MARIO CALA: L’UOMO DAI MILLE VOLTI
di Paolo Vincenti
La scrittura, la poesia e la pittura si intrecciano nella variegata carriera artistica di Mario Cala, parabitano doc, un passato da sportivo e insegnante di educazione fisica di cui rimane traccia nel suo fisico robusto ed asciutto, come quello di un ragazzino, a dispetto dei suoi settanta anni e più di età. Fra i primi operatori culturali parabitani, Mario Cala, ex ufficiale carabiniere, ex insegnante elementare, è oggi un distinto signore che non lesina energie in fatto di ricerca storica, di scrittura e di promozione territoriale della sua adorata madre patria Parabita. Uomo garbato e gentile, sempre disponibile con gli altri, subito pronto, quando la conversazione tocca argomenti a lui congeniali, ad investirti come un fiume in piena di parole, di conoscenze e di saggezza. Mai a corto di ironia e di nuovi progetti, Cala, Vice Presidente della Società di Storia Patria-Sez. di Gallipoli (di cui è Presidente Vitantonio Vinci), è autore di numerose pubblicazioni in cui ha toccato i più disparati argomenti, da quelli letterari e storici, alla cronaca giornalistica, alla poesia, in lingua e in vernacolo, al teatro, allo sport, che hanno contribuito a far luce sia sul passato remoto che sul passato più recente della sua adorata Parabita e del Salento.Con Ortensio Seclì e Aldo D’Antico, suoi amici e sodali, costituisce la aurea triade della pubblicistica parabitana, la “vecchia guardia”, se così si può dire, dove il termine “vecchia” non vuole ovviamente riferirsi al fattore anagrafico, ma vuole invece connotare l’anzianità di servizio dei tre, vale a dire la loro lunghissima militanza nell’ambito delle ricerche e degli studi salentini.
Nato il 19 gennaio del 1935, Cala ha iniziato a frequentare l’Istituto Magistrale ed è stato fra i primissimi allievi del neonato Istituto D’Arte di Parabita. Accanito sportivo, ha praticato, in gioventù, molte attività agonistiche, come la pallavolo, il calcio, soprattutto l’atletica leggera, ed ha conseguito anche l’abilitazione per l’insegnamento dell’educazione fisica. Dopo la maturità, entrò nell’Arma dei Carabinieri, a Roma, ma, ben presto, si congedò dall’Arma e fece ritorno a Parabita dove, entrato nella Scuola Media, insegnò per alcuni anni proprio Educazione Fisica, avendo così modo di unire le sue due grandi passioni, fedelmente al noto assioma latino mens sana in corpore sano. L’amore per l’arma dei Carabinieri, però, è stato sempre forte per Cala, tanto è vero che nel 1987 costituì a Parabita la sezione Carabinieri in congedo, ricoprendo la carica di Presidente. Non potendo essere rieltto per norma statutaria, nel 1998 fu nominato Presidente Onorario. Nel 1993, su richiesta della Presidenza della Ass.Naz. Carabinieri, il Presidente della Repubblica Scalfaro gli conferì l’onorificenza di Cavaliere al MRI. Nel frattempo, aveva vinto il concorso magistrale e divenne quindi maestro elementare, attività svolta dal Nostro, con impegno e dedizione assoluta, fino al 1997, anno del suo pensionamento. Nel 1964 sposò Carla Ficocelli, cugina di Aldo de Bernart. In occasione della scomparsa della moglie di Cala, tre anni fa, de Bernart ha scritto parole molto belle in un toccante ricordo della donna pubblicato su La Voce della Coltura. Nel 1977, Cala venne nominato consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Parabita, poi divenuta Banca Popolare Pugliese, della quale Cala ha anche ricoperto la carica di Vice Presidente. Dal 1983 al 1988 è stato Vice Giudice Conciliatore di Parabita. Dal suo matrimonio, Cala ha avuto due figli: Enzo, che oggi è impiegato presso la Banca Popolare Pugliese di Matino, e Massimo, o meglio Don Massimo, come tutti lo conoscono; infatti, l’ultimogenito di Mario è sacerdote, con grande gioia del padre, che non ha mai fatto mistero della propria profonda spiritualità. Cala ha spesso esternato i propri sentimenti di devoto e fervente cristiano in più occasioni, nelle sue