di Paolo Vincenti
“Piero Panesi. Un percorso interrotto (Alessano 29 giugno 1959-5 maggio 1990)”: questo il titolo di una serata celebrativa e di una plaquette con cui nel maggio 2006 Alessano ha voluto rendere omaggio a questo artista di grande talento, prematuramente scomparso, al quale, forse, non è stata riservata ancora tutta l’attenzione necessaria. Dopo un lungo lavoro, è stata finalmente presentata la catalogazione delle opere del Panesi, accolte con grande attenzione e vero entusiasmo. Sul filo dei ricordi e della nostalgia, nella serata celebrativa, soprattutto nelle parole della madre di Piero Panesi e dell’amico Paolo Torsello, la serata ha contribuito anche a far conoscere meglio alcuni aspetti dell’arte di Panesi che fino ad ora non erano stati analizzati, grazie all’esposizione dell’illustre critico d’arte Toti Carpentieri.
Una ricerca, quella di Panesi, che si muoveva fra l’astratto e il figurativo, purtroppo interrotta dalla drammatica fine dell’artista il quale, legato al suo paesaggio salentino, sapeva tuttavia trasfigurare odori, colori e sapori della nostra terra in una vena surreale, funambolica quasi, utilizzando tecniche diverse, ma lasciando sempre il suo segno in tutte le composizioni che creava. Dopo il Liceo artistico, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma poi si trasferì a Firenze, dove si diplomò nel 1982 con una tesi su Cezanne, pittore molto amato da Piero. Fece un viaggio a Parigi, molto importante per la sua formazione, e poi ritornò ad Alessano, dove iniziò la sua attività che però non gli riservò soddisfazioni in vita.
Nel 1991, venne organizzata, postuma, una mostra al centro “A per A” di Firenze; due anni dopo, alcune sue opere furono esposte all’interno della mostra collettiva “Artisti per la pace”, nel chiostro di Santa Croce a Firenze e, nel 1995, si tenne una sua mostra a Brescia.
L’impegno preso dagli amministratori di Alessano è quello di realizzare, in un’ala di Palazzo Legari, sede della Biblioteca Comunale, una galleria con tutte le opere di Panesi, adesso custodite gelosamente dalla famiglia.
Nel 1996, si svolse, presso la Biblioteca Comunale di Tricase, una mostra dedicata a Piero Panesi , organizzata dalle Arti Grafiche Laborgraf, con il patrocinio del Comune di Alessano, del Comune di Tricase e della Provincia di Lecce. In quell’occasione, vennero esposte alcune opere, fra le più significative di Panesi, elaborate fra il 1975 e il 1990. Toti Carpentieri, nel suo saggio intitolato “Piero Panesi e il suo essere nomade”, sul catalogo della mostra, scrisse che “Non ci sarà mai concesso di poter sapere quale sarebbe stata la pittura di Piero Panesi, oltre questo suo itinerario di ricerca, tra riflessioni e ripensamenti, forse, ma nella persistenza di un reale concetto evolutivo.
Questa mostra è solo un pretesto per riflettere ed un invito a non dimenticare.” E a noi sembra bello ricordare il pittore con i versi di Raimondo Massaro: “E tu non sai non puoi sapere/ gli artisti cercano la pace/ e trovano la morte. Come i cani sulla strada / Gli artisti hanno l’arte. Come Piero/”.