In abbinamento col “Nuovo Quotidiano di Puglia – edizione di Lecce”, dal 15 giugno e per ogni mercoledì successivo, usciranno cinque pubblicazioni (costo supplementare €. 5,00) della Collana “Calendula”, fondata e diretta da Rossella Barletta, nota ed apprezzata ricercatrice leccese di folklore salentino, per i tipi delle Edizioni Grifo di Lecce:
1° coccia tte zzicca!
Tabù nei dialetti del Salento
sesso – pudore – decenza
Nel linguaggio odierno non esistono più i tabù provocati da paura, pudore, decenza; in quello dialettale, invece, il numero di parole e di espressioni, soggette ad interdizione, è semplicemente smisurato.
Per non apparire trasgressivi, sconci o blasfemi, per un lungo volgere dei secoli, si è fatto ricorso ad eufemismi, metafore, alterazioni fonetiche, motti scherzosi ed allusivi, nomi di fantasia, equivoci lessicali, a termini i cui significati, sovrapponendosi, cancellavano o alteravano il significato originale. Tale repertorio è la sintesi dello spirito popolare.
Prima che il processo di rarefazione lo cancelli del tutto, gran parte la si raccoglie in questo volumetto.
2° scazzamurieddhri
Folletti dispettosi del Salento
laùrieddhru – uru – carcalùru – moniceddhru
La presenza tra le mura domestiche del folletto dispettoso, spesso assimilato ad un turbine; le trombe d’aria di terra e di mare; gli incubi che assalirebbero le donne nubili soprattutto durante la notte ed altre manifestazioni attribuite ad una forza diabolica, appartengono all’immaginazione popolare, al condizionamento psicologico o al mondo della leggenda che nessuna scienza riuscirà mai a soppiantare?
Questa brevissima indagine è un viaggio avventuroso e, per certi aspetti, intrigante. L’augurio è che possa risultare piacevole, curioso ed interessante al lettore ed appagare le aspettative del bizzarro folletto che… potrebbe nascondersi tra queste pagine!!
3° ci tene arte tene parte
Mestieri artigiani nel Salento
ambulanti – botteghe – lavoro nei campi
Illustrando i principali mestieri del passato, compresi gli ambulanti, si cerca di superare i luoghi comuni fino ad oggi adottati, convinti che vanno considerati non come espressione di pittoricità locale, ma come recupero dell’adattamento, della laboriosità, della capacità di unificare tecnica ed orgoglio degli artieri del passato.
Laddove è possibile riemerge il lessico popolare gergale, gli attrezzi, gli abiti di lavoro, le grida, le insegne: elementi identificativi dell’attività lavorativa, ricordando, per esempio, che i carrettieri o i carbonai si distinguevano per il fazzoletto annodato al collo.
Per dimostrare la concatenazione esistente tra l’argomento e la letteratura folklorica si rispolverano poesie, proverbi, aneddoti, note giornalistiche, intrisi di metafore e, spesso, di arguzia.
4° pucce, piezzi e friseddhre
Grano e pane nella tradizione salentina
ricette – devozione – curiosità
Fino a qualche decennio fa la storia alimentare della provincia di Lecce è stata contraddistinta dalla spasmodica ricerca del pane, sostentamento principale della dieta giornaliera; non a caso racchiude i segni di una civiltà e rappresenta la carta d’identità del popolo salentino.
Quello casereccio, alto un palmo, con la crosta ambrata e la mollica compatta, ma straordinariamente morbida, rigorosamente cotto al forno di pietra alimentato con fascine di rami d’olivo, è l’alimento maggiormente carico di simboli e di significati, di allusioni e di metafore.
Proprio per questo è ancora confezionato con immutata passione, come quella che anima l’ interno della presente pubblicazione.
5° ricchitelle, minchiarieddhri e sagne ‘ncannulate
Pasta casereccia nella gastronomia salentina
preparazione – ricette – curiosità
I maccheroni caserecci erano tenuti in grande considerazione soprattutto dal ceto popolare e contadino che esprimevano il proprio apprezzamento attraverso numerosi modi di dire tra cui: li maccarruni te inchenu li cantuni, i maccheroni riempiono tutti gli angoli (dello stomaco); mimosa, mimosa, nu piattu te maccarruni e’ n’autra cosa!, mimosa, mimosa, un piatto di maccheroni è un’altra cosa!
Il desiderio di un piatto abbondante e succulento di maccheroni, conditi con salsa di pomodoro, possibilmente spolverati con copiose manciate di formaggio pecorino locale, è celato nei giochi e passatempi, ninne-nanne, filastrocche e tiritere del passato.
Ciascun argomento mette in rilievo aspetti poco conosciuti dello stesso, talvolta taciuti, certamente obliati ed ignorati dalla gran parte di noi. Superando luoghi comuni fino ad oggi adottati, riparlarne offre l’opportunità sia di recuperare il tema attraverso una descrizione aggiornata e meno convenzionale sia il patrimonio letterario di riferimento caratterizzato da espressioni dialettali, proverbi, poesie, aneddoti, etc., intrisi di metafore e di simbolismo: specchio di un’antica arguzia e dimostrazione di concatenazione tra il territorio e la cultura popolare.
Di agile formato, ciascun volumetto presenta una copertina appositamente creata dal noto illustratore Alberto Gennari che, in ogni singolo bozzetto, ha saputo trasferire la sapidità contenuta nelle pagine.
Il proposito dell’autrice è quello di realizzare un’enciclopedia di più volumi che raccolga diversi temi con cui idealmente intrattenere gli amici lettori, immaginando di avere lo sfondo di una piazza di Lecce e del Salento.
Si possono prenotare presso il proprio edicolante.