Le mine antiuomo che costellano il Salento
di Pier Paolo Tarsi
Il Salento è colmo e costellato ovunque di maledette mine antiuomo. Non ci credete, lo so, eppure è proprio così! Pensate forse che queste infernali trappole siano problemi non riguardanti noi abitanti del mondo “opulento”? Siete forse convinti che il nostro non sia un territorio di guerra? Sbagliato, tutto sbagliato! Non c’è in realtà posto al mondo in cui non vi sia una guerra in corso, poiché anche laddove si siano deposti i fucili e le divise, le guerre si devono condurre contro nemici ben più terribili di ogni esercito armato: uno di questi è l’ignoranza.
Grazie a questo mostro ognuno di noi è circondato da un numero incalcolabile di mine, pronte a scoppiare non una ma infinite volte, ovunque e per secoli, finché non si provvederà. Il problema riguarda TUTTI, nessuno escluso: nella vostra stanza da letto, nel vostro salone, nella vostra cucina, nelle lenzuola di vostro figlio, nel piatto in cui mangiate, nei panni che stendete al sole, ovunque si può nascondere una letale mina antiuomo. Se non avete ancora compreso di cosa sto parlando, basta semplicemente uscire di casa, fare due passi verso una qualunque periferia dei nostri comuni ed eccole là, quasi sempre, le trappole antiuomo, sul ciglio della strada, visibili a tutti: cumuli di amianto nella forma di Eternit, micidiale amianto abbandonato ad ogni angolo delle nostre campagne, in ogni sentiero, tra gli alberi, tra i cespugli, tra le pietre. Non scandalizzano più nessuno questi cumuli di morte. Forse ci siamo persino assuefatti a incontrarli nel corso delle nostre passeggiate primaverili, quasi fossero ormai elementi caratteristici del paesaggio tanto quanto gli ulivi, i fichi d’india, i fiori spontanei, i muretti a secco…
Ma è davvero tanto pericoloso l’amianto? Non è forse esagerato ed allarmistico il paragone con le infami mine antiuomo? Per rispondere a queste domande bastano pochi dati scientifici su cui ragionare.
1) Lo IARC (International Agency for Research on Cancer), agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) cui spetta il compito di classificazione del rischio relativo ai tumori di agenti chimici e fisici, include l’amianto nel Gruppo 1, ossia nel gruppo di elementi sicuramente cancerogeni per l’uomo (Fonte: http://www.iarc.fr/)
2) Le fibre che compongono l’amianto sono oltre mille volte più sottili di un capello umano e UNA SOLA FIBRA INALATA PUÒ CAUSARE MALATTIE LETALI.
Riportiamo dal sito dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro: (Fonte:http://www.airc.it/tumori/mesotelioma.asp?id_link=MTAwNi0tLTEx&idu=71010260620802) “L’amianto è pericoloso per la salute poiché le fibre che lo compongono, oltre mille volte più sottili di un capello umano, possono essere inalate e danneggiare le cellule mesoteliali provocando in alcuni casi il cancro.
Se si depositano nei polmoni, queste piccole fibre possono dare origine ad altre malattie come, per esempio, l’asbestosi (sorta di cicatrici nel tessuto polmonare che impediscono la corretta espansione dell’organo) o il tumore polmonare. È importante ricordare che possono passare anche più di 20 anni tra la prima esposizione all’amianto e l’insorgenza del mesotelioma e che il rischio non diminuisce una volta eliminata completamente l’esposizione, ma rimane costante per tutta la vita.
Non esiste una soglia oltre la quale si può essere certi della pericolosità dell’amianto: in teoria anche una sola fibra può provocare il cancro, ma i rischi aumentano con l’aumentare dell’esposizione sia in termini di tempo sia di quantità”. (FINE CITAZIONE)
Ora, riprendiamo il nostro interrogativo: è esagerato ricorrere al paragone con le mine anti-uomo per parlare di Eternit? La risposta è certamente no. Un solo cumulo di amianto abbandonato nell’ambiente è potenzialmente causa di un genocidio! Laddove una mina antiuomo può ferire o uccidere una persona, un cumulo di amianto è invece potenzialmente un focolaio di morte per un numero incalcolabile di individui. Chiunque abbandona nell’ambiente scarti edilizi con composti di amianto (Eternit) commette un vero e proprio crimine contro l’umanità!
Passeggiare verso Mollone
Chi scrive vive alla periferia di Copertino, a distanza di poco più di un km da uno degli storici casali millenari di questa zona, Mollone, dove sorge l’omonima Masseria (purtroppo in degrado e abbandono totale, almeno finché non la comprerà qualcuno più civile di noi salentini, magari un compratore straniero che l’apprezzi e la preservi dalla rovina) che vedete nella seguente foto sullo sfondo.
Sarebbe la distanza ideale per una passeggiata nel verde e nei segni della storia del posto in cui vivo se il luogo non fosse contaminato fino all’orlo dall’amianto, distribuito in cumuli di Eternit che si incontrano ad ogni decina di metri percorsi. Tali sono i frutti perversi dell’ignoranza più gretta, non intendo l’ignoranza di qualche povero cristo che, non avendo avuto magari possibilità di andare a scuola, stenta a scrivere la sua rabbia sul muro di una casa delle vicinanze (vedi foto: Divieto di butare mondizie!), circondata da cumuli velenosi, ma l’ignoranza autentica, quello dello spirito senza scrupoli di chi distrugge la nostra terra e la nostra vita privandoci anche della semplice libertà di fare quattro passi all’aria aperta.
