di Maria Rita D’Orsogna
Sono tornata a casa, e non ho fatto a tempo a partire e ad arrivare che già’ si parlava di liberalizzazioni delle trivelle, di ritiro annunciato – ma forse che c’e’ il barbatrucco – oltre che della manifestazione di Sabato 21 Gennaio a Monopoli, di altri scoppi di petrolio ENI, del petrolio al largo della Costa Concordia, dell’oleodotto Keystone per ora bocciato da Obama, e del diniego del pozzo della Audax al largo di Pantelleria.
Avrei tante cose da raccontare, tante impressioni, incontri: dibattere con un nuovo ENI-man a Muro Leccese – sweet revenge – incontrare le mamme di Viggiano, ricevere i premi a Pescara e a Palermo, ma non c’e’ tempo per tutto. Occorrerebbe un post per ciascuna di queste cose.
L’audizione al Senato: e’ andata bene.
Inizia tutto puntuale alle 2 del pomeriggio – ero un po’ preoccupata ed avevo speso moltissimo tempo prima per condensare tutto nei pochi minuti che avevo, perche’ volevo essere rispettosa del tempo altrui. Ma poi, una volta iniziato, la paura e’ passata ed e’ andata come sempre.
Con me c’era il mio amico Hermes Pittelli, giornalista e scrittore di Roma, che sono sicura sapra’ fare un resoconto piu’ obiettivo e distaccato.
Ai senatori in aula gli ho fatto vedere le mappe di tutte le regioni in dettaglio – Venezia, l’Abruzzo, la Sicilia, le isole Tremiti, il Salento, la Basilicata – ed ho evitato di parlare di royalties per non passare il messaggio che aumentando un po gli spiccioli che ci danno, si puo’ fare tutto.
Il mio discorso e’ durato circa 25 minuti ed e’ stato piu’ o meno una versione ridotta di quello che dico sempre. Alla fine ho detto loro che secondo me – ma anche secondo il buonsenso! – sarebbe opportuno sveltire l’istituzione dell’area marina protetta a Pantelleria e del Parco della Costa Teatina per l’Abruzzo, per dare cuscinetti in piu’, ma che meglio sarebbe interdire tutti i mari nazionali alle trivelle.
E poi gli ho detto che siccome l’Italia è il paese più ricco e più avanzato di quelli che si affacciano sull’Adriatico sarebbe opportuno che fosse il nostro paese a farsi promotore di una azione congiunta per chiudere Adriatico, e per quanto possibile il Mediterraneo, alle trivellazioni.
Infine gli ho fatto vedere un po di slide sulla Basilicata, come esempio di società ed ambiente post-trivelle, dicendo loro che non è giusto chiedere ancora il raddoppio della produzione e con essa il raddoppio dell’inquinamento, malattie ed emigrazione.
I senatori sono rimasti molto sorpresi da un paio di cose: il limite made in the USA delle 100 miglia, l’annuncio delle ditte petrolifere sulla stampa di California che le operazioni petrolifere fanno venire il cancro, e soprattutto sulla mappa della Florida chiusa alle trivelle.
Mi hanno chiesto se è vietato trivellare laggiù perchè il petrolio non c’è. Gli ho detto invece che secondo le stime in quei mari c’è molto più petrolio che in tutte le riserve d’Italia messe insieme: dopo tutto sono attaccati al Golfo del Messico, dove ci sono 3000 trivelle attive.
I trivellanti ci provano spesso a bucare l’area, ma ogni volta opinione pubblica e politici dicono “no grazie, inquina troppo – anche a regime e senza scoppi – e preferiamo tenerci il mare pulito”.
E quindi gli ho detto che il limite italiano, delle 5 miglia che diventano 12 in caso di riserve, è un passo in avanti, rispetto al vuoto legislativo pre 2010, ma che dovrebbe essere ampliato. Della serie: ci piace copiare tutto dagli Americani, fuori che le cose saggie e la protezione ambientale.
Gli ho anche detto che sarebbe opportuno una moratoria in Basilicata, dove ENI e Total hanno distrutto ogni cosa che hanno toccato.
Mentre ero li ha telefonato Assomineraria che volevano una audizione pure loro!
Mi veniva un po’ da ridere. Guarda tu se Assomineraria deve essere gelosa di me!
Dalle bacheche del Senato si vedeva che la senatrice Simona Vicari, pro-trivelle, aveva promosso una discussione per regolamentare le royalties, di lì a poco della mia audizione. Non so cosa sia successo. Nel programma royalties c’era anche l’intervento della senatrice ricopiona, Adriana Poli Bortone, assente invece dal mio intervento.
Si vede che vado bene per essere ricopiata, non per essere ascoltata!
In complesso, sono stati tutti molto gentili con me, attenti e genuinamente interessati, specie il Senatore D’Ali che ha organizzato il tutto e anche il Senatore Tommaselli della Puglia con cui ho conversato a lungo dopo l’intervento.
Dall’Abruzzo, nessuno.
