di Claudio Santi
La nube radioattiva partita dalla centrale di Fukushima è diretta verso l’Europa, e con molta probabilità passerà domani anche sopra l’Italia. Al momento è difficile prevederne la reale pericolosità e la tendenza è quella a rassicurare anche se nessuno vuole sbilanciarsi più di tanto. Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra, ha parlato di possibilità di contaminazione minima, senza rischi per la salute dichiarando tuttavia che le Arpa regionali sono state allertate allo scopo di monitorare in tempo reale il passaggio della nube sul nostro territorio.
Prevedere la reale entità della contaminazione è sicuramente difficile. Dipende in primo luogo dalla diluizione che la nube originale ha subito durante lo spostamento e dipende anche dal tipo di radioisotopi presenti. E’ ragionevole ipotizzare che lo iodio 131, con un tempo di decadimento piuttosto rapido, possa essere considerato non più un pericolo per la salute pubblica. Diversamente altri radioisotopi come Cesio 137 potrebbero sicuramente presentare un rischio maggiore a medio e lungo termine, legato soprattutto ai tempi di dimezzamento più lunghi ed alla possibilità di bioaccumulo e di contaminazione della catena alimentare.
Questo non è il momento degli allarmismi e, per quanto mi riguarda, ripongo totale fiducia nelle autorità deputate al monitoraggio dell’ambiente ed al mantenimento della nostra salute. Non possiamo tuttavia esimerci da una riflessione che assume un carattere assolutamente generale, una riflessione legata alla globalità delle conseguenze di un disastro nucleare. Conseguenze che non risparmiano nemmeno popolazioni a diecimila chilometri di distanza, sottoponendole ad un rischio che, ammesso venga confermato minimo, non potrà mai essere nullo. Conseguenze che, in caso di una reale contaminazione, potrebbero risultare economicamente pesanti, basti pensare all’agricoltura, all’allevamento ed all’industria alimentare in genere. Per il momento non ci resta che augurarci che la realtà rispecchi effettivamente gli auspici ed i ragionevoli tentativi di previsione e che la situazione nella centrale giapponese possa essere quanto prima dichiarata stabile e definitivamente sotto controllo.
(di Claudio Santi)
Fukushima aggiornamenti dal fronte della catastrofe! Nel tratto di mare antistante all’impianto il livello di radioattività dell’acqua supera di 4.000 volte i limiti previsti dalla legge. Nell’acqua di un tunnel sotterraneo nei pressi del reattore n.1 è stato trovato iodio 131 ed il livello di radioattività misurato è circa 10 mila volte il livello che dovrebbe avere normalmente l’acqua che circola nel reattore. Cesio radioattivo anche nella carne prodotta da alcuni allevamenti.
Io credo che la natura possa insegnarci a fare tutto, a produrre i composti di cui abbiamo bisogno, ad approvigionarci di energia, …. La natura è il più grande laboratorio chimico al mondo, produce tonnellate di molecole ogni ora su tutto il pianeta, non inquinando, ed usando l’energia del sole. Noi non siamo ancora capaci di farlo ma le nostre conoscenze scientifiche ci danno la capacità di esplorare questo nuovo modo di pensare….. Basta cambiare la prospettiva e sostituire il concetto di profitto con quello di bene comune. Questi argomenti sono l’oggetto di una ricerca che sto coordinando tra Perugia, UK, Polonia e Giappone, con pochi fondi ma tanto entusiasmo soprattutto da parte dei miei preziosi collaboratori, quasi tutti studenti !