MARE DA FAVOLA
di Rocco Boccadamo
Stamani, la tonalità cromatica della distesa d’acqua, parimenti familiare e cara, si mostra così tanto intensa, uniformemente intensa, di un azzurro eccezionale e straordinario che nessuna mescola, anche la più abile, potrebbe mai creare.
E’ un colore che dà l’impressione di disporre di una voce propria, di voler comunicare e raccontare rosari di emozioni e d’incanti, diffusi su ogni triangolo di quella superficie, e/o serbati, invisibili e intangibili e però accattivanti allo stesso modo, nell’imo, dentro le profondità della massa liquida.
La specialissima nuance richiama la tinteggiatura delle volte di talune basiliche e la tonalità delle vesti di antiche e artistiche figure di Madonna, su cui non solo lo sguardo, ma finanche l’omaggio del contatto delicato della mano del visitatore devoto, si volgono e si pongono con riguardo, delicatezza.
Al di sopra di tale magico e avvincente strato, vanno alitando refoli di vento da nord, intensi, vivaci, continui, senza strappi, quasi il respiro profumato dei sapori del miglior luglio che si appresta a compiersi.
Neppure l’ombra, la minima ombra, di nubi.
In siffatto contesto, prende l’abbrivio il minuscolo e slanciato battello sormontato da altrettanto piccole vele, colorate d’amaranto.
Andar per mare così, è un tripudio in grembo alla natura, col sussultare leggero dello scafo, il taglio carezzevole della pinna lungo lo spessore delle onde che, festose, si lasciano cavalcare, una sinfonia composta di suoni d’aria e di mare che s’instaura e si diffonde tutto intorno.
Si guadagnano spazi verso l’orizzonte con rara sveltezza, assecondata dall’obliquità dello scafo, si svaria fra la Torre d’Andrano e Porto Miggiano, mentre i due magnifici capi che si pongono a colonne delimitanti il Canale sembrano scrutarsi e sorridersi l’un l’altro nella loro interezza nitida.
Nel frattempo, sullo sfondo dell’accennato orizzonte, prendono a stagliarsi, via via meglio definiti, i contorni e poi i rilievi particolari della costa di fronte, delle altre terre, tanto prossime, quanto, fino a ieri, distanti, oscure e inaccessibili.
I pescatori, sollevando gli occhi sull’apparizione a portata di mano della riva al di là, sono soliti, e non si sbagliano, configurare ormai prossimo il mutamento del vento, il cambio di quadrante.
E difatti, ora che è sera, si annusa già il soffio molle dello scirocco.
Sono magici momenti raccontati con un sentimento vivo di chi percepisce l’emozione dell’essere