Una voce decisa vibrò all’unisono:
Vogliamo l’Italia Una, Indipendente e Libera
di Daniela Lucaselli
Gli avvenimenti tessono la intricata tela della storia, le passioni colorano gli ideali, le lotte acuiscono le controversie ideologiche, il popolo rivendica la tanto desiderata libertà.
Il nostro Risorgimento nazionale… sul sangue versato di tanti eroi inneggerà la sua bramata libertà.
L’attesa, la speranza… vedere l’Italia “inerme, divisa, avvilita, non libera, impotente”, risorta “virtuosa, magnanima, libera e una”. Così Vittorio Alfieri sogna la sua Patria.
Sono passati 150 anni… le iniziative e le manifestazioni si moltiplicano ogni giorno in tutta la Penisola per rimembrare il sacrificio di chi, con la propria vita, ha contribuito all’unità della Nazione.
Il Risorgimento è innanzi tutto storia di uomini che, con il loro operato, hanno contribuito alla rigenerazione morale dell’umanità. Hanno dimostrato coerenza di principi, onestà di intenti e fede nell’ideale ed hanno fatto diventare tutto ciò una realtà storica, concreta.
L’Unità d’Italia (già Dante auspicava l’unità spirituale degli italiani) è stato il coronamento dell’opera e dell’azione di uomini insigni, appartenenti a tutte le regioni della Penisola, che hanno sentito vibrare nel loro animo la sete di un certo rinnovamento delle condizioni dell’Italia, l’unità, l’indipendenza, l’educazione del popolo e il suo benessere sociale ed economico.
Il processo risorgimentale ha comunque registrato nel suo insieme una esigua partecipazione di massa, specie se questo dato lo si riferisce al Meridione.
Certo quest’analisi la si deve leggere nel contesto e quindi, le particolari condizioni di vita, la limitata preparazione culturale, l’arretratezza degli ordinamenti, la mancanza di mezzi che incentivassero scambi di idee, contribuirono a ritardare, e non poco, il risveglio della coscienza popolare.
E a Taranto cosa accadde?
Anche la “città dei due mari” visse le vicende risorgimentali con anelito patriottico, contribuendo alla costituzione del Regno unitario, sanando la disgregazione territoriale e politica della Penisola.
I patrioti che hanno scritto Taranto nella storia dell’Italia, in un momento così delicato ed importante, ritornano alla memoria e rievocarli è risentire vibrare il loro animo di un inarrestabile anelito di libertà, il flusso di sangue eroico scorrere nelle vene.
Già, in occasione delle celebrazioni del centenario dell’unità, la città ha ricordato coloro che hanno offerto il loro apporto alla realizzazione del progetto unitario della Patria.
Giuseppe Massari, Nicola Mignogna, Cataldo Nitti, Vincenzo Carbonelli: tarantini di nascita hanno intessuto le scelte delle loro vita nelle trame del Risorgimento italiano.
Bibliografia:
- A.A.V.V., Enciclopedia Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, Vol. XXIX, Roma (1951).
Ndr
Seguiranno nei prossimi giorni le schede dei singoli patrioti, curate dalla stessa Autrice