di Armando Polito
Questa volta parto da lontano. Come tutti sanno esistono gli aggettivi sostantivati alcuni dei quali di larghissimo uso: è arrivato un freddo cane, mi ha preso il nervoso, etc. etc. È altrettanto noto che la funzione sostantivata scaturisce dal sottintendimento di un sostantivo che in origine accompagnava l’aggettivo. Nel caso, per esempio, di è arrivato un freddo cane non è che si allude all’arrivo di un volpino intirizzito, ma la frase completa sarebbe stata è arrivato un clima freddo, da cani.
Lo stesso è successo nel dialetto neretino a stèricu, che ha il suo corrispondente italiano nell’aggettivo isterico, che è dal latino hystèricu(m), a sua volta ysterocòs=relativo all’utero, da ystèra=utero, e questo, forse, dall’aggettivo femminile (usato in funzione sostantivata, oggi è il turno di questo fenomeno…) ystèra=posteriore, successivo.
Però, mentre isterico ha conservato la sua natura aggettivale, stèricu ha assunto un valore sostantivato, a definire uno stato di nervosismo (molto più blando di quello che in italiano designa l’isterismo) che si traduce in un senso di oppressione dal quale ci si libera con un riflesso ripetuto molto simile all’erutto, ma più prolungato, cavernoso e sofferto.
L’etimologia la dice lunga sul fatto che per lungo tempo l’isterismo è stato considerato tipico, se non esclusivo del gentil sesso. Oggi, in un’epoca in cui i suicidi per amore sono più frequenti fra gli uomini che fra le donne, la par condicio si è, giustamente, ristabilita, a dimostrazione ulteriore che certi fenomeni non sono legati al soma e al sesso ma alla psiche, dunque hanno una matrice culturale (non a caso Ernesto De Martino a suo tempo mise in relazione il tarantismo con l’isterismo). Suggerisco, però, alle femministe, per evitare anche che il patrimonio etimologico della voce in questione vada perduto, di esigere che, laddove il fenomeno si manifesta nel maschio, sia usato il termine prostatismo; e, giacché ci sono ne offro due al prezzo di uno: col prostatismo anche il maricidio (non c’è bisogno di scomodare nel primo componente marito, basta la radice del latino mas/maris) che soppianterà (era ora!) uxoricidio, che solo in senso estensivo indica l’uccisione del coniuge maschio.
C’è, però, una persona di mia conoscenza che, pur non di accettare tutto questo, è disponibile a rassegnarsi all’idea di un cambiamento piuttosto improbabile, e non solo per motivi anagrafici…
Guardate cosa gli è successo al risveglio dopo che la sera prima si era fatto da solo cinque chili di peperoni fritti.
* È il rumore tipico emesso da chi è affetto dallo stèricu.
** Gesù, sto diventando donna!