di Paolo Vincenti
“Quei morti per pane e lavoro” (Editrice Salentina) è un volumetto che ripercorre un avvenimento storico, forse dai più dimenticato, che ebbe come teatro la sede della Prefettura leccese, nell’immediato dopoguerra.
Gli autori, Enzo Bianco e Valentino De Luca, hanno voluto ridestare l’attenzione sui tragici fatti del 25 settembre 1945 quando, in seguito al clima di esasperazione che si viveva nel capoluogo salentino, martoriato da anni di guerra, stenti, disoccupazione e miseria, alcuni operai vollero manifestare il loro malcontento pubblicamente. E allora, la Lega Muratori di Lecce e la Camera del Lavoro proclamarono uno sciopero generale, che ottenne la solidarietà anche del Partito Comunista, del Partito Socialista, del Partito D’Azione e del Comitato di Liberazione Nazionale; questo portò più di diecimila lavoratori a scendere in piazza, rivendicando, nella confusione generale, una maggiore giustizia sociale.
Nella baraonda che ne seguì, le forze dell’ordine, asserragliate davanti al Palazzo dei Celestini, sede della Prefettura, aprirono il fuoco e persero la vita tre leccesi: Francesco Schifa, Nicola Fatano e Oronzo Zingarelli.
Gli autori del libro riportano molti estratti della stampa dell’epoca che testimoniano il grande sbigottimento in cui si venne a trovare tutta Lecce alla notizia dell’assurda mattanza.
Ecco, allora, la cronaca di quegli avvenimenti fatta dal “Tribuno Salentino”, dalla “Democrazia del Lavoro”, dal “Lavoratore salentino”, dalla “Provincia di Lecce”, da “Epoca Liberale”, da “Libera Voce” e da “L’Ordine”. Inoltre, la Relazione sui fatti inviata da Lecce all’allora Presidente del Consiglio, On. Ferruccio Parri, dai Consultori Nazionali Carlo Mauro e Vito Mario Stampacchia.
Il libro, con Prefazione di Biagio Malorgio, Segretario provinciale CGIL, riporta il resoconto della Commemorazione dei fatti del 1945 ad opera della Provincia di Lecce, avvenuta nel settembre del 2005, in occasione del 60° anniversario di quella vicenda, con la Relazione del Presidente Giovanni Pellegrino.
Gli autori si erano già impegnati a divulgare questi avvenimenti con un loro articolo, dal titolo “Sciopero e sangue. I fatti del 1945 e le vittime dimenticate”, apparso qualche tempo fa sul Nuovo Quotidiano di Puglia. Ora quell’articolo è diventato un volume e va ad arricchire ulteriormente gli studi salentini e la conoscenza storica del nostro territorio, attraverso l’impegno e le ricerche sul campo di due intellettuali militanti come De Luca e Bianco.