OGGI PARLIAMO DI SUÈNNU.
Un pugile suonato… ma non tanto.
di Armando Polito
1 Quasi quasi ora chiedo all’arbitro di continuare domani… con quel colpo che mi ha dato alla tempia mi sta calando il sonno. Speriamo che questo disgraziato non mi venga pure in sogno!
Suènnu nel dialetto neretino può significare tempia, sonno e sogno, si tratta, insomma, di una parola, come dicono gli addetti ai lavori, polisemica. La voce è dal latino somnu(m) che in epoca classica significava sonno (mentre somnium, da somnum, significava sogno ed ha dato vita alla voce italiana) e in epoca tarda anche sogno. La polisemia della voce dialettale mi dà l’occasione di ricordare che, nonostante gli indubbi progressi, ancora oggi non si è riusciti ad individuare la zona del cervello nella quale avrebbero origine i sogni e per il sonno non mi pare che si sia andati al di là dell’individuazione delle sue fasi. Da qui per suènnu anche il significato di tempia quale parte del contenitore dell’organo che presiede ai due fenomeni, senza tralasciare il dato sperimentale noto da tempi immemorabili che una botta in testa (in generale) può far perdere i sensi dopo aver visto (già in sogno?) le stelle…
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