pubblicazioni e nella assidua frequentazione della Parrocchia di Sant’Anna , quella parrocchia che anch’egli ha contribuito a completare e alla quale ha dedicato l’opera Un rione una chiesa Sant’Anna di Parabita (Parabita 1996), con Prefazione di Mons.Vittorio Fusco ed Introduzione di Aldo de Bernart. Oggi, don Massimo Cala, dopo essere stato Rettore del Seminario, è parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Galatone e Cancelliere della Curia di Nardò: molto bello è l’articolo che Aldo de Bernart ha dedicato al “cuginetto” Massimo, in occasione della ordinazione sacerdotale, su NuovAlba (n.3) del dicembre 2002. Fra i fondatori della Pro Loco parabitana, Cala è stato il curatore di quella bellissima pubblicazione di storia, cultura e arte parabitana che era A Parabita due notti d’estate, in cui, oltre alle sue copertine, si possono ricordare molti suoi brevi saggi, preziosissimi per una migliore conoscenza della storia parabitana, a partire da “Cenni di storia di Parabita” e “Ricordo di un maestro mai conosciuto. Enrico Gannelli”, apparsi sul primo numero del 1976, e poi quell’indimenticabile “Due amanti ed un curato.Una patetica storia d’amore nella Parabita del XVIII secolo” edito sul numero del 1977 e poi ripubblicato in varie riviste. E ancora, “Spigolando L’Alba” in A Parabita due notti d’estate del 1980 ( con copertina di Josè Greco e Mario Cala), “ Ideale gemellaggio culturale tra il nostro Salento e la città di Vigevano attraverso la poesia dialettale di Rocco Cataldi e le pitture di Mario Cala e Antonio Greco” , “I fratelli De Jatta. Illustri sfortunati ospiti della Parabita di fine ‘800”, sul numero del 1984-85 , “Ricordo di Totò Coi” e “Un caso di certe fatture” in A Parabita due notti d’estate del 1999; e numerose poesie in dialetto, alcune firmate con lo pseudonimo di Emmeci, come “‘Nsieme…ci ole Ddiu!”, “Su’ futtutu” , “Comu lu jentu, comu lu mare ete l’amore” , “Nc’è sempre lu cumpare… “, “La fimmana alla mota” , “Na feddhra te malune prima pij focu!”, “Lu stessu comu pe’ l’antichi vati” , altre con lo pseudonimo di Tano, come “Pensamenti…a’rripa a’mmare 1 e2” .
Ma, come abbiamo già detto, oltre ad essere uno storico, Cala è anche un pittore. Molte le personali e le mostre collettive a cui ha partecipato e numerosi i riconoscimenti ricevuti. “La sua pittura”, scrive Aldo D’Antico, “frutto di una lunga e meditata ricerca nel campo dell’espressione artistica, è un pungolo ad essere uomini”. E dopo la Personaletenuta nel 1975 aMatino, fu incoraggiato ad andare avanti sulla strada intrapresa da molti maestri, come Aldo de Bernart, Lionello Mandurino, che ebbe a scrivere di lui su “Il Tempo d’Oggi” di Maglie, Luigi Gabrieli e Rocco Coronese, scultore parabitano fondatore del Museo del Manifesto. Nella presentazione della mostra “Omaggio a Parabita e al Salento”, tenuta nel 1979 nella Biblioteca Comunale di Parabita, l’illustre critico d’arte Nicola Cesari scrisse: “E’ dunque, questa di Cala, pittura del reale, nel senso che, in essa, troviamo la raffigurazione di tanta parte dei nostri luoghi; ma, al tempo stesso, essa è pregnante di contenuti di carattere sociale….l’atmosfera di pacata morbidezza, intessuta di calmi affetti, che pervade tutta la sua opera. Vecchie case, chiesette, stradine di Parabita e dintorni costituiscono le presenze sulle tele di Cala, segni del passato e del presente sempre vivi e vibranti”. E come non ricordare che la sua opera, da allora, è andata ad impreziosire buona parte delle pubblicazioni che da Parabita e su Parabita hanno visto la luce negli ultimi trent’anni, dalle bellissime copertine realizzate per i volumi dell’amico Ortensio Seclì, come Parabita. Origini storia genealogie di 99 cognomi, Note e documenti sul culto della Madonna della Coltura di Parabita, Matino tra ‘500 e ‘700’ , alle illustrazioni dei libri dell’indimenticabile Rocco Cataldi, con il quale, più di tutti, Cala ebbe un rapporto fraterno di stima reciproca, che portò