Alcuni mi chiedono se questa audizione è servita al ritiro del decreto liberalizzazione delle trivelle. Ovviamente non lo so cosa sia successo dopo che sono andata via, e non posso dire con certezza che ruolo io abbia avuto. Certo è che non potevo capitare in Senato in data migliore, visto che il decreto era in discussione proprio in quei giorni. Da diverse fonti mi dicono che le cose che ho detto siano state abbastanza utili e che il Senatore D’Ali’ e’ stato poi molto combattivo:
“ti dico con molto piacere che ritengo personalmente che il tuo intervento in Senato sia stato determinante per quanto poi avvenuto, vale a dire la cancellazione proprio ieri nella riunione del Consiglio dei Ministri dal decreto sulle “liberalizzazioni” delle norme “libera-trivelle” che erano state inserite nella bozza in discussione. Ti dico ciò in quanto proprio XXX mi aveva ieri mattina telefonato per dirmi che, dopo gli allarmi creati dalle anticipazioni di stampa su dette norme, aveva contattato il sen. D’Alì in proposito, che l’aveva tranquillizzata dicendo che si sarebbe opposto ad esse in ogni modo… E, il consiglio dei Ministri, dopo ben otto ore di discussioni (su questo e su altri punti, naturalmente…), ieri sera alla fine le ha cancellate.
So anche che l’email di Corrado Clini è stato bombardato da varie persone d’Abruzzo che gli hanno scritto contro questa liberalizzazione – in primis Assunta e Pasquale, e ovviamente avranno saputo della manifestazione di Monopoli.
Per cui credo che tutto insieme – il mio intervento, la rabbia della gente, la protesta pugliese – abbiano contribuito a questo apparente pericolo scampato.
Dico pericolo scampato perche’ sono arrivati altri testi sul senatore Angelo Bonelli dei Verdi che dice che in realtà non è vero che la liberalizzazione sia saltata, ma in sincerità sono troppo stanca per indagare meglio…
Sensazioni personali?
1. Al Senato si trattano bene – è tutto splendido. Sarebbe bello che anche le scuole italiane fossero così curate!
2. Un pizzico di tristezza nel pensare che quei galantuomini che governano l’Abruzzo non abbiano potuto fare niente di niente per la nostra regione e che tutto questo sia partito dalla Sicilia e non dai senatori d’Abruzzo ai quali continuo a sciorinare tutte queste cose da anni. In Puglia hanno fatto le manifestazioni con Vendola e con il capo dell’opposizione assieme, in Abruzzo Chiodi e Sorgi giocano invece a nascondino.
3. C’e’ molto molto da fare ancora…
Domani parto per lavoro per Calgary, la capitale delle Tar Sands… vediamo!
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Note:
Qui un ANSA sull’incontro scritto da Simone Bagnacani
Petrolio: D’Orsogna, moratoria su estrazioni italiane
PORTANO INQUINAMENTO, SUBSIDENZA E RISCHIO SISMICO
(ANSA) – ROMA, 18 GEN – Una moratoria per ogni tipo di trivellazione, onshore e offshore. E’ questa la proposta che Maria Rita D’Orsogna, professoressa di matematica alla California State University in prima linea sulle questioni ambientali, ha portato in un’audizione sulla ricerca di idrocarburi davanti alle Commissioni industria e ambiente del Senato.
”Le perforazioni – ha spiegato ai senatori – implicano un grande uso di sostanze tossiche che vengono spesso smaltite in modo illegale e finiscono in mare o nelle falde acquifere. Un paese che ha investito sul paesaggio e sui prodotti alimentari tipici non puo’ diventare un distretto minerario. Bisogna inoltre considerare che siamo un territorio sismico e ogni intervento nel sottosuolo puo’ portare a squilibri potenzialmente negativi”.
”Un esempio esplicativo – ha aggiunto D’Orsogna – e’ quello della Basilicata che dopo 20 di estrazioni e’ ancora, secondo i dati Istat, la regione piu’ povera d’Italia ma in compenso ha grandi problemi ambientali”. La professoressa ha poi sollevato il problema della subsidenza, quando lo svuotamento dei giacimenti porta a cedimenti del suolo: ”Estrarre nell’Adriatico settentrionale porta seri rischi di sprofondamento del terreno, per il ruolo che ha l’Italia dovrebbe cercare un accordo anche con i paesi dell’altra sponda perche’ un incidente avrebbe conseguenze pesanti da entrambe le parti”.
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Da Maria Luisa D’ippolito dal FAI di Foggia sulle leggi:
Legge vecchia: DLgs 152 /2006 art.6 comma 17. I periodo
Ai fini di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonchè di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9.
Legge nuova: Decreto liberalizzazioni- Sole 24
art.17 Ai fini della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, da svolgersi all’interno delle, acque delimitate dal perimetro delle aree protette individuate con decreto del ministero del l’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. L’elenco vieno aggiornato con cadenza annuale; nel caso di istituzione di nuova area protetta restano efficaci i titoli abilitativi già rilasciati.
da: http://www.dorsogna.blogspot.com/2012/01/il-giorno-dopo.html
per gentile concessione a Spigolature Salentine.
L’occasione è utile per richiamare la Petizione No alle trivellazioni petrolifere nel Salento, indirizzata al Ministero dell’Ambiente, creata e scritta da Spigolature Salentine, cui hanno aderito 3100 firmatari:
http://petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N13045.
Per conoscere i nomi e i commenti dei 3100 sottoscrittori:
http://petizionepubblica.it/PeticaoListaSignatarios.aspx?pi=P2011N13045
Un grazie a Paola Cortellesi….che IERI 27 GENNAIO SU ZELING ha parlato bene del Salento,di Gallipoli……ed ha rimarcato con una canzoncina di,non LASCIARLA ALL’ABBANDONO……bisogna tutelare questi bellissimi luoghi…….GALLIPOLI,e’un luogo INCANTEVOLE!!!!!!!!!