di Stefano Donno
Giovanna Politi, La voce del ventre, pp.66, Gorgonzola 2011, Aletti editore, Eu. 12,00.
“Ricordi …// Ritorni infedeli// appropriazioni indebite// di immagini, colori, parole.// Pause nostalgiche rubate alla realtà//sincera!// Del passato il ricordo come lo svuole//bello, sempre, comunque, // … nostalgia sleale!”.
Questi sono alcuni dei versi di Giovanna Politi salentina che esordisce con una casa editrice “fuori dalle mura” pugliesi di grande tradizione e impegno nel fare libri di qualità: Aletti editore. Il titolo della raccolta poetica è “La voce del ventre”, e descrive una vera e propria geografia delle emozioni di un tracciato biografico che va oltre l’intimismo e al di là di superficiali stereotipi sentimentalistici.
Scrive Antonio Alemanno nella prefazione “La Voce del ventre è il racconto di un “sentire” esplorato nelle sue diverse manifestazioni: dalle infinite sfumature affettive della percezione sensoriale alla vicenda degli stati d’animo, dagli umori alle emozioni, dai sentimenti alle passioni. Libera da ogni metrica, come la vibrazione di un suono profondo, questa raccolta esprimere la verità di ciò che vuole trasmettere attraverso l’incarnazione della poesia nel corpo stesso dell’autrice.Sono infatti soprattutto le sensazioni del corpo a descrivere la scoperta di un’alterità in ciò che appare più prossimo e scontato. L’amore, gli affetti, la solitudine, la passione, la femminilità sono spesso scoperti con i cinque sensi, sempre pronti a cogliere le vibrazioni tra coscienza e mondo”.