ad un proficuo sodalizio artistico. E poi, come abbiamo già detto, sua è l’ideazione delle copertine e della grafica dell’opuscolo della Pro Loco A Parabita due notti d’estate, che vede, oltre al suo pennello, anche impegnata la sua prestigiosa penna. “L’uso sicuro e disinvolto dell’inchiostro di china, sposato ad una parsimoniosa amministrazione del colore”, scrive Vittorio Zacchino nel catalogo di una Personale tenuta da Cala, a Matino, nel 1981, “si esalta in sfumati paesaggi urbani e rurali, in diafani dadi bodiniani, inesplorati scorci cittadini, stradine tortuose, archi, mignani, documenti suggestivi dei nostri moribondi centri storici sui quali Cala richiama perentoriamente la nostra distratta attenzione. Pure negli oli che alterna alle chine, il Salento rivissuto da Cala non si compiace di forti accentuazioni coloristiche ma si attenua in un cromatismo velato, sobrio, meditato, elegiaco”. Fra le sue opere, dobbiamo ricordare Gli Alcantarini del Regno di Napoli-Vicende storiche del Convento del Ss.Crocefisso di Parabita ( in “Cultura salentina Proposte”, Società di Storia Patria per la Puglia- Sezione di Gallipoli, Congedo 1983), A Mons.Gaetano Fagiani, luce e guida dei miei anni migliori, riconoscente dedico ( in “Storria t’a’ Matonna t’a’ Cutura” di Rocco Cataldi, Adovos “F.Greco”, Parabita 1987), Nel centenario di fondazione del Circolo degli amici di Parabita 1896-1996 (con Ortensio Seclì), edito dal Circolo degli Amici, Parabita 1996 ( con copertina dello stesso Cala).
A lui si deve anche la nascita della locale sezione dell’Adovos e del relativo bollettino, Il Donatore, che per alcuni anni è stato a Parabita l’unico foglio di informazione locale prima che altre meritevoli iniziative editoriali prendessero il via. Su questo bollettino, egli ha pubblicato altre interessanti note di storia e cultura salentina, come “Il Decreto Jervolino. Lettera aperta alla mamma di uno scolaro”, la “Toponomastica stradale di Parabita” “Calamità nel Salento” “Un violino una chitarra ed un violone. Don Antonio Pisanello un sacerdote parabitano del Settecento” , “Natale nel mondo”, e una serie di gustosi dialoghi in più puntate, come “Sebastianus et Cornelius” , “Lo stalliere ed il barone” e “Il filosofo diplomatico e lo scarpone impenitente” firmati come Tano. Nel 1997, pubblica Morire a ventitre anni per la libertà di un altro popolo. Carabiniere Giuseppe Paglialonga, (Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione Parabita) con Presentazione di Aldo Bello. Numerosissime sono le iniziative che lo vedono impegnato sul campo in questi ultimi anni. Suoi contributi appaiono in riviste come Natale In, Parabita Nerazzurra, Pro Loco Puglia, NuovAlba, e soprattutto nel volume edito dal “Centro studi “La Cutura” di cui egli fa parte, La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni , con vari contributi, come “I Curraturi”, “Considerazioni su di una fotografia storica” , “Gli ex-voto. Manifestazioni devozionali nel Santuario della Coltura” , “Dante Alighieri, Benigni e la Madonna della Coltura”, “Una statua per le processioni”, ecc. Nel 1999, ha curato la copertina ed i disegni del libro Acqua e scelu nu rrestene an cielu. Poesie in dialetto parabitano, dell’amico Cesare Giannelli, e collabora anche con Teatriamo, catalogo edito dalla Compagnia teatrale “Lucia la Greca” (Parabita 2006 e 2007). Sarebbe certamente arduo racchiudere in un breve saggio la vastità della sua produzione ed i meriti che Cala ha avuto e continua ad avere nella pubblicistica parabitana e salentina. In questo breve spazio, possiamo solo rivolgergli un sentito augurio, certi che il suo lavoro continuerà ad arricchire noi tutti, studiosi, appassionati, curiosi lettori ed amanti della ricerca e della conoscenza.
BIBLIOGRAFIA DI MARIO CALA
1976
Cenni di storia di Parabita – Ricordo di un maestro mai conosciuto. Enrico Gannelli , in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1976 (copertina di Mario Cala).
