Il responsabile del caldo e di altri inconvenienti a Nardò e non solo
di Armando Polito
CÀUTU
(in italiano caldo): o si ipotizza la derivazione (come per la voce italiana) dal latino càlidu(m) (dal verbo calère=aver caldo) attraverso i passaggi càlidu(m)>cadu(m) (sincope di -li-), càudu(m) (passaggio -à->àu per compenso dell’avvenuta sincope)>càutu, oppure bisogna pensare ad una derivazione dal francese chaud (meno probabile per la presenza di due fenomeni contrari: a) -au- letto com’è scritto; b) -ch- letto come -c- (senza aspirazione). Voci derivate: cautùsu (non esiste corrispondente italiano formale; semanticamente focoso esprime solo il primo dei due significati che la voce dialettale ha : sessualmente caldo oppure insensibile al freddo) e scautàre (da notare che il dialetto si rivela estremamente economo, dal momento che per esprimere lo stesso concetto l’italiano ha messo in campo scottare (da un latino *excoctàre, intensivo di excòquere=cuocere), mentre scuttàre (=eliminare l’acqua o altro liquido) in neritino corrisponde all’italiano sgottare (dal latino ex=fuori da+guttum=vaso molto stretto; per me non è da escludere come secondo componente il latino gutta=goccia).
SCARFÀRE (in italiano scaldare): dal latino excalefàcere=riscaldare, a suo volta composto da ex con valore intensivo+la radice cal– del già citato calère=esser caldo+fàcere=fare, rendere; la trafila è stata: excalefàcere>*xcalèfàcere>*scalefàcere>*scarefàcere>*scarfàcere> scarfàre. Di scarfàre esiste anche la forma incoativa-intensiva scarfisciàre=iniziare a fermentare, in riferimento al cibo avariato e, al solo participio passato (scarfisciàtu), anche a persona che dà fastidio, antipatica.
QUATÁRA (in italiano caldaia): da càutu attraverso la trafila: *cautàra>*cuatàra>quatàra. Diminutivi di quatàra, in ordine decrescente di dimensione, sono: quatarèddha, quataròttu e quataruttièddhu, attrezzi in dotazione alle cucine “economiche” di un tempo; oggi abbiamo pentole di ogni forma e dimensione, lucidate a specchio, con maniglie aerodinamiche, magari con doppio o triplo strato antiaderenza che non fa incollare i cibi ma ti accolla prima o poi malattie varie, cancro compreso. Da quatàra è derivato ache il verbo ‘nquatàrare=sporcare di fuliggine o sporcare in genere, da in+quatàra, con aferesi di i-.
CARDARÌNA (in italiano il corrispondente solo formale è caldarina che, con la variante calderina, indica una piccola caldaia a vapore ausiliaria delle caldaie principali): stessa etimologia della voce italiana, che è diminutivo di caldara, forma obsoleta di caldaia, che è dal latino tardo calidàri(am)=che scalda, dal classico più volte ricordato calère=esser caldo. Cardarìna in dialetto neritino indica il mastello metallico usato dai muratori nonché (unito o no a ti li mundèzze=dell’immondizia) la pattumiera.
Ora sappiamo con chi dobbiamo prendercela se il caldo comincia a darci fastidio, se il cibo non sa proprio di fresco, se siamo costretti a sgrassare manualmente le pentole (anche quelle col triplo rivestimento antiaderenza…) prima di affidarle alla nostra ipertecnologica lavastoviglie, se le pattumiere cominciano (o continuano?) a non essere sistematicamente svuotate: con il padre di tutti questi inconvenienti, il verbo latino calère.
E gli uomini (a cominciare da noi stessi…) e le istituzioni? Basterà scomodare lo stesso verbo nella forma (l’unica) in cui si è perpetuato in italiano (dal significato originario di esser caldo a quello di essere inquieto, eccitato, in vigore, spinto con slancio fino a quello finale di importare) e che sarebbe obsoleta se non fosse stata rivalutata (!) nella canzone Cicale cicale (di Tony De Vita, Franco Miseria, Antonio Ricci e Alberto Testa, cantata a Fantastico 1981 da Heather Parisi) in un gioco di parole che rasenta il nonsense (cicale/ci cale). Ricordiamoci, però, di premettere la negazione: non ce ne cale; e la frittata sarà pronta…
Avevo giusto scritto qualche riga in proposito del caldo su altre pagine:
…….Però l’informazione vera non demorde. Il titolo principale di quasi tutti gli organi di stampa in questi giorni, è: “fa caldo”. E’ la notizia, come ogni estate, come ogni mese di luglio. E io… che pensavo che farebbe notizia una nevicata in luglio, piuttosto che la brina nei campi. Io, lo confesso, la ritengo una ovvietà. Lo immaginate un titolo a tutta pagina, in gennaio, che dice: “siamo in inverno e non fa caldo”? E’ notizia la nascita di un vitellino normale o quella di uno con otto gambe? Mistero dell’informazione. E anche quest’anno, come ogni anno, si sprecano consigli agli anziani contro il caldo: “Bevete acqua fresca” meno male che lo dice il TG1, altrimenti sarei morto di sete o mi sarei scolato litri di punch bollente. “Evitate di uscire nelle ore più calde”. Questa hanno fatta bene a dirla. Ogni giorno mi affaccio e vedo cortei di anziani, fra le 13 e le 15, andare in giro evitando accuratamente l’ombra di alberi e senza cappellini in testa. Una vera e propria sciagura. “Mangiate frutta”, e torniamo alla possibilità di spesa degli italiani, dovrebbero aggiungere “se avete i soldi per comprarla, altrimenti andate nei frutteti a rubarla”. Però devono farlo rigorosamente nelle ore fresche, quando cala il sole e trascinando una damigiana di acqua fresca. E come li vedono i frutti la notte?
