Studenti del «Capece» trovano il mitico albero della manna
di Angela Leucci
Gli studenti del liceo “Francesca Capece” scoprono l’albero della manna. È accaduto nel corso di un laboratorio di biologia, che ha coinvolto due corsi dello Scientifico Brocca, per un totale di 60 studenti, guidati dal docente Francesco Tarantino, quando nelle campagne intorno a Supersano si è verificata la scoperta scientifica, ma anche storica.
“Da oltre dieci anni – spiega il docente, che è anche agronomo – cercavo questa pianta, chiamata albero della manna. Era nota la presenza fin dal ‘700 del frassino meridionale nel Bosco Belvedere”.
Si tratta una pianta spontanea citata da alcune fonti, che ama i luoghi umidi e freschi, oltre che il caldo estivo: tra i luoghi privilegiati secondo le fonti, Supersano e i laghi Alimini. “In realtà – continua Tarantino – vi è un altro albero, il frassino orniello detto albero della manna, coltivato e non spontaneo fin dal Medioevo, grazie ai monaci bizantini”.
Quest’ultimo era coltivato perché produceva, dalla linfa, una sostanza dolce e medicamentosa chiamata manna.
Una nota curiosa, è che proprio a Supersano sia presente una cripta basiliana, il santuario della Madonna di Coelimanna.
Secondo lo storico Emilio Panarese, interrogato dal docente per comprendere il significato di quei luoghi, il toponimo è da collegare alla storia del posto: si è constatato che la pianta è stata conservata dalla natura per ben 800 anni. “La scuola non si limita solo alla didattica – commenta il dirigente scolastico Roberto Muci – ma cerchiamo anche l’amore per la ricerca, attraverso lo spirito d’osservazione e la critica”. La scoperta sarà diffusa anche grazie all’Università del Salento e sarà pubblicato un saggio nei “Quaderni del liceo”.
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 15 dicembre 2010.
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