1977
Su’ futtutu (Emmeci) poesia in dialetto – Due amanti ed un curato.Una patetica storia d’amore nella Parabita del XVIII secolo , in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1977 (copertina di Josè Greco e Mario Cala).
1978
Notizie sull’istruzione elementare in Parabita nei primi cinquant’anni del regno – Comu lu jentu, comu lu mare ete l’amore (Emmeci) poesia in dialetto, in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1978 (copertina di Mario Cala).
1979
Per raggiungere Parabita – V Olimpiade Parabitana – Fanciullo e sport – Il donatore di sangue, in “V Olimpiade Parabitana”, Circolo A.N.S.P.I., Tipografia Martignano, Parabita 1979.
Copertina di Josè Greco e Mario Cala, in “A Parabita due notti d’estate”, Pro Loco, Parabita 1979.
1980
Parabita ieri e oggi – Disegno per la poesia “Il sole è in alto” di Rocco Cataldi – L’olimpionicu e la zitella (Tano) poesia in dialetto, in “VI Olimpiade Parabitana”, Circolo A.N.S.P.I., Editrice Salentina, Galatina 1980.
Nc’è sempre lu cumpare… (Emmeci) poesia in dialetto – Il Premio Ferrari – Spigolando L’Alba , in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1980 (copertina di Josè Greco e Mario Cala).
1981
Bianchi paesi del Sud. Parabita ,in “Espresso Sud Edizione Speciale”, Galatina, Giugno 1981.
Bianchi paesi del Sud.Parabita – La fimmana alla mota (Emmeci) poesia in dialetto, in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1981.
Dieci anni fa si muovevano i primi passi , in “Il Donatore”, Adovos “F.Greco”, numero unico, Parabita novembre 1981.
1982
Copertina e illustrazioni di Mario Cala, in “Li sonni te li pòviri” di Rocco Cataldi , Congedo Editore 1982.
1983
Gli Alcantarini del Regno di Napoli-Vicende storiche del Convento del Ss.Crocefisso di Parabita, in “Cultura salentina Proposte”, Società di Storia Patria perla Puglia- Sezione di Gallipoli, Congedo Editore 1983.
Il Santuario in pericolo, in “La Voce della Coltura”, Bollettino del Santuario-Basilica Madonna della Coltura, n.1, Parabita 1983.
Copertina di Josè Greco e Mario Cala, in “A Parabita due notti d’estate”, Pro Loco, Parabita 1983.
1984
Copertina di Mario Cala , in “La primula rossa” di Luigi Marsella, Graphosette, Taviano 1984.
1985
Ideale gemellaggio culturale tra il nostro Salento e la città di Vigevano attraverso la poesia dialettale di Rocco Cataldi e le pitture di Mario Cala e Antonio Greco – ‘Nsieme…ci ole Ddiu! (Emmeci) poesia in dialetto – I fratelli De Jatta. Illustri sfortunati ospiti della Parabita di fine ‘800 – A ssutta a Matonna ‘na notte t’acostu (Emmeci) poesia in dialetto, in“A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1984-1985.
1986
Copertina e illustrazioni di Mario Cala, in “Cose te moi” di Tommaso Ravenna, Tipografia Martignano, Parabita 1986.
1987
Disegni di Mario Cala, in “La Vocedella Coltura”, Bollettino del Santuario- Basilica Madonna della Coltura, n.1, Parabita 1987.
Disegni di Mario Cala, in “La Vocedella Coltura”, Bollettino del Santuario-Basilica Madonna della Coltura, n.2, Parabita 1987.
Mamma li turchi! , in “Salento arte e storia”, Ed. Nuovi Orientamenti Oggi, Gallipoli 1987.
A Mons.Gaetano Fagiani, luce e guida dei miei anni migliori, riconoscente dedico , in “Storria t’a’ Matonna t’a’ Cutura” di Rocco Cataldi, Adovos “F.Greco”, Parabita 1987 (copertina di Mario Cala).
1988
Lo stalliere ed il barone (Tano) racconto, in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 0, Parabita giugno 1988.
Uomini nuovi per un ideale sempre nuovo, in “La Voce della Coltura”, Bollettino del Santuario- Basilica Madonna della Coltura, n.2, Parabita 1988 (Disegni di Mario Cala).
