FRIZZULI, EVVIVA LA SCUOLA!
di Paolo Vincenti
“Bambineddu mia”, “E’ rrivatu Natale”, “Li carniali”, sono alcuni dei proverbi, titterri e filastrocche, che fanno parte di Frìzzuli, raccolta di termini dialettali a Parabita, che è stato recentemente pubblicato dal Laboratorio di Aldo D’Antico.
Questo libro fa parte della collana “Percorsi – Scuola formazione società”, che è stata inaugurata da Io la scuola e la vita, a cura dell’Istituto Comprensivo di Parabita e continua con questa raccolta, sempre curata dall’Istituto Comprensivo Scuola Elementare “G.Oberdan”, di Parabita.
I ragazzi delle classi 1°, 2° e 3° Elementare, con la supervisione delle loro insegnanti, hanno raccolto una serie di filastrocche, poesie, racconti riguardanti le tradizioni popolari della loro comunità che rischiano oggi di scomparire. L’iniziativa delle insegnanti di lavorare sulla realtà culturale, geografica e storica di Parabita è stata subito appoggiata dal dirigente scolastico, Dr. Fernando Napoli, che cura una piccola Presentazione iniziale.
Le insegnanti, coadiuvate dalla Prof.ssa Elena Tamborrino, ricercatrice in Dialettologia Italiana e Geografia Linguistica, che cura l’Introduzione del libro, hanno saputo coinvolgere le famiglie e motivare gli alunni nello stimolante lavoro di ricerca. Tutto il materiale raccolto dai motivatissimi alunni è stato dalle docenti diviso in tre sezioni, che costituiscono i titoli dei capitoli di questo libro.
Dopo il I° Capitolo, troviamo, nel II° Capitolo, una panoramica sulla produzione e lavorazione degli alimenti tipici della cucina salentina e specificamente parabitana, come i cummitori, pomodori, la conserva e la salsa te cummitori, la pasta fatta a casa (ricchie e minchiareddi), ciciri e ttria, lu lavatu, le pucce, taraddi, pittule, cartallate, ecc.
Nel Capitolo dedicato ai Cunti, troviamo U cuntu te Petrusinella, U cuntu ta cummare Malota, U cuntu tu moniceddu, A pecora zzoppa, raccolti dalla viva voce di alcuni nonni dei ragazzi. A corollario dell’opera, un utile Glossario dei termini parabitani, a cura di Rosaria Carrisi, Carmen Provenzano ed Elena Tamborrino.
Vogliamo notare come, nell’era delle sue tre I (Inglese, Internet e Impresa ), nella massificazione dei gusti e dei consumi, il ruolo della scuola sia ancora fondamentale per dare agli alunni quegli strumenti che servono loro ad affrontare la vita e le sfide che il terzo millennio impone. Se la scuola riesce a tenere ferma la propria funzione di avviamento alla vita dei ragazzi, ed è il caso della Scuola Elementare in questione, fornendo agli studenti non solo la conoscenza del computer e delle lingue straniere, pure necessari, ma anche la conoscenza delle proprie tradizioni, degli usi e costumi della propria comunità di appartenenza, per serbarne viva la memoria, allora, questa scuola potrà davvero formare uomini e non automi.
Pubblicato su “Città Magazine” 24-30 marzo 2006, e poi in “Di Parabita e di Parabitani”,di Paolo Vincenti, Il Laboratorio Editore, 2008.