Api e catena alimentare
di Angela Guadagnini (a cura di)
Gli scienziati puntano il dito contro i pesticidi tossici e quattro governi europei li hanno già vietati. Se riusciamo a convincere gli USA e l’UE a unirsi alla messa al bando, altri governi in tutto il mondo potrebbero seguirli, e salvare così le api dall’estinzione.
In silenzio, miliardi di api stanno morendo e la nostra intera catena alimentare è in pericolo. Le api non solo producono il miele, ma sono una gigantesca forza lavoro, perché impollinano ben il 90% delle piante che coltiviamo.
Diversi studi scientifici hanno individuato in un gruppo di pesticidi tossici (vedere il link: http://www.apiterapia.it/notizie/toxicity_of_pesticides_to_bees.htm ) la loro drastica diminuzione, mentre la popolazione delle api è aumentata incredibilmente nei quattro paesi europei che hanno vietato questi prodotti. Ma alcune potenti industrie chimiche stanno facendo pressioni enormi per continuare a vendere questo veleno. L’opportunità che abbiamo per salvare le api ora è dispingere gli Stati Uniti e l’Unione europea a unirsi nella messa al bando di quei prodotti: la loro azione è cruciale perché avrebbe un effetto a catena nel resto del mondo.
Le api sono essenziali per la vita sulla Terra: ogni anno impollinano piante e coltivazioni per un valore stimato in 40 miliardi di dollari, oltre un terzo delle scorte alimentari in molti paesi. Senza un’azione immediata per salvare le api potremmo rimanere senza frutta, verdura, noci, oli e cotone.
Negli ultimi anni la popolazione delle api ha registrato un notevole declino globale: alcune specie di api sono ora estinte e altre arrivano solo al 4% del loro numero precedente. Gli scienziati si stanno arrovellando per trovare le risposte. Alcuni studi ritengono che il declino sia dovuto alla combinazione di alcuni fattori, incluse malattie, la perdita dell’habitat naturale e prodotti chimici tossici.
Ma una nuova ricerca indipendente di primo piano ha prodotto dati incontrovertibili che danno la colpa ai pesticidi neonicotinoidi. Francia, Italia, Slovenia e Germania, paesi in cui è basato il suo più grande produttore Bayer, hanno vietato uno di questi killer delle api. Ma Bayer continua a esportare il suo veleno in tutto il mondo.
La questione sta per raggiungere il punto di ebollizione, visto che importanti nuovi studi confermano la portata del problema. Se riusciremo a convincere i decisori europei e statunitensi ad agire, altri li seguiranno. Non sarà facile. Un documento trapelato dimostra che l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente era a conoscenza dei pericoli del pesticida, ma che li ha ignorati. Il documento dice che il prodotto “altamente tossico” della Bayer comporta “un grave rischio per insetti fuori bersaglio [api da miele]”.
Altre voci preoccupate sull’argomento
Dott. Franco Falagoli – associazione “Apiterapia”
La nostra denuncia, dello scorso settembre 2010, sul miele contenente residui di antibiotici (farmaci vietati in questo prodotto) ha sollevato, è proprio il caso di dirlo, un vespaio. La Federazione apicoltori italiani si è subito affrettata a dichiarare, con un discorso dal chiaro sapore protezionistico, che il miele prodotto nel nostro Paese è a norma di legge e sicuro, invitando a consumare soltanto quello prodotto dalle nostre api. I problemi, secondo il presidente della Fai, deriverebbero dai prodotti di importazione, in particolare da quelli provenienti dai Paesi extraeuropei, come Cina, Cile e Argentina, in cui non esistono controlli rigorosi come da noi (e in cui, in alcuni casi, il trattamento con antibiotici delle api malate è consentito). Peccato, però, che i nostri esami dicano esattamente il contrario. Dei sei prodotti contaminati, infatti, tre si dichiarano italiani (Delizia miele millefiori, Terre d’Italia miele di acacia di Toscana, Terre d’Italia miele di millefiori di Umbria), e lo sono al 100%. Una conferma che viene dalla nostra ulteriore analisi sul polline, grazie alla quale abbiamo identificato la provenienza di questi prodotti in modo inconfutabile. Il problema dell’uso di farmaci vietati nella produzione di miele non è quindi una prerogativa dei Paesi stranieri.