Lo stalliere ed il barone – Uno sfarzoso matrimonio nella Parabita di fine secolo, in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 0, Parabita dicembre 1988.
1989
Disegni di Mario Cala , in “La Vocedella Coltura”, Bollettino del Santuario- Basilica Madonna della Coltura, n.1, Parabita 1989.
Lo stalliere ed il barone – Emergenza idrica , in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 1, Parabita marzo 1989.
Lo stalliere ed il barone – Calamità nel Salento 1 , in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 2, Parabira giugno 1989.
Lo stalliere ed il barone – Calamità nel Salento 2 , in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 3, Parabita ottobre 1989.
Lo stalliere ed il barone – Calamità nel Salento3 , in “Il Donatore”, Anno 1 Numero 4, Parabita dicembre 1989.
1990
Sebastianus et Cornelius (Tano) , in “Il Donatore”, Anno 2 Numero 1, Parabita marzo 1990.
Sebastianus et Cornelius (Tano) , in “Il Donatore” Anno 2 Numero 2 , Parabita giugno 1990.
Sebastianus et Cornelius (Tano) – La riforma della scuola elementare , in “Il Donatore” Anno 2 Numero 3, Parabita Ottobre 1990.
Sebastianus et Cornelius (Tano) – Da Greccio al presepe napoletano degli Alcantarini di Parabita , in “Il Donatore” Anno 2 Numero 4, Parabita Dicembre 1990.
1991
Bianchi paesi del Sud: Parabita – Lo stalliere ed il barone (Tano)– Dieci anni fa si muovevano i primi passi – Sebastianus et Cornelius (Tano) – Due amanti ed un curato –Uno sfarzoso matrimonio nella Parabita di fine secolo , in “Minima Storica Parabitana” , Adovos “F.Greco”, a cura di Mario Cala, Luigi Barone, Massimo Crusi e Ortensio Seclì, Parabita 1991 (copertina di Mario Cala).
Copertina di Mario Cala, in “Parabita. Origini storia genealogie di 99 cognomi”di Ortensio Seclì, Edizioni Il Laboratorio, Parabita 1991.
1992
Il filosofo diplomatico e lo scarpone impenitente (Tano), in “Il Donatore” Anno 3 Numero 1, Parabita Dicembre 1992.
I com-promessi sposi.Una storia d’amore nella Parabita del Settecento, in “Studi di storia e cultura meridionale. Per le nozze d’argento di Vittorio Zacchino e Anna Orlandino”, Grafiche Panico, Galatina 1992.
Copertina di Mario Cala, in “Note e documenti sul culto della Madonna della Coltura di Parabita” di Ortensio Seclì, Edizioni Il Laboratorio, Parabita 1992.
1993
Il filosofo diplomatico e lo scarpone impenitente (Tano) – Un violino una chitarra ed un violone. Don Antonio Pisanello un sacerdote parabitano del Settecento , in “Il Donatore” Anno 4 Numero 1, Parabita Aprile 1993.
Il filosofo diplomatico e lo scarpone impenitente (Tano) , in“Il Donatore” Anno 4 Numero 2, Parabita Giugno 1993.
Presentazione , in “L’antico Convento dei Domenicani in Parabita” di Antonio Ciurlia e Luigi Corsano, Il Laboratorio, Parabita 1993.
Il filosofo diplomatico e lo scarpone impenitente (Tano) – Il Decreto Jervolino. Lettera aperta alla mamma di uno scolaro, in “Il Donatore” Anno 4 Numero 3 , Parabita Settembre 1993.
1994
Il Carnevale Parabitano, in “Controluce” Bollettino Parrocchia Sant’Anna Parabita, Numero 2, Febbraio 1994.
Copertina di Mario Cala , in “Matino tra ‘500 e ‘700’ ” di Ortensio Seclì, Edizioni Il Laboratorio, Parabita 1994.
1995
Toponomastica stradale di Parabita – Cciaus (Tano) , in “Il Donatore” Anno 6 Numero 1, Parabita Aprile 1995.
Toponomastica stradale di Parabita – Cciaus (Tano), in“Il Donatore” Anno 6 Numero 2 , Parabita Dicembre 1995 .
Parabita – uno degli itinerari turistici , in “Parabita perla del Salento” Videocassetta Ed.Laser Vision di Francesco Vigna, Parabita 1995.
