di Marcello Gaballo
Nel 1581 Marco Antonio Bello di Galatone ed Annibale Causularo, residente a Nardò, stipulano una convenzione con il sindaco dei Nobili dell’ epoca, Filippo Sambiasi, ed il sindaco del popolo Girolamo Burdo per il servizio della scorta a cavallo in la marina di detta città per un anno continuo, dal 15 ottobre in poi.
In primis si conclude che se i due guardiani omettessero di saltare un turno di giorno o di notte, come prevedeva l’ ordine regio, i sindaci avrebbero potuto nominare al loro posto “dui altre persone a cavallo per fare detta scorta”, a loro spese.
Il compenso pattuito è di quattro ducati ciascuno per ogni mese.
L’ anno successivo gli stessi Sindaci stipulano un’ altra convenzione con Camillo Gaballo e Paolo Russo alias Calabrese, entrambi di Nardò, i quali si impegnano a guardare et custodire tutto il territorio di detta città di Nardò per dui miglia intorno alla città a patto che non si faccia danno alcuno alle seminate et possessioni fruttifere et soi cittadini o abitanti, pena il pagamento da parte degli stessi guardiani a eventuali danni causati.
Dalla custodia sono escluse le masserie del territorio, tanto che se i due si renderanno conto di danni a tali strutture, non abbiano obblighi di denuncia al proprietario delle stesse.
Il compenso pattuito è di 7 ducati ognuno per ciascun mese di guardiania, a cominciare dall’ 11 gennaio e per un anno.