Se un cartello come quello in basso (e dico uno soltanto) l’avessimo letto 40-50 anni fa – quando ancora non si conosceva la parola “Inquinamento” – ci saremmo barricati in casa come alla presenza di una peste in agguato.
di Nino Pensabene
Se guardassimo in piena coscienza a questi messaggi dando loro il senso letterale connesso alle due parole, di certo ci verrebbe la pelle d’oca. Ma si fa l’abitudine a tutto e, o per inerzia, per comodo quieto vivere, o perché succubi di una realtà che ci rende sempre più impotenti, continuiamo a fare avvelenare la terra ripetendo magari le parole da me ascoltate recentemente durante un’omelia sacerdotale: “Nonostante quel che si dice, nonostante quel che succede nel mondo, questi sono tempi meravigliosi”.
Ed è vero, a parte la pedofilia, ovviamente… è vero perché l’importante è che ci sia il potere terreno legato alla sicurezza del dio denaro; è vero perché anch’io, nonostante veda e legga questi messaggi di morte, continuo ogni mattina ad andare a fare footing (cioè a prendere una boccata d’ossigeno [ironia della sorte!]) proprio sulla strada dove ho cliccato questa serie di foto, mai chiedendomi, per paura di diventare ipocondriaco o essere giudicato “fissato”, che aria respiriamo, e soprattutto che aria respireranno i bambini che verranno.
D’altra parte, mi giustifico da solo domandandomi: “E ammesso che io cambi strada, forse la “musica” non è sempre la stessa?”. Né con questo cerco però di camuffare la realtà come ha fatto l’altra mattina un giovane che per minimizzare ha giustificato la presenza dei messaggi in oggetto asserendo che hanno il solo compito di non far mangiare l’erba avvelenata alle mandrie di pecore in transito.
Come se insetticidi e anticrittogamici avvelenassero solo gli animali e non colpissero la salute globale dell’ecosistema Terra, non interessassero insomma il singolo uomo e di riflesso l’intero pianeta!
Fatto sta che se un cartello del genere (e dico uno soltanto) l’avessimo letto 40-50 anni fa – quando ancora non si conosceva la parola “Inquinamento” – ci saremmo barricati in casa come alla presenza di una peste in agguato…
Ah, dimenticavo che parallelamente a questi avvisi, altri non meno preoccupanti se ne aggiungono, per cui se non leggi “Zona avvelenata” con accanto le caratteristiche bottiglie-simbolo di morte, leggi “Vietato scaricare rifiuti” con – ovviamente ai piedi degli alberi – masse di elementi altamente inquinanti.