Na feddhra te malune prima pij focu! (Emmeci) poesia in dialetto – Parabita- uno degli itinerari turistici – Personaggi parabitani. Sac.Salvatore De Matteis – Lu stessu comu pe’ l’antichi vati (Emmeci) poesia in dialetto , in “A Parabita due notti d’estate” Pro Loco, Parabita 1995 (copertina computer grafica di Salvatore Coi su disegno di Mario Cala).
1996
Un rione una chiesa Sant’Anna di Parabita (Prefazione di Mons.Vittorio Fusco e Introduzione di Aldo de Bernart), Parrocchia Sant’Anna, Parabita 1996.
Copertina e disegni di Mario Cala , in “Culacchi” di Rocco Cataldi, Martignano Litografica, Parabita 1996.
Nel centenario di fondazione del Circolo degli amici di Parabita 1896-1996 , con Ortensio Seclì, (Presentazione di Aldo de Bernart) ,Circolo degli Amici, Parabita 1996 (copertina di Mario Cala).
Natale nel mondo , in “Natale IN”, Adovos “F.Greco”, Centro di Solidarietà “Madonna della Coltura”, Confraternita di San Luigi, Italia Nostra Sez.SudSalento, Parabita 1996.
I Sindaci di Parabita dal 1806 al 1996 , in “Parabita vota”, a cura di Biagio e Daniele Greco, Ass. Sport e Cultura, numero unico, giugno 1996.
1997
Ettore Garzia , in “Pro Loco Puglia” Bollettino di informazione dell’UNPLI, Numero 1/97, 1997.
Morire a ventitre anni per la libertà di un altro popolo. Carabiniere Giuseppe Paglialonga, (Presentazione di Aldo Bello), Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione Parabita, Parabita 1997.
Natale nel mondo , in “Natale IN”, Adovos “F.Greco”, Centro di Solidarietà “Madonna della Coltura”, Confraternita di San Luigi, Italia Nostra Sez.SudSalento, Parabita 1997.
1998
Toponomastica stradale di Parabita – Il racconto di Natale , in “Il Donatore” Anno 8 Numero 1 , Parabita Dicembre 1998.
Benvenuti a Parabita, la “bella joya” in “Maratona del Salento”, Associazione Sportiva Podistica Parabita, 1998.
1999
Ricordo di Totò Coi – Oh…cci sonnu! (Emmeci) poesia in dialetto – Un caso di certe fatture , in “A Parabita due notti d’estate”, a cura di Mario Cala, Pro Loco, Parabita 1999 (copertina computer grafica di Salvatore Coi su disegno di Mario Cala).
A ddhra stella lucente (Emmeci) poesia in dialetto – Il Santuario della Madonna della Coltura di Parabita e il Giubileo del 2000 , in “Il Donatore” Anno 9 Numero 1, Parabita Giugno 1999.
Parabita nella storia, in “Pro Loco Puglia” Bollettino di informazione dell’UNPLI, Numero 1/99, 1999.
I primordi del gioco del calcio a Parabita. I miei ricordi, in “Parabita Nerazzurra”, Inter Club, Numero Unico, Pubblimas Parabita 1999.
Copertina di Mario Cala , in “Casarano grande e piccola” di Ortensio Seclì, Edizioni Il Laboratorio, Parabita 1999.
Copertina e disegni di Mario Cala, in “Acqua e scelu nu rrestene an cielu. Poesie in dialetto parabitano” di Cesare Giannelli, Martignano Litografica, Parabita 1999.
2000
Illustrazioni di Mario Cala, in “Parole terra terra” di Rocco Cataldi, Congedo Editore 2000.
Santuario di S.Maria della Coltura in Parabita , in “Fede Storia Arte”, a cura del Comitato Diocesano del Giubileo, Congedo Editore, 2000.
2001
Avvicendamento nella Basilica di Parabita, in “La Voce della Coltura”, Bollettino del Santuario- Basilica Madonna della Coltura, n.1, Parabita 2001.
Un violino una chitarra ed un violone – Natale nel mondo , in “Minima Storica Parabitana2”, Adovos “F.Greco”, Parabita 2001 (copertina di Mario Cala).
La tomba del mistero – Pareddhru dhru malune-nu’ po’ murire quatratu cinca è natu tundu– (Emmeci) poesia in dialetto – Pensamenti…a’rripa a’mmare (Tano) poesia in dialetto, in “A Parabita due notti d’estate”, a cura di Mario Cala, Pro Loco, Parabita 2001 (copertina computer grafica di Salvatore Coi su disegno di Mario Cala).