Anche da noi, infatti, alcuni apicoltori troppo “leggeri” sembrano non disdegnare questa efficace scorciatoia per incrementare la produzione, a discapito della qualità (la legge e i dettami della buona prassi aziendale, invece, prevedono che le famiglie di api che manifestano i primi sintomi di malattia siano distrutti).
A nulla serve, dunque, fregiarsi di una fascia tricolore, se chi opera al di fuori della legge non viene adeguatamente controllato e sanzionato.
La nostra segnalazione riguardo alle contaminazioni nella pappa reale e nel miele ha intanto prodotto qualcosa di concreto: Aboca ha disposto la sostituzione di tutti i suoi prodotti a base di pappa reale, mentre Auchan e Sma hanno sospeso cautelativamente dalla vendita tutti i lotti di miele d’acacia e predisposto un piano di analisi straordinario.
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…concorda : Il Salvagente
La notizia, che viene data in anteprima dal sito ilsalvagente.it (12.12.2009), lascia tutti sconvolti: il miele (e derivati, come la propoli), utilizzatissimo prodotto naturale che specialmente in questa stagione fredda viene sfoderato per combattere i malanni delle vie aeree, è stato contaminato da delle sostanze tossiche -e altrettanto vietate- a causa degli effetti malefici sull’uomo. Che dire: non si può stare più tranquilli davvero su niente! Tutta colpa dei costi eccessivi per la produzione della linfa preziosa prodotta dalle api che spingono gli apicoltori all’utilizzo di metodi più economici (ma velenosi).
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…e anche “Altroconsumo”
Antibiotici nel miele: il nostro esposto alle procure
Miele alla sulfametazina e tilosina, antibiotici vietati nell’apicoltura in Europa dal Regolamento 2377/90. Abbiamo realizzato un’inchiesta sui residui di antibiotici nel miele: su 19 prodotti 6 sono risultati positivi, 4 (Miele Acacia SMA Auchan, Miele Valdivia dal Cile Ctm Altromercato, Miele Millefiori Delizia, Miele di millefiori d’Umbria Terre d’Italia) con una presenza importante, 2 (Miele di acacia di Toscana Terre d’Italia, Miele fiori di prato – distr. Sama srl) con tracce.
Il problema si era già manifestato un mese e mezzo fa con le analisi sulla pappa reale condotta da Altroconsumo: in quattro prodotti era stato trovato cloramfenicolo, antibiotico vietato per legge.
Abbiamo dunque presentato un esposto sui risultati delle analisi alle procure competenti di Arezzo, Bologna, Bolzano, Catania, Milano, Venezia, Vicenza e ai NAS, e per conoscenza al ministero della Salute e al Procuratore aggiunto della Repubblica Raffaele Guariniello
Riteniamo che sia necessario intervenire immediatamente, con controlli e analisi, per verificare la portata del problema e ristabilire sia il diritto alla tutela della salute per tutti i consumatori, sia la garanzia a trovare sul mercato solo alimenti in regola con le leggi.
Il riscontro di residui di antibiotici nel miele non è nuovo, ma si sperava fosse stato risolto: fin dal 2003, con un’altra inchiesta internazionale, avevamo riscontrato antibiotici nel miele e nelle uova venduti in Italia.
I risultati delle inchieste di questi giorni mostrano un problema di reale qualità e di tracciabilità del prodotto, la cui soluzione deve essere trovata al più presto, senza ricorrere più ad alibi o a dichiarazioni di facciata e di bandiera volte unicamente a rassicurare i consumatori, che hanno però il risultato di trarli in inganno.
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Dobbiamo far sentire le nostre voci per contrastare la forte influenza esercitata da Bayer sui decisori pubblici e sugli scienziati, sia negli Stati Uniti che nell’Unione europea, dove finanzia gli studi e siede negli organi decisionali. I veri esperti – gli apicoltori e gli agricoltori – vogliono il divieto di questi pesticidi finché e qualora non avremo studi dimostrati e indipendenti che dimostrano che siamo al sicuro.
Aiutiamoli ora. Firma la petizione sotto, poi inoltra questa e-mail:
https://secure.avaaz.org/it/save_the_bees/?vl
per gentile concessione di www.cittafutura.al.it