di Paolo Vincenti
La pizzica scherma è la principale attrazione della festa di San Rocco di Torrepaduli, frazione di Ruffano. Nella magica notte agostana della danza delle spade, infatti, la piccola frazione diventa il centro del mondo per migliaia e migliaia di visitatori e turisti che, fra il 15 ed il 16 agosto, si riversano nelle affollate contrade di questo paesino del medio Salento.
Per l’occasione, Torrepaduli diventa via vai di commercianti, che alla secolare fiera di San Rocco espongono i loro prodotti, di fedeli, che si recano nel Santuario torrese per pregare davanti alla statua del Santo di Montpellier, ed incrocio di culture e scambio vitale e prezioso di pareri, idee, esperienze che si confrontano, in questi tre giorni, nel segno del protettore degli appestati, Rocco, il santo spadaccino. Nella notte dei tamburelli e dei coltelli, girano nelle danze i destini degli uomini e delle donne che ballano al centro della piazza, sotto lo sguardo vigile del Santo, il quale, ogni anno, benedice questa festa, che rende Torrepaduli un punto di riferimento nell’ambito del folklore e delle tradizioni popolari salentine, sia per gli amanti del nostro territorio che per gli studiosi. I ricercatori, infatti, hanno sempre qualcosa da scoprire su questo culto e su questa danza antica e misteriosa che ancora non ha svelato del tutto il suo fascino segreto ma continua ad ammaliare con un sibilo lungo che difficilmente le nuove tecnologie offerte dalla modernità massificante e la omologazione culturale di questi ultimi anni riusciranno a spegnere.
Fra gli studiosi più attenti, vi è Ermanno Inguscio, il quale all’ombra del Santuario torrese è nato e cresciuto e al fenomeno della danza delle spade ha dedicato diversi libri, come quest’ultimo: La pizzica scherma di Torrepaduli. San Rocco: la festa, il mito, il santuario, edito da Lupo (2007). Questo libro, patrocinato dal Comune di Ruffano, con una Prefazione di Gino Santoro, docente di Storia del Teatro presso l’Università di Lecce, compendia tutti gli studi compiuti da Inguscio su San Rocco di Torrepaduli e ne offre forse la prova migliore.
Dopo una Premessa dell’autore, il libro, patrocinato anche dalla “Associazione San Rocco Italia” di Sarmato (Pc) e dal “Comitato Internazionale Scientifico per gli Studi su San Rocco e la Storia Medievale” di Voghera (Pv), di cui lo stesso Inguscio è membro, consta di un primo capitolo, dedicato alla “Pizzica scherma, evento di Torrepaduli”; un secondo capitolo, dedicato a “San Rocco, il culto, il santuario e il pellegrinaggio”; un terzo, molto corposo, capitolo, incentrato su “La Chiesa-Santuario di Torrepaduli: di alcune figure di rettori tra Ottocento e Novecento”; un quarto capitolo su “La festa e la fiera di San Rocco”; un quinto capitolo su “Pizzica, ronde e tamburelli: storia di danza e di coltelli”; e poi, offre una interessante Appendice in cui viene ripercorsa la storia dell’ “Opera di San Rocco” e viene compulsata la Biblioteca domestica di Rocco Monsellato, vecchio rettore del Santuario, che si compone di una cinquecentina, varie seicentine, settecentine e volumi del XIX secolo e del XX secolo; inoltre, si prende in esame il “Libro delle presenze” del Santuario di Torrepaduli, che ha visto sempre negli anni una affluenza massiccia di visitatori da ogni dove, con le varie dediche che sono state lasciate in ricordo nel Santuario, soprattutto le più singolari e stravaganti.
Si trova poi, nel libro, una ottima Rassegna Stampa di tutto quello che è stato scritto sui mezzi di informazione locali e nazionali sulla festa agostana di San Rocco, a partire dal 1999 fino al 2005; quindi, una bellissima sezione fotografica che offre molte fotografie sui vari ex voto e sugli oggetti della devozione, sul Santuario, sulla fiera e sulla danza scherma, sulla erigenda Opera di San Rocco, sui vari rettori che si sono succeduti alla guida del Santuario, e la Notificazione di un vecchio resoconto della festa risalente al 1926. Un lavoro organico e completo, come non manca di sottolineare il prof. Gino Santoro, nella sua Presentazione, che fa nuova luce su una festa antichissima che ogni anno si rinnova e che non deve perdere il suo senso originario, deve resistere alle tentazioni revisioniste e commerciali che pure la insidiano dappresso, anche grazie allo sforzo degli operatori culturali impegnati sul campo, come Inguscio, che stimolano la nostra conoscenza, ricordandoci sempre il senso di una appartenenza comunitaria che non deve essere disperso, ma, anzi, deve essere continuamente alimentato. Il libro è stato presentato mercoledì 5 dicembre 2007, presso la Sala Riunioni S.Rocco, a Torrepaduli, dal prof. Gino Santoro, dal dott. Massimo Gravante, Presidente dei LIONS Club di Maglie e dal dott.Dario Massimiliano Vincenti, Presidente della Società di Storia Patria Sez. Maglie-Otranto-Tuglie, con un saluto del prof. Giovanni Maggio, Ass. alla Cultura del Comune di Ruffano, e del Rettore del Santuario, don Rocco Zocco, alla presenza di un folto pubblico che ha assistito attento alla serata, moderatore il giornalista Mauro Ciardo, della Gazzetta del Mezzogiorno.
La festa di San Rocco di Torrepaduli fa parte di quel patrimonio culturale collettivo del nostro popolo ed iniziative come il libro di Ermanno Inguscio servono a tramandarne la specificità e a conservarne la memoria.
In occasione del prossimo rientro in Italia, mi piacerebbe conoscere di persona il sig. Ermanno Inguscio… Gentilmente, qualcuno potrebbe aiutarmi? o anche, qualcuno potrebbe fornirmi i suoi contatti scrivendo al mio indirizzo email? Grazie.
inoltrerò la richiesta all’Autore. Credo saprà darti i riferimenti. Stai pensando al prossimo pezzo Salento-Cina? Salutaci l’altra parte del mondo!
Gentile prof. MIghali,
le sue benevoli osservazioni relative al mio volume “La pizzica scherma di Torrepaduli”, del gennaio 2011, e la richiesta di possibile messa in contatto con il sottoscritto, trovano corpo soltanto oggi. In passato, per i miei impegni e non so per quali altri motivi, non si è concretizzato quanto nelle pieghe dei nostri “desiderata”. Conosco (molto poco) la Cina, per aver insegnato nei Licei di Stato in Italia (conoscenza libresca, purtroppo) e per aver visitato (novembre 2009) Pechino, Shangai e Xian. Oggi sono collaboratore esterno di storia moderna dell’Università del Salento. Mi farebbe piacere stabilire un contatto. Cordialità
Ermanno Inguscio