ROMA (16 novembre) – La “dieta Mediterranea” è entrata nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. L’ok è arrivato questo pomeriggio all’unanimità da parte del comitato intergovernativo dell’Unesco riunito a Nairobi, in Kenya.
«Il risultato sperato è arrivato: l’Unesco ha definitivamente proclamato la dieta mediterranea quale Patrimonio culturale dell’umanità. Questo prestigioso successo mi riempie d’orgoglio e di soddisfazione e rappresenta un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e per la cultura dell’intero Paese», ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan. La proclamazione della dieta mediterranea, quale stile di vita sostenibile basato su tradizioni alimentari e su valori culturali secolari, sottolinea il ministro, «rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli», ha proseguito il ministro.
La candidatura della Dieta Mediterranea, già presentata 4 anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco, era stata inizialmente bocciata in quanto per l’Unesco non erano soddisfatti i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio Immateriale dell’Umanità, per cui i 4 paesi decisero di ritirarla. Nel maggio 2009, la candidatura è stata ripresentata, insieme a Spagna, Grecia e Marocco, dall’Italia che ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente il dossier di candidatura e sottolineando il valore culturale della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è la prima pratica alimentare tradizionale al mondo ad essere iscritta nella prestigiosa Lista. Quest’ultima, istituita dalla Convenzione Unesco del 2003, conta 166 elementi iscritti da 132 Paesi diversi, tra cui ad esempio il tango argentino, il capodanno islamico e la calligrafia cinese. Nella lista ci sono anche l’Opera dei pupi siciliani e il Canto a tenore sardo. Il gruppo di lavoro del ministero che ha ottenuto l’iscrizione della dieta mediterranea sta ora lavorando, per il prossimo anno, alle candidature de «L’arte della pizza napoletana» e «La coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria».
La dedica a Vassallo. A Nairobi, ha detto ancora Galan, «la delegazione del ministero ha dedicato il prestigioso riconoscimento dell’Unesco proprio a un uomo simbolo del Cilento, il sindaco di Pollica Angelo Vassallo», ucciso dalla criminalità organizzata.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it/
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