GLI OMOFONI DEL DIALETTO NERETINO A FUMETTI (12): spirdàre.
Non sempre il rapporto tra causa ed effetto
è interpretabile univocamente.
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1 Papà, perché stai facendo quella faccia da spiritato? Era normale che lo zucchero perdesse di peso cinque chili in tre giorni.
2 Il problema è che il diabete in tre giorni se ne è salito a cinquecento…
Spirdàre nel dialetto neretino può significare assumere un atteggiamento da spiritato (deformazione dell’italiano di basso uso spiritare, con sincope di –i– e passaggio –d->-t-) e perdere di peso [da sfridu=calo fisiologico del peso della merce, probabilmente da un germanico *fridu=pace, ammenda con aggiunta di s– intensiva; il passaggio semantico sarebbe giustificato dal fatto che il pagamento dell’ammenda comporta una riduzione delle risorse; passaggi: *sfridàre>sfirdàre (metatesi –fri->-fir-)>spirdàre (passaggio –f->-p-)]. Per il Rholfs la seconda etimologia vale per entrambi (tant’è che tratta spirdàre come lemma unico, ma cade in contraddizione quando riporta, senza etimologia (lo fa quando questa è ignota e quando la sua indicazione è resa superflua dalla corrispondenza con l’italiano), spirdàtu attribuendogli come primo significato quello di spiritato e solo in seconda battuta quelli di ossesso, preso da paura, inquieto, inconsueto, strano), cosa che non mi convince e per motivi semantici e perché non tiene conto dell’uso di spirdu (=spirito) in alcune zone del Leccese, del Brindisino e del Tarantino.