di Pier Paolo Tarsi
Alcuni nostri politici regionali ci sorprendono con una nuova originalissima proposta di questi giorni, finalizzata a trarre finalmente la Puglia fuori dalla crisi economica che attanaglia la nazione e l’occidente tutto! Dopo attente e scrupolose analisi, questi geni non solo hanno individuato la causa frenante dello sviluppo nella nostra regione – ossia, tenetevi forte, gli ingombranti ULIVI SECOLARI – ma hanno, pensate, addirittura scovato la soluzione al problema: snellire le lungaggini burocratiche necessarie per espiantarli, proponendo il decentramento a livello comunale delle “competenze per il rilascio di autorizzazioni agli espianti e spostamenti di piante secolari”, oggi ancora di pertinenza della Regione. In quanto pugliesi ringraziamo sentitamente i detti signori per l’acume, lo sforzo ed il faticoso lavoro con cui mostrano di ricompensare le laute paghe ed i privilegi loro attribuiti: proposte come questa instillano serenità nei cittadini, accrescendo in loro la fiducia e la sensazione di essere in mani buone e sapienti, capaci di estirpare finalmente quelle radici secolari che ammorbano la nostra economia. Grazie signori, grazie di cuore!
Riportiamo di seguito la proposta di legge ( Fonte: http://www2.consiglio.puglia.it/Giss9/9PubbGiss.nsf/0/6B09FD5B3764D3B9C1257920002DF1DF?OpenDocument) e vi invitiamo, dopo la lettura del testo riportato – ammesso che sopravviviate alle amare risate – a firmare la petizione con cui proveremo a bloccare l’iniziativa e salvare gli Ulivi secolari dalle mire di questi…gentili signori! Sommergiamoli di sdegno!
per firmare la petizione:
Sarò poco pragmatico, un lurido sentimentale, un imbecille che si ostina a non capire come vanno le cose di questo mondo, ma io coltivo un sogno: rendere obbligatoria per chiunque si propone (o viene nominato) ad un incarico di pubblica responsabilità (compresi gli insegnanti, cosa che ho sempre pensato anche quando facevo parte di quel mondo…) un’accurata visita psichiatrica, escludendo, peraltro, a priori dalla possibilità di effettuarla i tanti sputa-sentenze abituati a muoversi davanti ad una telecamera con la stessa disinvoltura e saccenteria con cui molto probabilmente si aggirano tra i meandri della psiche dei loro poveri pazienti.
Nemmeno un referendum ad hoc (ammesso che fosse dichiarato ammissibile…) potrebbe forse risolvere il problema. Sarà così, ma voglio conservare almeno il diritto di morire sognando.
Caro Armando, se di follia si trattasse, nel caso specifico siamo a mio avviso di fronte ad una forma di follia molto lucida, affamata e rapace, animata da interessi privati che denotano un gran senso della realtà e non certo dissociazione! E’ dai deliri dei cosiddetti “normali” che dobbiamo ben guardarci!
Io condivido e firmo la proposta di espianto “umano” dalle calde e secolari poltrone di chi crede di decidere tutto senza sentire nessuno. Andiamo in altre direzioni per trovare forme di sviluppo regionale in armonia con il nostro ambiente di vita, di tradizioni, di bellezze naturali. Finora abbiamo permesso tanti scempi sulle coste e all’interno e nessuno ha alzato un dito o ha aperto un occhio chiedendo danni e rimborsi. Ora qualcuno si sveglia e in nome dello sviluppo (per chi?) cambia leggi, usi e costumi a proprio piacere. Elsa.