STORIE INTERROTTE, MEMORIE DIMENTICATE … A PARABITA
di Paolo Vincenti
“Storie interrotte. La memoria dimenticata. Giuseppe Di Vittorio e l’eccidio di Parabita”. Di questo si è parlato nella casa comunale di Parabita, nel convegno organizzato dal locale Istituto Statale D’Arte “E.Giannelli” in collaborazione con l’Archivio Storico Parabitano. In quella sede, è stato presentato al pubblico un interessante lavoro portato a termine dalla Scuola D’Arte nell’ambito del progetto “La scuola per lo Sviluppo” (Programma operativo nazionale).
Il lavoro di cui trattasi è un prodotto multimediale, destinato a scuole, docenti, studiosi e a tutti gli appassionati di storia patria, vale a dire un dvd nel quale il grande meridionalista Giuseppe Di Vittorio, indimenticato leader della CGIL nazionale degli anni Quaranta-Cinquanta, interpretato da un sorprendente Aldo D’Antico, qui anche nelle vesti di attore, ripercorre con la memoria gli anni del proprio impegno politico e sindacale e quindi un pezzo importantissimo della storia italiana contemporanea, vissuto da protagonista dal Di Vittorio. Tra i fondatori del Partito Socialista Italiano, prima, e (dopo la scissione di Livorno del 1921) del Partito Comunista Italiano, dopo, negli anni durissimi del regime fascista dal quale fu condannato, egli seppe mantenere fermi i propri ideali di giustizia e libertà.
In particolar modo, Di Vittorio, ebbe a cuore le sorti dei contadini del Sud e le loro lotte per l’emancipazione dalla sofferenza, dallo sfruttamento e dalla miseria a cui atavicamente sembrava essere stata condannata, specie nel Meridione sottosviluppato e arretratissimo di allora, la classe contadina, dalla quale egli stesso proveniva per essere figlio di umili braccianti di Cerignola (Foggia).
Nell’ambito delle lotte delle classi contadine, si inserisce anche il tragico episodio dell’eccidio di Parabita che il convegno “Storie interrotte” ha voluto ricordare. Attraverso le parole di Di Vittorio-D’Antico, ripreso sempre di spalle nei locali del Museo etnografico e del Museo del vino dell’Archivio Storico Parabitano, apprendiamo quanto fossero dure le condizioni di vita dei contadini del secolo scorso, costretti alla fame da una classe borghese arroccata nei propri privilegi, che concentrava tutta la ricchezza nelle proprie mani, senza dare modo ai poveri lavoratori di vedersi riconosciuti i propri legittimi bisogni e aspettazioni, ma anzi reprimendo, a volte col sangue, i loro tentativi di emancipazione.
Mentre ascoltiamo le parole di Di Vittorio, nel dvd scorrono le immagini della campagna e dei luoghi più caratteristici di Parabita, accompagnati dalla musica dei più noti canti popolari di lotta e di protesta del patrimonio salentino. In anni molto difficili per le tristi congiunture nazionali ed internazionali, la classe borghese parassitaria preferiva tenere le terre incolte, negando ai contadini di lavorarle e strozzandoli con paghe da fame, spesso d’accordo con i poteri locali, nella comune preoccupazione di mantenere saldo lo status quo. Queste ingiustizie perpetrate, la fame e la disperazione portarono i contadini ad iniziare una veemente protesta, che doveva essere pacifica nelle intenzioni dei proponenti, ma che ovviamente sfociò nella violenza, in molti paesi salentini come Parabita. Qui, le tensioni fra i ricchi proprietari terrieri e i proletari si acuirono al punto che sfociarono nell’eccidio del 23 giugno 1920, con morti e feriti fra i contadini. Questi ultimi avevano aperto una sassaiola ma ricevettero dalle forze dell’ordine un attacco armato che falcidiò uomini e donne anche innocenti ed estranei ai fatti.
Questo drammatico momento della storia parabitana è stato ben documentato da Giuseppe Tornesello nel suo libro L’eccidio di Parabita (Biblioteca Minima) del 1997. Alla serata del 21 giugno, sono intervenuti, oltre alla prof.ssa Alma Nocco, docente dell’Istituto D’Arte e referente del progetto, anche il dirigente scolastico dell’ISA, prof. Giuseppe Metti, il Sindaco di Parabita, Adriano Merico, il prof.Aldo D’Antico, Direttore dell’Archivio Storico Parabitano, e il prof.Egidio Zacheo, docente di Storia delle dottrine politiche dell’Università di Lecce, già Sindaco di Campi Salentina e fra i dirigenti provinciali dei D.S., il cui intervento, appassionato e puntuale, è stato particolarmente apprezzato. La serata, attraverso la rievocazione dei fatti di Parabita e delle lotte contadine del Sud, nonché della figura di Di Vittorio, segretario generale della CGL dal 1948 al 1957, anno della sua morte, ha ricordato a tutti gli intervenuti, ancora una volta, quanto sia importante il dovere della memoria.