E’ della sartoria di Angelo Inglese di Ginosa (Taranto) la camicia bianca che oggi indosserà il principe William in occasione delle nozze con Kate Middleton.
Il celebre camiciaio, risaputo fornitore di camicie per il primo ministro giapponese e diversi ministri tedeschi, confeziona fin dal 1955 camicie per illustri e facoltosi personaggi italiani, elogiate da prestigiose riviste di moda e particolarmente apprezzate nell’ultimo appuntamento di Pitti uomo.
“Non è venuto lui. – dice Angelo – Tutto nasce grazie a suoi amici intimi che d’estate trascorrono le vacanze in Puglia. Sono miei clienti, il turismo in Puglia è di alto livello, e gli hanno portato un paio di camicie in regalo». Come sarà la camicia? “Ovvio che la camicia sarà classica ma innovativa e al contempo; fit molto affiancato, una vestibilità che penso abbia colpito il principe; collo diplomatico, proprio da smoking, punte non tanto rigide, e lista del collo più alta perchè slancia di più. Bottonatura nascosta, unico bottone visibile lo sto cercando molto prezioso. Tessuto: il piquet per la pettorina il resto in popeline, il cotone che prende il nome dai papi che lo usavano per loro raffinate lunghe tuniche. Asole ricamate a mano con filo di Scozia”.
“Le nostre camicie – dice ancora Inglese – sono quelle di una volta: tessuti popeline, tutto cucito a mano, asole ricamate, bottoni in madreperla, colli personalizzati, orlo della camicia ribattuto con filo di seta. Un lavoro che si sviluppa a contatto con il cliente, studiando insieme tutti i particolari”.
Per i particolari rimandiamo a:
http://lui.excite.it/angelo-inglese-e-le-camicie-made-in-N62459.html
http://mobile.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=134288&sez=
Fossi nei panni (è il caso di dire…) di Angelo Inglese (nomina omina?) avrei preferito passare alla storia per un miserabile abito pieno di toppe (sia pure d’autore…) realizzato per la piccola (?) Madre Teresa di Calcutta che per la camicia del grande (?) William. Tutto è opinabile, ma io penso, consapevole di farlo quasi da solo, che noi salentini (e non solo noi) dovremmo essere orgogliosi per ben altre cose…
su L’Espresso dell’11 agosto 2011, a p.147, un articolo di Enrico Maria Albamonte ritorna sull’argomento, sottolineando la maestria dell’abile artigiano e dell’alta qualità dei prodotti: “25 passaggi manuali per una singola camicia realizzata anche con le antiche macchine Singer che cuciono a pedale, usando il popeline di cotone svizzero impiegato per le bluse dei papi e impreziosito da ricami artigianali come quelli di una volta”.
E pensare che nel Salento le antiche macchine da cucito a pedale sono ormai oggetti di antiquariato e le abilissime ricamatrici che tutta l’Italia apprezzava sono diventate fans di telenovelas…