La “Lourdes” di Carosino
di Floriano Cartanì
Parafrasando la celeberrima cittadina francese e fatti i dovuti paragoni, potremmo definire certamente così la venerazione e, quindi, i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie di Carosino, che da tempo immemorabile si tengono il 17 di febbraio in questa cittadina jonica.
Le memorie, che narrano dell’apparizione della Vergine nel luogo dove attualmente si erge la Chiesa Madre, si perdono nella notte dei secoli (pare tra il 900 e l’anno 1000). Invece dell’esistenza di un luogo di culto dedicato alla Madonna delle Grazie, si hanno i primi riferimenti certi a partire dalla prima metà del 1500,quando mons. Brancaccio venne in visita pastorale all’arcipretura di Carosino, ed annotò l’esistenza di una vecchia cappella in onore della Madonna. Che il luogo dell’apparizione fosse inoltre miracoloso assai, lo si intuisce facilmente anche dal resoconto tramandataci dell’evento.
La tradizione più accreditata vuole che quando ancora il casale di Carosino non esisteva, la Madonne sia apparsa ad un pastorello sordomuto dalla nascita di nome Fortunato, richiedendogli appositamente di far edificare in quel luogo una chiesa in suo onore. Il ritorno precipitoso del giovane e, soprattutto, l’udito e la voce ritrovata, furono la prova più convincente che qualcosa di soprannaturale era realmente accaduto. La piccola comunità sparsa in diversi casali non ci mise molto ad edificare una chiesuola, così come non ci mise molto a spargersi la voce del “miracolo” occorso a Fortunato, facendo confluire gente da tutto il circondario.
Un’altra tradizione vuole invece che la Vergine sia apparsa in sogno ad un fedele esattamente nell’anno 1545 chiedendogli appunto di edificare un luogo sacro in Sua devozione. Un edificio ed una zona nelle quali si susseguirono tanti miracoli tra i fedeli giunti in venerazione.
Comunque sia, la popolarità miracolosa della Madonna delle Grazie venerata a Carosino travalicò diversi confini fino ad arrivare nel brindisino ed addirittura nel leccese, se è vero com’è vero che, intorno al 1700, l’altare contenente una vecchissima immagine iconica della Madonna col Bambino (tutt’ora visibile) recava già diversi donativi di grazia ricevuta da cittadini residenti in quelle zone.
Col passar del tempo, la vecchia cappella divette diventare piuttosto ristretta sia per contenere i tantissimi devoti in pellegrinaggio che per garantire loro un congruo spazio di meditazione e venerazione. Proprio per questi motivi, nella grande ristrutturazione della Chiesa Madre avvenuta nel 1763, si dovette necessariamente creare un spazio più capiente abbattendo proprio la cappelletta (che oramai versava in cattive condizioni statiche) e ricollocando ex novo l’altare e l’immagine affrescata della Madonna delle Grazie di Carosino, nelle posizioni quali sono quelle che possiamo tutt’oggi ammirare.
Veramente suggestivo il compendio iconico offerto, sia a destra che a sinistra dell’altare maggiore, dai numerosi “quadretti dei miracoli” che riportano come in una sorta di fotogramma storico gli “interventi celestiali” della Madonna delle Grazie di Carosino.
Sin qui la storia,la tradizione e la fede, che immancabilmente si mescolano tra di loro ma che,tuttavia, la dicono lunga sullo strettissimo legame che da tempi immemorabili accomuna i Carosinesi in particolare, ma anche molta gente del circondario, alle feste in onore della Madonna che si svolgono a Carosino.
I Carosinesi celebrano solennemente questa giornata, al punto che le Sante Messe hanno cadenza festiva eed è anche prevista la consueta processione che prende le mosse dalla Chiesa Madre.