Tuglie e le meraviglie salentine nel libro di Gerardo Fedele
di Annachiara Gaballo
Attraversando il territorio tugliese, situato a 35 km dal capoluogo, non si può non rimanere affascinati dal paesaggio caratteristico per le sue tipiche Serre salentine che prospettano il suggestivo panorama gallipolino.
L’architetto e assessore all’urbanistica di Tuglie, Gerardo Fedele, amante e appassionato da sempre del proprio luogo natio, conduce i lettori nel libro “Tuglie i luoghi e le tradizioni” in un percorso peculiare delle vie che perlustrano il paese, esponendo gli aspetti fisici, politici ed economici della storia di Tuglie dalle origini fino al secolo scorso.
Fedele storicizza l’antico connubio tra città e campagna stilizzando le caratteristiche più importanti. Abilissimo nel delineare i tratti distintivi della urbs, come le affascinanti e significative case a corte diventate <<teatro di costume e tradizioni>>, citando l’autore stesso.
Particolare attenzione viene dedicata all’importanza delle chiese, eterni centri di culto e di devozione dei fedeli. I lettori vengono “catturati” dalla descrizione e dalla bellezza dei principali luoghi religiosi tugliesi: le chiese di S. Giuseppe, Matrice e delle Anime, tutte con connotati artistici e distintivi. Ad esempio, possiamo apprendere che la chiesa delle Anime include una cripta dedicata alla Madonna del pozzo.
Nel libro, inoltre, si sottolinea l’importanza delle masserie settecentesche, posteriori ai casali, influenti per le prospettive finanziarie, sociali e culturali del territorio. Questi centri produttivi sanciscono il fondamentale rapporto tra campagna e paese. Nella masseria Carignani, uno dei più importanti complessi di Tuglie, si rintraccia un singolare trappeto seminterrato, ormai in stato di abbandono.
Leggendo queste pagine si può comprendere proprio l’importanza dei frantoi che nei tempi passati erano le strutture fondamentali monetarie del mondo rurale. Come si apprende, a seguito di ragioni igienico sanitarie, nel periodo risorgimentale, questi furono trasformati e regolamentati secondo nuove norme fino agli attuali trappeti novecenteschi.
Vengono focalizzate, inoltre, le caratteristiche cave di tufo salentine, meglio denominate come “tajate”, essenziali per la costruzione dell’ambiente urbano, non solo di Tuglie, ma di tutto il Salento.
Ci si immerge totalmente nella cultura contadina e tipicamente nostrana nel capitolo dedicato ai sapori culinari, nei quali si riscoprono le avvincenti ricette della cucina povera con le sue consuete tradizioni e curiosità legate alla terminologia. Ad esempio, potremo capire il perché della denominazione “cecamariti” e di molti altri modi di preparare piatti gustosi. Molte volte, addentrandoci nelle stradine del centro storico dove il tempo sembra essersi fermato, ci capita di avvertire i profumi tipici della nostra cucina come l’inconfondibile essenza della pasta “fatta ’ccasa” con il sugo e le immancabili polpette.
Sono ricette che permangono nei nostri usi consueti e che l’autore riporta nel suo libro per ricordare anche alle nuove generazioni le inestimabili usanze salentine.
“Tuglie, i luoghi e le tradizioni” è un’ottima guida per chi ama scoprire ed ampliare il proprio bagaglio di nozioni, di eventi legati al folclore tugliese, ma anche per ammirare di più quella terra che accoglie la “stanchezza” delle onde del mar Ionio e del mar Adriatico.
Il libro è un prezioso frammento per chi voglia completare o accrescere il proprio puzzle di conoscenze sul Salento che ci fanno comprendere e apprezzare quanta storia ci sia in ogni sua bellezza da vivere.