Giacomo Pignatelli di Grottaglie nei Salentini, cioè nel Salento).