C’E’ ANCHE UN PO’ DI PARABITA NEL SUONO DEL RINATO ORGANO DELLA CHIESA MATRICE DI CASARANO
di Paolo Vincenti
In occasione del restauro dell’organo della chiesa Matrice di Casarano, avvenuto alcuni anni fa, fu pubblicato, dalla Edit Santoro, L’Organo di Maria SS.Annunziata in Casarano. Storia e restauro (2007. ) In quel maggio, infatti, furono presentati i lavori di restauro eseguiti sul settecentesco organo della città di San Giovanni e del Crocefisso a tutti i fedeli casaranesi che, alla presenza delle autorità civili e religiose, hanno potuto nuovamente godere del suono del rinato strumento musicale.
Il libro vuol testimoniare questo momento così importante, non solo per la comunità di Casarano, che si stringe intorno alla propria chiesa Matrice ed al parroco, Don Agostino Bove, ma anche per gli studiosi e gli appassionati di tutto il Salento e non solo, perché un pezzo significativo della storia sacra e musicale della nostra terra viene restituito al suo splendore dopo lungo tempo.
Nel libro, affidato alle cure di Elsa Martinelli, non solo esperta musicologa, ma anche casaranese di origine, dopo le “Presentazioni” del parrocco Don Agostino Bove, principale promotore dell’avvenuto intervento, del Presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, e del Consigliere provinciale Claudio Casciaro, troviamo un saggio di Riccardo Lorenzini, artefice del restauro dell’organo, che documenta le varie fasi di svolgimento dei lavori su questo strumento musicale di autore anonimo ma probabilmente attribuibile alla scuola del Khyrcher.
Dopo averne tracciato un breve profilo storico, l’autore fa una descrizione analitica della macchina, davvero molto minuziosa, e poi del progetto di restauro e dell’intervento. Abbiamo però scritto, nel titolo, che c’è anche la complicità della tecnica e della maestria parabitane nel suono del rinnovato strumento musicale casaranese. Infatti, se il restauro dello strumento si deve al Lorenzini, esperto del recupero di organi storici , di Montemurlo (Potenza), il restauro della Cassa e della Cantoria si deve alle mani esperte di Gaetano Martignano di Parabita, esponente di quella classe di ottimi artigiani-artisti per cui la cittadina è storicamente nota in tutta la provincia di Lecce. Il tutto, poi, si deve al contributo finanziario della parrocchia e della Provincia.
Il libro propone anche le tabelle e i saggi di misure, un capitolo, questo, che può sembrare certamente ostico ai non addetti ai lavori. Ma basta scorrere le pagine ed ecco che lo strumento protagonista del libro parla di nuovo a tutti, studiosi e semplici cultori, con il suo fascino antico e nuovo.
Pregevole la testimonianza fotografica del restauro: bellissime foto ritraggono la tastiera, la pedaliera, gli sportelli, le canne e le varie parti dell’organo, prima e dopo l’intervento. Il cuore si riempie di gioia nel constatare la magnifica nuova luce di cui risplende l’organo e così si legge tutto d’un fiato anche il saggio successivo, ad opera della prof.ssa Elsa Martinelli.
La Martinelli, docente del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e membro della “Società di Storia Patria per la Puglia -Sezione di Lecce”, è autrice di numerosi contributi di musicologia ed organologia salentina e pugliese, in volume e su riviste e miscellanee.
Ricordiamo, in particolar modo, oltre ad alcuni interventi sull’antico organo Olgiati-Mauro della chiesa di San Nicola in Salve, apparsi su Annu Novu Salve Vecchiu, rivista di storia e cultura salvese, Gli antichi organi di Terra D’Otranto. Il patrimonio organario delle Archidiocesi di Lecce ed Otranto (Ed. Città e Servizi, 1992), Topoi e varianti decorative nel patrimonio organario, in “Il Barocco a Lecce e nel Salento” a cura di Antonio Cassiano (Ed. De Luca, 1995), Armonie e luminosità nella chiesa di S. Francesco in Lequile, con Luigi De Santis (Edit Santoro, 2001), ecc.
Nel saggio “L’organo dell’Annunziata in Casarano e i suoi artefici. Per un regesto-bibliografia sui maestri Khyrcher”, l’autrice, riallacciandosi al saggio precedente di Riccardo Lorenzini, traccia un accurato profilo della dinastia Khyrcher, maestri organari del Settecento, dalle cui botteghe sono usciti molti strumenti presenti nelle chiese salentine. A questo punto, dopo aver letto le belle parole dei patrocinanti, degli esecutori e degli autori del libro, non resta che andare a verificare di persona la buona riuscita dell’intervento.