di Floriano Cartanì
Ha visto le stampe di recente ed è stato già presentato in ambito locale presso lo stupendo scorcio dell’Antica Cantina Sociale di Carosino, un egregio lavoro di Antonio Sapio: “Repertorio del Dialetto Carosinese”.
Nativo di Carosino, l’opera dell’ex docente di Italiano e Latino e preside di istituti superiori, s’interseca in quegli ambiti locali altamente suggestivi per la sonorità dei vocaboli usati e per la ricerca etimo-glottologica di indubbia rarità.
Più che di un libro nel classico senso del termine, il testo del prof. Sapio è una sorta di testimonianza viva del passato in alcuni casi ancora recente, resa attraverso la raccolta e repertazione della maggior parte dei vocaboli gergali, molti dei quali oramai in disuso o impolverati dalla storia del tempo.
L’opera si presenta sostanzialmente come un vero e proprio lemmario, con tanto di traduzione in lingua italiana della parola e frase che ne spiega il significato. Pur nella impostazione divulgativa del testo, va dato atto all’autore ed alla stesse Edizioni PiazzaVittorio, di aver compiuto un enorme sforzo di ricerca “archeoespressiva” del termine.
Un progetto dal quale, al di là della semplice curiosità con cui si evince la provenienza del termine (latino, greco, francese, spagnolo) è sondabile anche la storicità stessa della parola, legata ora all’antica tradizione della “vulgata”, or’altra agli influssi verbali degli stati che si sono succeduti nel dominio nel Sud dell’Italia.
Un’opera importante, quindi, quella di Antonio Sapio, che contribuisce alla conoscenza e promozione del territorio jonico, rendendo omaggio se non proprio alle origini della lingua ufficiale, sicuramente alla tradizione di quella parlata dai più anziani i quali, ancora oggi, soprattutto nel paesi del nostro Mezzogiorno, continuano a rifarsi a quei vocaboli.