E a proposito di scritte sui muri, armato di macchinetta digitale, immortalo volentieri lo spot originale di qualcuno che, evidentemente scandalizzato come il sottoscritto, cerca a modo suo di fermare il disastro ecologico che ci attanaglia nella medesima morsa: Salento = Inquinamento scrive questo sconosciuto, con inchiostro rosso di rabbia, di sangue e di passione! Salento fa rima perfetta con inquinamento, i due termini si sposano molto meglio che negli idioti spot a cui ricorriamo per vendere ai turisti un Salento inesistente da cartolina (Salentu, Lu sule, lu mare e lu jentu), una cartolina dietro la quale nascondiamo l’amara realtà della nostra gretta ignoranza più cupa e bestiale, della nostra indifferenza alle tristi realtà che abbiamo sotto gli occhi e che non vediamo o non vogliamo vedere, preferendo magari discutere degli eventuali disastri nucleari di improbabili centrali da costruire in futuro. Svegliamoci!
Che cosa fare se devo smaltire pannelli Eternit o altri componenti edili in amianto?
Lo smaltimento dell’amianto va effettuato rivolgendosi ad una delle numerose imprese specializzate sul territorio. I costi sono relativamente alti ma nulla in confronto ai costi sanitari e alle ricadute sulla nostra salute che dovremo necessariamente sopportare contaminando l’ambiente con l’abbandono di Eternit. A tal proposito, si invitano i valenti politici locali a non ignorare il problema: si diano da fare affinché vengano attivate forme di sostegno economico ed incentivi per chi voglia smaltire l’amianto, come è già stato fatto in altri posti d’Italia, ad esempio in Lombardia.
Che cosa fare se scopro una discarica di amianto?
Segnalare le discariche o la presenza di rifiuti di amianto (e non solo) ogni volta che vi capiti di vederne una. A questo link troverete ottime indicazioni su come agire: (http://nuke.pattiweb.net/NormeModuliDenunce/Norme/Discaricaabusivaabbandonodirifiuti/tabid/74/Default.aspx). È importante sapere che le autorità a cui inviate la vostra segnalazione sono obbligate per legge ad un riscontro, non possono ignorarvi. Non rassegniamoci, ogni sforzo è prezioso, goccia a goccia si fa l’oceano!
È importante sapere a proposito di amianto ed Eternit:
“Per la sua particolare resitenza al calore, fino agli anni ’80 del secolo scorso l’amianto è stato ampiamente utilizzato per le coperture e l’isolamento di tetti (in un materiale noto col nome di Eternit), navi e treni; nell’edilizia (tegole, pavimenti, vernici eccetera), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici e componenti meccaniche) e in molti altri settori. La dimostrazione della pericolosità dell’amianto ha indotto però molti Paesi a vietarne la lavorazione e l’utilizzo e a programmare lo smaltimento di tutti i prodotti che ancora lo contengono.
In Italia l’utilizzo dell’amianto è vietato dal 1992 in base alla legge n. 257 che stabilisce i tempi e i modi per l’interruzione delle attività che riguardano la lavorazione e l’estrazione di amianto e si occupa inoltre di lavoratori esposti a questa sostanza che godono oggi di particolari benefici previdenziali”. (FONTE della citazione, sito dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro: www.airc.it )
Non c’è solo l’eternit abbandonato, c’è anche quello lasciato a marcire sui tetti di vecchie e fatiscenti strutture nei comuni. Nelle realtà che conosco, sono eclatanti e scandalosi i casi dei due cinema di Nardò e quello di Copertino, bombe ecologiche nel mezzo dei paesi di cui nessuno parla o vuol parlare! I proprietari di queste strutture private hanno l’obbligo di provvedere allo smaltimento e noi abbiamo il diritto di pretenderlo per la nostra salute e quella dei nostri figli, che lo facciano quanto prima! E i politici che ne pensano? Ah già, loro sono impegnati nelle elezioni!
Ciao,
sono l’admin del forum CoperAttivi. Volevo segnalare che la settimana prossima (oggi ci diranno meglio le date disponibili) presentiamo in pubblico a Copertino un documento-studio di catalogazione delle discariche abusive a cielo aperto. Abbiamo catalogato con circa 100 foto le discariche presenti sul territorio copertinese. La mappa con foto è già presente in home sul nostro sito. Chi ha scritto questo (bell) articolo sarà sicuramente interessato. Il documento invece verrà reso pubblico il giorno della presentazione. Invitiamo tutti a partecipare alla presentazione.
P.S.
è bello vedere che non siamo soli. Tutti si lamentano ma fattivamente chi è che fa qualcosa?
P.S.
un problema ancora maggiore dell’eternit sono i pneumatici! Sono molti molti di più, anche loro hanno un costo di smaltimento, ma in più sono beni di consumo, quindi molto più diffusi dell’eternit. La pericolosità? Essendo altamente impermeabili l’acqua accumulata all’interno diventa dopo giorni e giorni acida. poi si sversa nel terreno. Praticamente è percolato! vi sembra poco?
Bravissimi! Non solo sono interessato alla vostra iniziativa ma ne sono entusiasta! Verrò alla serata di presentazione, i cui riferimenti precisi (data, luogo di incontro, tematiche) sarò lieto di divulgare anche attraverso questo sito che potete considerare a vostra disposizione per il sostegno alle battaglie di civiltà che state conducendo. Attendo ulteriori riscontri e ringrazio per la vostra attiva sensibilità.
Pier Paolo Tarsi