E va bene, aspettiamo pazientemente che passi l’ondata di calore. Però a me piace l’estate, anche se sono anziano. Vedrò di bere e di stare tappato in casa ad ascoltare il TG1. In compenso sono in grado di fare uno scoop incredibile. Anticipo il titolo delle maggiori testate ottobrine: “si è vendemmiato”. Non ve lo aspettavate eh……..
Gianni, visto che ci prendi sempre, dammi un buon terno in nome dell’amicizia e della precarietà che ci uniscono! ;)
Sempre in gamba il nostro Gianni . Caustico e divertente al punto giusto però però ……..non sa che noi anziani siamo come i gatti : vediamo anche di notte.
Ciao ciao
Sinforosa
P.S. ma dove stanno le faccine , pardon gli emoticons ?
caro Armando, mai articolo fu più attuale e pertinente di questo. E’ diventato uno degli articoli più letti di Spigolature (il record mi pare sia sempre I tufi di Puglia dell’amico Angelo Micello). Il tuo, solo oggi, è stato letto da ben 94 persone!
Non sarò stato io, per effetto del caldo, ad averlo letto magari non 94 ma 93 volte? Se così non è perché la lettura, magari ripetuta, da parte dell’autore è esclusa dal conteggio, come si spiega, visto, poi, il livello del post? Secondo me tutto dipende dal connubio tra le attuali condizioni climatiche e il titolo un po’ sparato, nonostante l’ovvietà del tema, come ha splendidamente osservato sopra l’amico Gianni, non avrebbe dovuto propiziare quest’inattesa audience. E’ tutto, per stare con i piedi per terra, effetto di curiosità e lo prova il miserabile numero di voti ottenuti (vota Armando, vota Armando!…). Sono, comunque, contento ma sto pensando che, siccome le stagioni intermedie non esistono più, mi rimane l’inverno per tentare di eguagliare il record. E poi?
Gli autori e la redazione sono esclusi dal conteggio, gestito da WordPress, delle visite che effettuano nel sito. Quindi non puoi aver totalizzato tu il record. Sono andato nella statistica del sito e, in questa settimana (da lunedì ad oggi), queste sono state le letture:
Home page 1.019
Oggi parliamo di “caldo”. Tutta colpa de 288
50.000 contatti, un bel traguardo per gl 78
Eventi/ Caravaggio a Lecce 70
L’edificio storico archeologico Faggiano 68
Tutto ciò che avreste voluto sapere sull 63
Salento. Una fragile rete di strade e fe 62
Profumi di infanzia: giochi di strada a 59
L’elegante torre federiciana di Leverano 56
Spigola(u)tori 46
Li carmati ti Santu Paulu e la cattura d 45
Le gazze, questi poveri bellissimi ed in 42
Tuglie. Una cartolina dalla Stazione 42
La cripta del Crocifisso ad Ugento 40
Tutti spigolatori! 31
Invarianze tarantine. Fenomenologia di u 27
Eventi/ Mostra di pittura di Giuseppe Di 26
Spigola(u)tori/ Giovanna Falco 25
Puoi verificare di persona. Quindi tieniti i complimenti!
Riguardo alle stelline, non è assolutamente corrispondente all’indice di lettura, visto che la maggior parte dei lettori non le cliccano per esprimere l’indice di gradimento. Abbiamo constatato che le stelline ad alcuni piacciono, ad altri no, molti si scordano di votarle, altri si rifiutano di farlo. Il conteggio di cui sopra è invece in automatico e non gestibile
Ne ho piene le scatole di Armando Polito e di questo suo post che, puntualmente, ogni anno, al comparire dell’estate si piazza ai vertici delle cose (in questo caso meno di una cosuccia…) più lette!