Illustrazioni di Mario Cala, in “A Matonna Noscia”, Basilica Santa Maria della Coltura, Parabita 2001.
I Curraturi – Considerazioni su di una fotografia storica , in “La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2001, Martignano Litografica, Parabita 2001.
2002
Gli ex-voto. Manifestazioni devozionali nel Santuario della Coltura – Dante Alighieri, Benigni e la Madonna della Coltura , in “La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2002, Martignano Litografica, Parabita 2002.
I melanconici occhi della Beata Vergine della Coltura di Parabita , in “Maria SS.della Coltura” opuscolo della festa, Comitato Festa Patronale, Parabita 2002.
Copertina di Mario Cala, in “A Parabita due notti d’estate”, a cura di Mario Cala, Pro Loco Parabita 2002 .
2003
La Madonna della Coltura patrona regionale dei coltivatori diretti , in “Maria SS.della Coltura” opuscolo della festa, Comitato Festa Patronale, Parabita 2003.
2004
L’antica cappella di Santa Maria de Cutura in Parabita , in“La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2004, Martignano Litografica, Parabita 2004.
Due amanti ed un curato.Una storia d’amore nella Parabita del Settecento , in “Confetti per…Filippo Profeta e Rosarianna Seclì”, Il Laboratorio, Agosto 2004.
2005
Una statua per le processioni , in “La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2005, Martignano Litografica, Parabita 2005 e in “A Matonna Noscia”, Basilica Santa Maria della Coltura, Parabita 2005.
Parabita 1898. Un matrimonio che fece epoca , in “Fiori di affetti e di storia…per Stefano Gulìa e Sarita Seclì”, Arti Grafiche Pasquarelli di Sora, Maggio 2005.
Prefazione , in “Mirando al cuore”, di Rocco Cataldi, con Commento di Mario Bracci, Adovos “F.Greco”, Parabita 2005 (disegni e copertina di Mario Cala).
Caro Rocco – Ricordo di Don Cosimo Barone – Passeggiando con Domenico Antonio Sabatino nella Parabita del Seicento – Pensamenti…a rripa a’mmare 2 (Tano) poesia in dialetto, in “Parabita ‘un yardin …y es una bella joya’ ” a cura di Mario Cala, Pro Loco “Notaio G.Vinci”, Parabita 2005-06 (copertina serigrafia di Mario Cala).
Rocco Cataldi. Ricordi di un rapporto tra la penna e il pennello , in “NuovAlba” aprile 2005, Parabita 2005.
Preghiera a Santa Maria dell’Umiltà , in “NuovAlba” luglio 2005, Parabita 2005.
2006
Beneficio della Madonna della Coltura , in“La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2006, Martignano Litografica, Parabita 2006.
Lucia la Greca ultima duchessa di Parabita , in “Teatriamo”, Compagnia teatrale Luciala Greca, Parabita 2006.
2007
Gli occhi della Vergine della Coltura: profanazione con sfregio o finezza d’artista? , in “La Madonna della Coltura. Fede Storia Tradizioni”, Comitato Festa Patronale 2006, Martignano Litografica, Parabita 2007.
Rimani fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita, Ass.Naz. Carabinieri Sez. Parabita, Aluisi Slogan, Collepasso 2007.
Attività teatrali a Parabita nel XX secolo, in “Teatriamo”, Compagnia teatrale Luciala Greca, Parabita 2007.
Copertina di Mario Cala , in “Tuglie la storia le storie” di Ortensio Seclì, Il Laboratorio Editore, Parabita 2007.
Per quanto riguarda la sua attività di pittore e grafico, moltissime sono le mostre collettive e personali alle quali Cala ha partecipato, dai primi anni Settanta fino ad oggi, meritandosi a volte anche prestigiosi premi. L’elenco sarebbe davvero interminabile. Ricordiamo anche che suoi sono il logo della Associazione Donatori di Sangue di Parabita e della Federazione ADOVOS di Casarano, della Banca Popolare di Parabita ed Aradeo, poi divenuta Banca Popolare Pugliese, dell’Associazione Culturale “Amici della Musica” di Parabita ed inolte sempre Cala ha ideato il logo dell’Associazione di Volontariato “La Meridiana” di Parabita. E’ stato inoltre componente di numerose giurie artistico-culturali.