LA PUGLIA SOMMERSA E SOTTERRANEA
di Giuseppe Massari
“Il patrimonio geologico della Puglia. Territorio e geositi”. E’ questo il titolo di una recente pubblicazione curata dalla SIGEA (Società italiana di geologia ambientale), con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e con il patrocinio della Regione. E’ una mappatura di tutti i siti geologici presenti sul territorio pugliese, quello stesso che presenta realtà diverse, ma accomunate da un solo obiettivo: la tutela, la salvaguardia. La conoscenza storica, conservativa di un territorio compreso tra il nord e il sud della regione. Infatti, per la migliore conoscenza dei siti, per meglio valorizzarli e studiarli, oltreché approfondirli sotto l’aspetto geomorfologico, scientifico, geografico, è stata predisposta una divisione per zone.
In sintesi ci si trova a dover fare i conti con quelle che, forse, ma non tanto, vengono complessivamente, totalmente e generalmente chiamate le Regioni geologiche della Puglia, a loro volta suddivise in sottogruppi: le aree dell’avampaese apulo a cui appartengono il Gargano, le Murge e il Salento; le aree della fossa bradanica con il Tavoliere delle Puglie e la Fossa premurgiana; nella sua vivisezione, viene evidenziata l’area della Catena appenninica, cioè i monti della Daunia.
Questo inventario prosegue con il carsismo e le sue forme, le gravine e le lame, i terrazzi marini e le coste.
Un patrimonio naturale che dimostra e conferma come la Puglia è ricca di insediamenti ed elementi geologici talmente variegati fra loro da costituire un gioiello di originalità, uno scrigno di tesori. Pensiamo ai puli o doline. Ai dolmen e alle cave di bauxite. Alle grotte di Castellana, ai terrazzamenti marini, particolarmente visibili all’estremità e alle punte delle nostre coste.
Questo interessante, ricco patrimonio di valore storico e culturale ha fatto si che dal 2009 fosse interessato da una legge regionale ad hoc. Infatti, la Puglia è stata una delle prime regioni italiane, l’unica nel centro sud, a dotarsi di uno strumento legislativo consono e finalizzato alla tutela dell’intero patrimonio geologico. Questo non solo per dimostrare interesse e sensibilità, quanto anche per aprire le frontiere ad un più vasto consenso e consesso di ordine internazionale, nella speranza che questi geositi possano assumere un ruolo strategico, costituendo una concreta opportunità per produrre uno sviluppo di qualità ambientale nel contesto di quella che viene chiamata geodiversità, perché è proprio la Puglia che offre un peculiare scenario di geodiversità, essendo fra le poche regioni italiane in cui è possibile osservare i tre differenti ambiti in cui si differenzia un sistema delle aree soggette direttamente o indirettamente alla formazione di un sistema montuoso. In sostanza, questa pubblicazione può vantare un merito.
Spronare le comunità scientifiche e gli enti locali a vigilare e ad usare un maggior rigore per quanto attiene la conservazione per una migliore e corretta fruizione, ma soprattutto per cancellare il divario che esiste fra l’enorme geodiversità presente sul territorio nazionale e regionale e la scarsa consapevolezza dell’esistenza di questo patrimonio a causa di una limitata diffusione di cultura geologica di base.