di Santantonio Carmela
La lama dei Pensieri è stata privilegiata in questi ultimi anni dagli studiosi sia per la parte naturalistica che archeologica. La piccola gravina, posta a Sud di Grottaglie, è costituita da due tratti; il primo, a monte, in direzione da nord – ovest a sud – est; il secondo, dopo una curva a gomito, segue la direzione da nord- est a sud. Ad ovest quindi il ramo superiore penetra nella periferia dell’abitato, dietro al campo sportivo. Il tratto inferiore, invece offre alla vista ciò che resta di Casalpiccolo, un altro dei numerosi insediamenti rupestri dell’agro grottagliese.
Quest’ultimo è costituito da numerose grotte, alcune delle quali sono ottenute dalla rilevazione di cavità naturale, e per le quali si è supposto un uso sin dall’età preistoriche, per giustificare la presenza dei frammenti del Bronzo e del Ferro rinvenuti sul fondo della Lama.
Sugli spalti sono stati segnalati resti di abitati capannicoli e, sul fondo della Lama, sono stati raccolti frammenti riferibili al Bronzo recente ed all’età del Ferro, ma anche materiale ceramico di età ellenistica e ceramica sigillata di tipo chiaro di tarda età imperiale romana.
Queste gravine maggiori presentano il fondo roccioso periodicamente invaso dalle acque, e il loro aspetto si differenzia abbastanza da quello del paesaggio circostante sia per questo motivo, che per la fertilità del terreno alluvionale.
Interessante appare il fatto che, mentre le altre principali gravine pugliesi presentano chiese ed abituri per lo più scavati artificialmente, con gli ingressi squadrati, nella Gravina dei Pensieri (esclusa la cripta chiesa, presso il ponte della ferrovia Grottaglie – San Marzano) ci sono grotte naturali, tutt’al più con lievi ritocchi interni. Il fondo roccioso è cosparso di minuscole depressioni che, nella stagione piovosa, costituiscono tante pozze d’acqua.
Esse inoltre offrono un sicuro riparo contro il vento salmastro, costituendo con il loro macroclima degli habitat ideali per diverse specie viventi.
L’abitato antico di Grottaglie “sorge su una serie di terrazzi tufacei digradanti a Sud – Ovest, chiuso tra due gravine di modeste dimensioni, la gravina di S.Elia a Nord e quella si S.Giorgio a Sud, che ospitano attualmente le fabbriche di ceramica.
Villaggio di Pensieri
Proprio qui, immersa nella natura, si trova la più notevole chiesa rupestre, con affreschi di XIII sec. alcuni purtroppo asportati da clandestini e iscrizioni in greco bizantino.
Il villaggio, noto nei documenti antichi col nome di Casalpiccolo, è situato a Sud-Est della cittadina pugliese, ed è costituito da una ventina di grotte, alcune delle quali ricavate dalla rilavorazione di cavità naturali, e alle quali vi si accede per mezzo di una gradinata nelle vicinanze della chiesa rupestre già citata precedentemente.
Alla scala giungeva un tempo un’antica carraia, oggi totalmente distrutta a causa della costruzione della linea ferroviaria Grottaglie- San Marzano. Il villaggio era inoltre protetto da una torre. Numerose grotte (come anche la chiesa) sono attualmente prive della facciata, a causa di crolli o di interventi antropici in fase di riuso successive all’abbandono. La grotta si segnala per la presenza di numerose nicchie.
In generale pare che le abitazioni più antiche siano quelle adiacenti ai luoghi di culto (una grotta naturale con numerose croci graffite sembra aver avuto tale destinazione) e quelle con le planimetrie più semplici, in genere costituite da un unico vano a da uno spiazzo antistante.
Nel pianoro soprastante la ricerca archeologica ha identificato tracce notevoli di presenza umana, riferibili al Bronzo ed al Medioevo. In particolare, nel tratto tra la torre e la chiesa il pianoro ospita la maggior parte delle tombe medioevali, mentre le numerosissime buche per pali possono riferirsi (dato osservabile anche a Statte) tanto a strutture protostoriche quanto a capanne medioevali. Nell’area sono state rinvenute inoltre, numerose tracce di carraie e profonde cisterne a campana.
Un saggio di scavo ha identificato in questo villaggio un importante complesso di cabalette, pozzi e cisterne che portano a supporre un utilizzo dell’acqua piovana per soddisfare le esigenze quotidiane degli abitanti.