Proponiamo di seguito l’ottima introduzione al film documentario di Piero Cannizzaro, scritta e pubblicata da Mauro Marino sulle pagine del quotidiano “PAESE NUOVO” dallo stesso diretto. Ringraziamo per la gentile concessione.
La redazione
di Mauro Marino
Il suono è la via di comunicazione che più facilmente può essere percorsa dalla suggestione, dalla memoria, dal pensiero.
Suoni sono i rumori, i linguaggi, le musiche.
Ogni suono è il segnale di una presenza, il veicolo di un messaggio, la componente essenziale di un territorio, di un paese, di un ambiente.
Un fenomeno caratteristico della corsa alla globalizzazione, ma anche un fenomeno particolarmente rispettoso delle diverse identità locali: si unisce, si mescola senza distruggere.
Magia tarantismo, disse Ernesto De Martino, sono forme arcaiche di cura, nelle quali si leggono aspirazioni e valori, tradizioni ed esigenze ludiche.
Ma oggi che la società contadina è notevolmente cambiata cosa è rimasto di quei suoni? Stiamo assistendo ad un nuovo interesse da parte di molti giovani che suonano e fruiscono di questa “nuova” musica. Suoni che oltre agli strumenti tradizionali come la voce, il tamburello, i fiati, il violino e le percussioni popolari si aggiungono anche il violoncello, il contrabbasso, la tromba, la batteria, la chitarra, l’ organetto, la fisarmonica etc.
Abbiamo viaggiato nell’Italia attraverso la musica etnica e le sue commistioni, i contatti con le culture e i modi che questa musica alimenta e assorbe per produrre a sua volta altra musica.
Quello che si prefiggono i musicisti (ma anche i danzatori) che abbiamo incontrato, è quello di andare oltre alla tradizione cercando di creare un ibrido tra il passato ed il presente, per rendere ancora oggi viva la tradizione.
In Puglia abbiamo incontrato e ascoltato la cantante salentina Anna Cinzia Villani, il gruppo “Mascarimirì” il cui sguardo è volto alla world music, al raggamuffin, al dub, alla techno, alla contaminazione con esperienze, suoni, voci, ritmi di altri paesi vicini e lontani. La loro idea di fondo è quella di mettere in musica le sensazioni, gli umori e gli odori delle feste tipiche del sud. E il “Canzoniere Grecanico Salentino” che è stato il primo gruppo di riproposta musicale della tradizione salentina ad essersi formato in Puglia nel 1975, ben trentacinque anni fa per opera della scrittrice Rina Durante, che per prima mise le basi alla ricostruzione di una memoria storica per troppo tempo rinnegata, a causa tanto dell’emigrazione quanto delle dure condizioni di vita del Tacco d’Italia nel Dopoguerra.
Tra le voci importanti presenti nel film-documentario segnaliamo quelle dell’antropologo Eugenio Imbriani, profondo conoscitore della cultura salentina e quella del fisarmonicista e ricercatore Massimiliano Morabito.
Soggetto e regia: Piero Cannizzaro
Fotografia: Marc Van Put, Federico Santini, Piero Cannizzaro
Montaggio: Ecyr Prado
Durata: 28’
Produzione: Emme audiovisivi srl
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