di Gianni Ferraris
Succede di solito mentre stai seduto a tavola, alle prese con meravigliosi spaghetti che profumano di pomodoro o di cozze. Oppure mentre stai leggendo un libro, proprio nel momento in cui staccarti è doloroso. Succede, a volte, mentre ti stai appisolando di fronte alla TV che vomita parole. Ha la magia di arrivare nei momenti meno indicati. Proprio come quel poveretto che ha suonato una mattina tardissimo, mentre stavo curando con affetto un sugo per la pasta. Era a fine cottura. Quei momenti in cui basta un’inezia per trasformare il tutto in un ammasso nerastro bruciacchiato. Spengo di corsa, di corsa vado ad aprire, “Buon giorno, vorrei parlare con lei dei destini del mondo” il mio sguardo deve essere stato eloquente almeno quanto le parole che sono uscite spontanee dalla mia bocca. Era un testimone di Geova, il poveretto.
Comunque, per tornare a prima, proprio in quei momenti succede che il telefono squilli. Ovviamente abbandoni ogni cosa tu stia facendo. La pasta nel piatto, con rammarico. Il pisolino sul divano, assonnato. Il libro aperto sul divano o sulla scrivania, tentando di ricordare l’ultimo dialogo. E vai a rispondere, perché il telefono è pur sempre il telefono. Potrebbe essere un amico che non vedi da mesi. Oppure tua sorella che deve dirti della sua emicrania. Potrebbe essere la persona alla quale pensi più spesso. Insomma, a rispondere ci vai. “Pronto” “Buon giorno, sono Elisa ( a volte Deborah con o senza acca finale) posso sapere quanto spende di telefono?” “Scusi, ma a lei che le frega di quanto spendo io?” “Ho un’offerta fantastica proprio per lei” “guardi, non foss’altro che per la pasta che si sta freddando, la sua offerta è per me irricevibile. Non ora, per sempre. Buon giorno”. Oppure, ricordo di quando avevo il negozio “Buon giorno, posso parlare con il titolare?” “No” “Perché?” “Perché è uscito, ritorna fra quindici giorni”.
Bene, dal primo febbraio 2010 tutto ciò può avere termine. Non parlo dei testimoni di Geova, quelli suonano alla porta.
È nato il “registro delle opposizioni” (nome bizzarro, ma così si chiama). È sufficiente collegarsi al sito www.registrodelleopposizioni.it oppure chiamare il numero verde 800265265 e seguire le istruzioni per essere inseriti nella lista di chi non vuole essere raggiunto da disturbatori abituali. Ora, logica avrebbe voluto che uno fosse libero di scegliere di essere disturbato, anziché il contrario, però non sono in grado che di subire tali decisioni di qualche mente perversa. Tutto sommato non è una brutta notizia.
Sarei curioso solo di conoscere, insieme col nome e cognome, l’emolumento mensile o quanto percepito una tantum in qualità di consulente dal portatore di quella mente perversa. Grato, invece, a Gianni Ferraris (se non ci si aiuta tra privati cittadini cosa c’è da attendersi da una tv che per un mese rompe le scatole a ricordare la scadenza del pagamento del canone e tutti gli altri giorni dell’anno a sponsorizzare vergognose collette di ogni tipo?), mi sono precipitato a collegarmi al sito per oppormi alla quotidiana rottura di scatole (debbo confessare, però, che una sola volta ho avuto un attimo di esitazione quando la gentile telefonista, si chiamava Manuela, probabilmente per una non perfetta dizione, si è presentata con le parole “Sono della te…lecco…m…”); sono trascorse cinque ore ma ancora non ho ricevuto la mail di conferma. Non appena ciò avverrà ve lo farò sapere, ma sono sicuro che passerà molto tempo…
bene, è un’ottima notizia……
Continuo ad essere regolarmente disturbata, nonostante abbia registrato il mio numero da più di tre mesi! :(
Ti avviso che sto per chiamarti e non spacciarti per la domestica tanto non ci credo. Voglio proporti l’affare del secolo! :D
Dlin dlon
“Salve! Questa è la segreteria telefonica di Sua Eccellenza DDL, al momento non posso risponderle; lasci un messaggio dopo il segnale acustico, tanto – nella migliore delle ipotesi – non lo ascolterò”.
Dlin dlon
Ma iscriversi è GRATUITO? O c’è un costo?