di Rocco Boccadamo
Grido che, esclusivamente per mero senso civico e al pari di un’altra recente rimostranza di medesimo oggetto e merito, è rivolto agli Amministratori del capoluogo salentino, in particolare al Sindaco Perrone e all’Assessore Monosi.
Com’è noto, ha suscitato sentimenti di scalpore e indignazione il proposito di questa civica amministrazione di alienare, insieme con altri cespiti immobiliari, l’area a giardino di Piazza Partigiani, su una parte della quale sorge e opera una scuola pubblica per l’infanzia.
La motivazione all’origine del piano di dismissioni immobiliari è la seguente: fare cassa, a sostegno delle purtroppo languide finanze del Comune.
E però, mai come in questo caso il dichiarato fine non sembra giustificare i mezzi.
Difatti, il terreno piantumato di che trattasi rappresenta uno dei rari polmoni verdi della città, addirittura uno sfogo salubre vitale per lo specifico quartiere e i suoi abitanti.
In aggiunta, perché sacrificare addirittura una scuola pubblica così preziosa sull’altare di un’operazione di privatizzazione, con chissà quali e quante meno nobili finalità di lucro per chi ne diverrà proprietario?
Non c’era certo bisogno della protesta delle forze d’opposizione in seno al Consiglio Comunale e delle vibrate prese di posizione da parte del comitato di quartiere, l’assurdità del progetto basta da sola a gridare vendetta.
Urge, dunque, che il cespite sia urgentemente, solennemente e definitivamente stralciato dalla lista degli immobili da vendersi.
C’è poco da temporeggiare e scherzare, signori amministratori, se non rimediate, alle prossime elezioni rischiate di non prendere neppure un voto, resterete appiedati.