di Armando Polito
Li ‘mpistati (gli impestati) fino a qualche anno fa era il nome di una località periferica di Nardò, adibita in passato a lazzaretto. Oggi è una via, sia pure periferica, e sulla tabella viaria si legge via S. Gregorio Armeno e, sotto, in caratteri più piccoli, già via Impestati; è un altro esempio (diverso nella procedura, ma analogo nella motivazione psicologica iniziale e negli effetti finali, dopo quello di via Scapigliari di cui ho parlato nel post La scapece e una, forse indebita, illazione toponomatica del 18 u. s.; l’assenza di qualsiasi replica mi autorizza a ritenere che avevo ragione…e chiedo scusa per l’autocitazione, ma ritengo un dovere mettere a suo agio il lettore nel riscontro documentale), di come la rimozione delle esperienze spiacevoli attuata, ancora una volta, dal burocrate di turno (probabilmente all’epoca scelto a caso, pericolo per il futuro scongiurato dal 7 luglio 2009 con l’istituzione da parte del Comune di Nardò di una apposita commissione…) contribuisce al processo in atto di cancellazione della storia o, nella migliore delle ipotesi, di ostacolo alla sua ricostruzione, resa, tra l’altro, enormemente più problematica dalla velocità con cui stiamo trasformando l’ambiente. Credo, perciò, che la timida scritta già via Impestati sparirà quando la segnaletica (e la toponomastica) fra qualche anno (si sa, le amministrazioni cambiano, il vandalismo idiota resta e anche gli imprenditori in segnaletica stradale e i loro operai devono mangiare) saranno state rinnovate. Mi chiedo: almeno San Gregorio Armeno sarà contento di essere rimasto (se rimarrà pure lui…), grazie a questa geniale operazione culturale, da solo e, per giunta, al sicuro da pericolose infezioni?
[…] http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2010/05/29/toponomastica-li-%E2%80%98mpistati-un-caso-simi… […]