di Franco Cazzella
Vediamo in che modo si possono utilizzare le lane della pecora moscia leccese: nel settore dell’edilizia si potrebbe utilizzare come isolante termico ed acustico e le abitazioni potrebbero essere considerate ecologiche. Un altro modo potrebbero essere i progetti socio-solidali, ad esempio in collaborazione con Istituti Penitenziari femminili per fare prodotti come quelli di una volta tipo tappeti, borse, ecc.
Ho un’idea invece per le sue pelli unica ed esclusiva. Pensiamo al momento magico che sta attraversando il nostro Salento con il movimento culturale della Notte della Taranta: un attrezzo molto importante per la sua musica il tamburello salentino fatto in modo esclusivo di pelle di agnello di “Pecora Leccese” con impresso, oltre il marchio della Tarantola, anche quello della Pecora o del Consorzio di Tutela; un oggetto fatto in varie misure che diventa esclusivo e ottimo gadget pubblicitario rappresentativo del territorio.
In passato e per molti secoli la pelle venne utilizzata per produrre pergamena, conosciuta come cartapecora. Insostituibile supporto per tramandare ai posteri opere che altrimenti sarebbero destinate a svanire nel nulla. Obiettivo è quello di riproporla con stampe e oggetti proponendoli in esclusiva produzione Salentina.
Oltre l’Allevatore quante altre figure professionali coprirebbero il ciclo produttivo del suo allevamento?
Mettiamoci tutti insieme al lavoro uniti in un unico obiettivo, il suo recupero.
Tutti dobbiamo avere una sola passione: COSTRUIRE. Si costruisce prima con il pensiero, ma poi si deve andare oltre la filosofia. C’è un tempo per pensare e un tempo per costruire.
(estratto da BIODIVERSITA’ A RISCHIO DI ESTINZIONE. LA PECORA MOSCIA LECCESE. Futuro- Presente- Passato, Mario Adda Editore 2008)
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